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Litio: trovate grandi riserve dalle acque di recupero per l’estrazione di gas e petrolio da fracking
In un tocco di ironia è stato scoperto che le acque utilizzate per estrarre il petrolio con la tecnica del fracking risultano ricche di litio. Quindi per la transizione green bisogna estrarre più idrocarburi
La transizione globale, forzata dai governi, verso l'”energia verde” ha spinto i geologi a setacciare la Terra alla ricerca di nuove fonti di litio – l’elemento necessario per le batterie, come quelle utilizzate nei veicoli elettrici.
Ricercatori statunitensi ora affermano di aver trovato randi quantità di litio, nelle acque reflue di fracking della Pennsylvania, cioè nelle acque necessarie per l’estrazione del petrolio con le tecniche moderne più invasive.
Risulta che l’argilla del Bacino Marcellus – una lunga striscia di roccia sedimentaria nel nord-est degli Stati Uniti che contiene enormi quantità di gas incluso nella pietra – contiene anche enormi quantità di litio. Justin Mackey e altri ricercatori del National Energy Technology Laboratory in Pennsylvania hanno avuto una piacevole sorpresa quando hanno studiato il contenuto delle acque reflue dragate durante il processo di fracking in 515 siti nel Keystone State, riferisce Science Alert.
Molto prima che arrivassero i frackers, le acque sotterranee profonde hanno sciolto il litio nell’argilla Marcellus per anni. “Ha sciolto le rocce per centinaia di milioni di anni; in sostanza, l’acqua ha estratto il minerale dal sottosuolo”, ha detto Mackey a Brandie Jefferson dell’Università di Pittsburgh.
Quando hanno analizzato i dati delle acque reflue, sono rimasti sbalorditi dal volume di litio. Lo scisto “ha la capacità di fornire rendimenti significativi di litio per il prossimo futuro”, afferma. I loro risultati dettagliati sono stati pubblicati su Scientific Reports.
Non è chiaro se anche altri pozzi attivi per il fracking abbiano litio in abbondanza. Tuttavia, anche utilizzando stime prudenti sulla quantità di litio recuperabile dalle acque reflue, la Pennsylvania da sola potrebbe coprire più del 30% della domanda americana del 2024.
Il Governo degli Stati Uniti sta puntando all’indipendenza del litio, con il Dipartimento dell’Energia che mira specificamente a coprire tutto il fabbisogno di litio del Paese con la produzione nazionale entro il 2030. Questo sta causando una corsa folle – e conflitti che contrappongono i sostenitori dell’energia verde agli ambientalisti e agli Indiani d’America che stanno facendo causa per chiudere le fonti promettenti.
Un esempio: la miniera di Thacker Pass nel nord del Nevada, che dovrebbe essere la più grande miniera di litio a cielo aperto della nazione. Le tribù indiane hanno fatto causa, sostenendo che la miniera è troppo vicina al luogo di un massacro del 1865. Gli ambientalisti hanno fatto causa, sostenendo che il processo di estrazione mineraria distruggerà gli habitat degli animali e danneggerà le acque sotterranee. Ora il Servizio federale per la pesca e la fauna selvatica sta conducendo uno studio di un anno sul potenziale impatto su una minuscola lumaca.
Gli Stati Uniti allo stato attuale non estraggono molto litio. Ecco la classifica mondiale attuale
- Australia: 86.000 tonnellate metriche (MT)
- Cile: 44,000
- Cina: 33.000
- Argentina: 9.600
- Brasile: 4,900
- Zimbabwe: 3.400(pari al 6° posto)
- Canada: 3.400
- Portogallo: 380
Se l’estrazione industriale avviene con techniche moderne, le miniere artigianali africane vedono delle condizioni di lavoro e di vita dei minatori brutali e indegne dei nostri giorni. Però il litio serve, così come il Cobalto, e quindi questa situazione è accettabile
In confronto a questo, la raccolta delle acque reflue di fracking della Pennsylvania sembra decisamente idilliaca, ma c’è un problema, ironico: l’estrazione del litio è legata a quella degli idrocarburi. Cosa direbbe Greta?
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