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L’ITALIA HA BISOGNO DI UN FORTE RILANCIO ECONOMICO DA DOMANDA INTERNA. Non abbiamo amici, solo nemici, o facciamo da noi o moriamo economicamente

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L’economia mondiale rischia di vedere una crisi che non ha pari negli ultimi anni,. Abbiamo due aspetti di questa situazione:

  • quello finanziario, con il progressivo smontarsi della bolla finanziaria generata negli ultimi anni ed intensificata negli ultimi diciotto mesi;
  • quello reale, con quello che verrà registrato come un calo verticale dei consumi accompagnato da problemi di circolazione enormi per le persone  addirittura per le merci;

Il primo fenomeno è già osservabile nelle borse mondiali con un calo di oltre il 10% in pochi giorni. Vediamo il SP 500 come indicatore finanziario mondiale:

In questo caso assisteremo ad uno sgonfiarsi di tutte le borse mondiali che non sapremo fino a che punto potrà arrivare. Sicuramente interverranno le Banche Centrali con iniezioni di liquidità fortissime, ma c’è il dubbio che questo sarà sufficiente nel momento in cui anche gli USA, il Regno Unito ed altri paesi iniziano ad avere dei casi molto importanti. Il problema è quanto potranno essere efficaci gli interventi delle Banche Centrali utilizzando gli strumenti ordinari, e se le autorità monetarie ed economiche di Hong Kong hanno scelto l’Helicopter Money,cioè 1300 dollari gratis per ogni cittadino, significa che molte Banche Centrali passeranno agli strumenti straordinari.

Però c’è il problema reale, quello dell’economia tangibile, immediata, degli scambi reali. Soprattutto per l’Italia il Turismo è stato spazzato via, e di questo bisogna ringraziare la stampa nazionale , prima ignara e poi allarmista, e un governo confuso e casinista. I settori in crisi sono molti:

  • logistica;
  • industriale, colpita rottura delle catene logistiche mondiali unita al calo dei consumi;
  • servizi alle persone, da spettacoli, ristorazione, pubblici esercizi , etc, che rischiano di essere spazzati via da un mix di normative demenziali (chiudere i bar dopo le 6 di sera, come se il virus amasse lo spritz) e di paura;
  • turismo, anche in questo caso mandato a ramengo da una comunicazione folle.

Forze di maggioranza e di opposizione hanno fatto alcune proposte di rilancia. Oggi si è sentito l’ex ministro Padoan dire che “Bisogna rinviare tutti i versamenti” fino a Giugno, ma si tratta di un pannicello caldo:  Il grosso delle imposte si versa proprio da giugno ed un rinvio anche delle ritenute e dell’IVA mensile è solo una breve boccata di ossigeno.

Bisogna fare molto di più, è tempo di invertire quella tendenza, che vede in Gualtieri lo strumento principale dell’operazione, per la quale bisogna sempre e comunque aumentare le tasse, con qualsiasi scusa, per qualsiasi scopo. Bisogna decidere se si vuole sopravvivere economicamente o continuare ad obbedire a dei paradigmi economici che ci hanno solo impoverito, oppure iniziare a fare qualcosa di diverso. Nouriel Roubini ormai da per certa una recessione mondiale e vede il nostro rapporto deficit PIL superare il 4%, ma non per causa di una maggiore spesa, ma per una forte contrazione del PIL. A questo punto abbiamo due strade:

  • continuare la stupida obbedienza all’economista lettone Dombrovskis, che, bontà sua guarderà i conti italiani con “Benevolenza”;
  •  seguire la strada spagnola e francese della grande crisi, ed investire, e molto, per salvare l’economia, il debito e noi stessi.

La prima via ci porterà alla recessione ed al fallimento. La seconda ci porterà ad una manovra pericolosa, ma con forti possibilità di riuscita e di rilancio.

IMHO investirei almeno 50 miliardi, pari ad un 2,7% del PIL di sfondamento, da impiegarsi in :

  • 20 miliardi in un forte alleggerimento fiscale per le classi reddituali più basse ed i lavoratori autonomi, con la fissazione di una no tax area molto ampia, dell’ordine dei 20 mila euro annui di reddito, e da forti alleggerimenti per le aziende, magari privilegiando il biomedico . La finalità sarebbe quella di dare una forte spinta alla spesa ed all’investimento SUL territorio nazionale;
  • 10 miliardi in forti investimenti nella sanità, con una priorità all’allargamento dei reparti di emergenza e di rianimazione, che hanno subito delle forti riduzioni negli ultimi anni, anche considerando che il biomedicale è una delle punte di diamante dell’economia italiana. Questa spesa avrebbe il doppio vantaggio, perchè praticamente migliorerebbe il nostro sistema sanitario, ma anche distribuirebbe sicurezza nei cittadini;
  • 20 miliardi di maggiori investimenti sia nel pubblico, comprensivo di infrastrutture, anche per renderle più moderne ed igieniche (ad esempio treni, aerei , etc), sia forti incentivi nel privato per riportare le catene di fornitura nel nostro paese, sia il turismo, con cmpagne si sensibilizzazione ed assicurazione mirate verso l’estero.

Aumenteremmo il deficit ? Avremmo due possibilità:

  • o l’Europa appoggia questa politica e magari la allargaad altri apesi, il tutto con l’appoggio della BCE;
  • oppure non lo appoggia e lo faremo in modo autonomo.

Io ritengo che,alla fine, l’Europa sceglierebbe la prima versione.  Basterebbe mostrarsi fermi, quindi senza Conte e Gualtieri, e porre un Aut Aut: o ci aiutiamo l’un l’altro oppure meglio gestire le cose da soli e salutiamo una compagnia che non ci vuole, non ci ama, anzi ci disprezza.

 

 


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