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Difesa

L’Italia sta inviando segretamente Blindati Centauro B1 in Ucraina?

Sui social media sono emerse immagini di Blindati Centauro italiani in trasporto, che forse potrebbero essere inviati in Ucraina. Una notizia vera? Quale arebbe la loro utilità?

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Secondo alcune notizie pubblicate tramite la piattaforma di social media X, l’Italia potrebbe inviare i suoi carri leggeri B1 Centauro in Ucraina.

 

I dettagli rimangono scarsi, ma alcuni osservatori attenti affermano di aver individuato una fotografia che cattura un convoglio di questi veicoli blindati in movimento, alimentando le speculazioni sulla loro destinazione. Soprattutto non è chiara la loro posizione: chi ha postato l’immagine afferma che sarebbe stata presa “Vicino all’Ucraina”, ma i pochi elementi visibili non permettono nessuno identificazione del luogo.

Roma è sempre stata molto riservata circa l’assistenza militare fornita all’Ucraina, al contrario di quanto successo ad altri paesi NATO. Dal 2022 circolano voci sul possibile trasferimento di questi agili cacciacarri alle forze armate ucraine, anche se le prove concrete sono rimaste inafferrabili e non se ne è mai visto uno al fronte.

Nell’aprile di quell’anno, i media italiani come la Repubblica avevano riferito che il Ministero della Difesa italiano stava valutando un nuovo lotto di aiuti militari all’Ucraina, con il B1 Centauro, una macchina a otto ruote armata di cannoni, tra i mezzi presi in considerazione. Come sempre i media si sono rivelati non affidabili.

L’idea era di rafforzare le forze di Kiev senza compromettere la sicurezza dell’Italia, un delicato atto di equilibrio per un Paese storicamente reticente sui suoi contributi all’Ucraina. Più tardi, nel maggio 2023, sono emersi online dei video che mostravano un treno carico di Centauro che attraversava l’Italia meridionale vicino a Napoli, scatenando teorie secondo cui si stavano dirigendo verso nord, forse verso l’Ucraina attraverso una rotta di rifornimento europea.

Il primo uso de Centaro, in Somalia nel 1993 con corazzature aggiuntive

Gli analisti hanno notato che i veicoli riportavano insegne italiane, ma la mancanza di un annuncio ufficiale ha mantenuto le voci in sospeso. Secondo alcuni si trattava di mezzi rimessi in servizio e aggiornati, ma sono solo voci.

La storia di Roma in fatto di consegne discrete, come il trasferimento non pubblicizzato degli obici semoventi M109L, non fece che aggiungere benzina sul fuoco. Eppure, nonostante le chiacchiere, nessun Centauro è stato confermato sul suolo ucraino, almeno fino ad ora, forse, con quest’ultimo avvistamento che ha riacceso il dibattito.

Il Centauro B1 è un affascinante pezzo di ingegneria militare, un prodotto della necessità dell’Italia di avere un carro armato cacciacarri veloce, letale e schierabile durante la Guerra Fredda. Sviluppato negli anni ’80 da un consorzio di Iveco Fiat e Oto Melara, è entrato in servizio con l’esercito italiano nel 1991 e la produzione è terminata nel 2006 dopo la costruzione di circa 400 unità.

Progettato per eguagliare la potenza di fuoco di un carro armato da combattimento come il Leopard 1, pur mantenendo la mobilità di una piattaforma su ruote, il Centauro pesa circa 24 tonnellate nella sua forma base, abbastanza leggero da poter essere trasportato per via aerea, ma comunque potente. Curiosamente, in tempi non sospetti, venne perfino testato dalla Russia.

Il suo armamento principale è un cannone rigato da 105 mm, un cannone ad alta pressione e basso rinculo in grado di sparare proiettili standard NATO, comprese munizioni perforanti a sabot scartabile stabilizzato con alette (APFSDS) in grado di abbattere carri armati a distanze fino a 3.000 metri.

Alcune varianti, in particolare quelle vendute all’Oman, sfoggiano un cannone più robusto da 120 mm, anche se la flotta italiana si attiene principalmente alla configurazione da 105 mm. Attualmente la ve L’armamento secondario comprende una coppia di mitragliatrici da 7,62 mm, una coassiale e una montata per uso antiaereo, che offrono versatilità contro la fanteria e le minacce a bassa quota.

Attualmente vegono consegnati i B2 Centauro 2, mezzi derivati dal Centauro 1 , ma con cannoni da 120/45, molto più potenti, e corazzatura migliorata in modo da poter resistere agli IED. Proprio la consegna di questi mezzi in sostituzione del B1 potrebbe permettere l’eventuale esportazione di qualche modello.

B2 Centauro II

Il cuore del veicolo è un motore diesel Iveco V6 turbo, che eroga 520 cavalli e spinge le sue otto ruote a velocità superiori ai 100 km/h su strada. Con un’autonomia di circa 800 km con il serbatoio pieno, è costruito per manovre rapide.

Lo scafo del Centauro, realizzato in acciaio saldato, può resistere a proiettili da 14,5 mm e frammenti di proiettili, con protezione frontale contro il fuoco da 25 mm e armatura imbullonata opzionale che spinge la resistenza a 30 mm. Il suo avanzato sistema di controllo del fuoco, dotato di termocamera, telemetro laser e computer balistico digitale, gli consente di colpire bersagli in movimento, di giorno o di notte.

Varianti come il veicolo da combattimento della fanteria Freccia, armato con un cannone automatico da 30 mm, e il prototipo antiaereo Draco con un cannone da 76 mm, dimostrano l’adattabilità della piattaforma, ma il B1 rimane il classico modello distruttore di carri armati ora in uso in Ucraina.

Se questi Centauro entreranno in servizio in Ucraina, potrebbero offrire qualcosa che i carri armati donati, come i più pesanti Leopard 2 o Abrams, non possono eguagliare: velocità e flessibilità strategica.

Il vasto terreno aperto dell’Ucraina, attraversato da strade e punteggiato da campi fangosi, richiede veicoli che possano entrare e uscire dalle zone di combattimento senza impantanarsi.

Con un peso pari alla metà di un tipico carro armato leggero, il design su ruote del Centauro evita il problema logistico dei cingoli, che si consumano rapidamente e richiedono molte risorse di manutenzione, un aspetto fondamentale per un esercito messo a dura prova da anni di combattimenti.

Il suo cannone da 105 mm offre una potenza di fuoco letale per i carri armati paragonabile a quella dei vecchi modelli occidentali già presenti nell’arsenale ucraino, come il Leopard 1, ma con un telaio in grado di ruotare rapidamente per supportare la fanteria o sfruttare passaggi aperti.

A differenza dei colossi cingolati che procedono a fatica a 65 km/h o meno, la velocità su strada del Centauro e la sua capacità di superare pendenze del 60% potrebbero consentire ai comandanti ucraini di ridistribuirlo rapidamente su fronti estesi, dal Donbas alle steppe meridionali.

Non è invincibile: la sua armatura più leggera lo rende vulnerabile alle moderne armi anticarro come i Javelin o i missili russi Kornet, e la sua principale arma è l’agilità e la velocità. 

Esercitazione di fuoco di un Centauro delle forze ONU UNIFIL

Il problema è che questi mezzi sono relativamente pochi: dei 400 costruiti per l’esercito Italia 141 sono stati esportati in Giordania, lasciandone solo 259 in Italia, il minimo sindacale per le nostre truppe corazzate. Pian piano vengono consegnati i nuovi B2 Centauro 2, ma inviare i Centauro in numero significativo significherebbe indebolire la nostra già non enorme componente corazzata.

Comunque, vista la rapida evoluzione della situazione diplomatica, anche se questi mezzi fossero diretti realmente in Ucraina, e non in qualche base NATO, non è detto che saranno messi alla prova sul campo.


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