Attualità
Lo scandalo della mascherine scuote anche il governo tedesco
Il blocco di centrodestra CDU/CSU, che sostiene il cancelliere tedesco Angela Merkel, è stato scosso da un forte scandalo dopo che due dei suoi parlamentari sono stati costretti a dimettersi in seguito alla rivelazione di aver personalmente approfittato degli contratti governativi di fornitura di maschere per il coronavirus.
Nikolas Löbel, un deputato della CDU, ha annunciato domenica che si sarebbe ritirato dalla politica dopo che è emerso che una società di sua proprietà aveva guadagnato una commissione di € 250.000 agendo come intermediario tra un fornitore di maschere nel Baden-Württemberg e due società private.
Il deputato, che è anche amministratore delegato di una società nella città tedesca di Mannheim chiamata Löbel Projektmanagement, ha annunciato le dimissioni con effetto immediato dal gruppo parlamentare CDU / CSU, ma ha posticipato l’abbandono del seggio al Bundestag alla fine di agosto, scadenza naturale della legislatura, pur annunciando la rinuncia alla candidature nelle elezioni di settembre.
“Essere un membro del Bundestag tedesco e poter rappresentare la mia città natale, Mannheim, è un grande onore e un obbligo soprattutto morale”, ha scritto in una nota. “Con le mie azioni non sono riuscito a essere all’altezza di questi standard. Per questo vorrei chiedere scusa a tutti in questo paese “.
Il neo leader del CDU/CSU Armin Laschet ha chiesto però le sue dimissioni immediate dal partito e dal parlamento.
“Tutti noi – politici a livello federale, regionale e municipale – stiamo facendo tutto il possibile per portare questo paese attraverso la crisi e proteggere le persone”, ha detto in una nota. “E chi fa affari con questa protezione, e chi se ne arricchisce personalmente, non è un rappresentante delle persone. E deve lasciare il parlamento subito. ”
Le dimissioni di Löbel sono arrivate appena due giorni dopo che il deputato della CSU Georg Nüsslein è stato costretto a dimettersi dalla carica di vice presidente del gruppo parlamentare CDU / CSU in uno scandalo simile. Anche Nüsslein, che ora è indagato per corruzione, ha annunciato che lascerà la vita politica. L’accusa per lui è di aver guadagnato una grande commissione con una sua società di consulenza che ha mediato una grossa fornitura con una società cinese. Praticamente le accuse fatte in Italia a Benotti nel caso Arcuri-Mascherine.
La scorsa settimana gli investigatori della polizia hanno perquisito i locali delle sue società in Germania e Liechtenstein, compreso l’ufficio al Bundestag e nel suo il suo collegio elettorale. Georg Nüsslein continua a negare con forza qualsiasi accusa di corruzione.
Queste torbide vicende rischiano di danneggiare il partito in vista di due importanti elezioni regionali, che si terranno domenica prossima negli stati occidentali del Baden-Württemberg e della Renania-Palatinato.
I sondaggi sono visti come un banco di prova per Armin Laschet, il nuovo leader del partito che fu della cancelliera Merkel, la CDU/CSU. I suoi tentativi di rafforzare la presa sul partito rischiano di essere sconvolti da scandali e da battute di arresto elettorali. Comunque anche in Germania le forniture emergenziali di mascherine sono state l’occasione di lauti affari e di mediazioni poco trasparenti, con conseguenze molto forti sull’immagine del governo e della politica in generale.
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