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L’OBIETTIVO DEL POTERE: UN’EUROPA PIU’ POPOLATA, MA SOLO DA POVERI

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Un interessante studio di Gefira, comunque intuibile da chi mastica un po’ di dati statistici e demogracifi, ci present l’Europa voluta dalla propria leadership: un continente più popolato e più povero.

I flussi migratori accesi verso Svezia , la Germania, il Regno Unito  e la Francia sono stati attivati per contrastare il calo demografico ed hanno avuto successo nell’aumento della popolazione, con modalità che però ricordano la tanto vituperata “Cinesizzazione” del Tibet, cioè con forti aspetti di sostituzione culturale. I risultati economicitra l’altro sono estremamente deludenti:

IL PIL pro capite, quindi la ricchezza dei cittadini, non aumenta ormai dal 2007. Cosa succede invece per quanto riguarda la Popolazione ? Cresce.

In Svezia, Francia e Regno Unito cresce la popolazione, ma questo avviene con un calo del PIL in termini assoluti e con, letteralmente , una caduta quasi verticale del PIL pro capite. La popolazione cresce, una popolazione più povera e meno efficiente, meno produttiva di ricchezza. L’immigrazione non migliora la condizione economica generale, anzi la peggiore, il che contraddice alla base il mito di Boeri per cui “Gli immigrati ci pagheranno le pensioni”. Invece di un cammino di gestione del problema demografico  simile a quello giapponese, basato sull’aumento della produttività, dell’avanzamento decnologico  e della ricchezza personale, con incentivi alla demografia interna,  abbiamo scelto la via stupida dell’importazione dei servi  della gleba. Purtroppo pare che non si riesca ad uscirne.


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