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L’Iran sta accelerando la preparazione del nuovo termina petrolifero che aggira lo stretto di Hormuz

L’IRan sta riempiendo di petrolio il termina di Jask, che permeterebbe di superare lo stretto di Homuz, il punto più pericoloso per la logistica della regione

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L’Iran è più vicino a trovare un modo per aggirare il cruciale Stretto di Hormuz quando si tratta di esportazioni di petrolio.

Il terminale petrolifero di Jask, aperto ufficialmente qualche anno fa, ha visto finora un’attività limitata. Tuttavia, recenti immagini satellitari rivelano che la struttura è stata parzialmente riempita di greggio, in quello che viene interpretato come uno sviluppo significativo nella strategia di esportazione del petrolio di Teheran.

L’importanza di Jask è aumentata negli ultimi tempi con l’acuirsi delle tensioni con Israele. Durante i periodi di disordini, l’Iran ha sempre minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz, un’arteria vitale per le spedizioni di petrolio di diversi produttori mediorientali. Sfortunatamente per l’Iran, anch’esso dipende dallo Stretto per le sue esportazioni di petrolio, ma forse la sua posizione nei confronti dello Stretto sta per alleggerirsi.

Jask potrebbe consentire all’Iran di ridurre la sua dipendenza da questa stretta via d’acqua, liberando opzioni per il Paese che potrebbe superare Hormuz. 

Le immagini mostrano che Jask si è riempito per circa la metà della sua capacità, ma le sfide dell’impianto rimangono. Il terminale è stato progettato per caricare fino a 1 milione di barili al giorno e stoccare 20 milioni di barili. Tuttavia, solo una delle tre boe di carico previste è stata installata, limitando la sua capacità operativa. L’isola di Kharg, il principale hub iraniano per l’esportazione di petrolio, ha gestito in passato un volume tre volte superiore, mantenendo il suo status di sbocco dominante dagli anni Sessanta.

L’attività di carico più recente a Jask è avvenuta dal 9 al 19 settembre 2024, quando la superpetroliera iraniana Dune ha caricato circa 2 milioni di barili di greggio. Secondo TankerTrackers.com, un’azienda specializzata nel monitoraggio delle spedizioni petrolifere iraniane, questo è il primo carico significativo a Jask dopo il periodo di prova iniziale nel 2021.

L’attività parziale del terminale di Jask potrebbe segnalare un cambiamento nelle strategie di esportazione dell’Iran, che mira a rafforzare i flussi di petrolio mitigando i rischi associati allo Stretto di Hormuz. Potrebbe anche all’Iran la capacità di bloccare lo Stretto, se messo alle strette, senza correre il rischio di interrompere anche la propria capacità di esportare.


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