Energia
L’Iraq vuole produrre il 75% in più di Petrolio, e intanto ne esporta sempre di più negli USA
L’Iraq vuole far crescere fortemente la propria produzione petrolifera nei prossimi anni. Intanto aumenta l’export negli USA

L’Iraq prevede di aumentare la capacità di produzione di petrolio a più di 6 milioni di barili al giorno (bpd) entro il 2029, secondo quanto riportato domenica dall’agenzia di stampa statale dal ministero del Petrolio iracheno. Si tratterebbe di un aumento del 75% rispetto alla produzione attuale.
Il sottosegretario al Ministero del Petrolio, Bassem Mohamed Khodeir, ha dichiarato all’agenzia che l’Iraq mira a raggiungere l’obiettivo attraverso l’esplorazione petrolifera e l’attività di trivellazione a livello nazionale, sottolineando un recente accordo con la major petrolifera BP per la riqualificazione di quattro giacimenti di petrolio e gas di Kirkuk.
L’attuale produzione di petrolio dell’Iraq è di circa 4 milioni di bpd, secondo i funzionari del Ministero del Petrolio.
L’Iraq è il secondo produttore all’interno del gruppo OPEC+, che comprende l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e alleati come la Russia, e il mese scorso ha riaffermato il proprio impegno a rispettare l’accordo di produzione del gruppo. L’Iraq ha inoltre dichiarato che presenterà un piano aggiornato per compensare l’eventuale sovrapproduzione precedente.
L’OPEC+ sta tagliando la produzione di 5,85 milioni di bpd, pari a circa il 5,7% dell’offerta globale, in una serie di misure concordate a partire dal 2022 e si appresta ad iniziare gli aumenti programmati dell’offerta ad aprile, ma un aumento come quello previsto dall?iraq va un po’ oltre la normale revisione di quote. Un incremento di queste dimensioni o avverràa spese di qualcun altro, oppure porterà a tensioni nel cartello.
Gli USA importano sempre di più
La Energy Information Administration (EIA) statunitense ha annunciato domenica che le esportazioni di petrolio iracheno negli Stati Uniti hanno registrato una tendenza al rialzo durante la scorsa settimana.
Le importazioni di greggio negli Stati Uniti da otto Paesi sono state pari a 4,673 milioni di bpd, in calo di 904.000 bpd rispetto alla settimana precedente, che era di 5,577 milioni di bpd.
Le esportazioni di petrolio iracheno verso gli Stati Uniti hanno raggiunto i 202.000 bpd la scorsa settimana, con un aumento di 32.000 bpd rispetto alla settimana precedente, che era di 170.000 bpd. Questo aumento è interessante, perché avvene in una situazione di calo generale.
Il Canada rimane il principale fornitore degli Stati Uniti, con 3,134 milioni di bpd che raggiungono quotidianamente le coste americane. Seguono la Colombia con 345.000 bpd, il Venezuela con 319.000 bpd e l’Arabia Saudita con 218.000 bpd. Messico, Nigeria e Brasile seguono a ruota con 195.000 bpd, 193.000 bpd e 63.000 bpd.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login