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Energia

L’Iran nomina un nuovo ministro del petrolio e avverte che le riserve non sono illimitate senza investimenti

L’Iran nomina Mohsen Paknejad come nuovo ministro del petrolio, e questi si prepara ad aumentare gli investimenti per incrementare e stabilizzare nel tempo pe produzioni di petrolio iraniane

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L’Iran ha nominato un nuovo ministro del petrolio, Mohsen Paknejad, a seguito di un voto di fiducia in parlamento mercoledì, come ha riferito l’agenzia di stampa azera Trend.

Paknejad, un veterano del ministero del Petrolio che in precedenza ha ricoperto la carica di viceministro del Petrolio dal 2018 al 2021, è salito sul podio mercoledì per denunciare la situazione dell’industria petrolifera iraniana.

Il nuovo ministro del petrolio ha invitato Teheran a incrementare la produzione, avvertendo che le riserve di combustibili fossili rimarranno limitate nei prossimi due decenni, senza significativi sforzi di sviluppo.

Allo stato attuale, secondo Trend AZ, l’Iran dovrebbe vedere aumentare la propria produzione di petrolio di 400.000 barili entro la fine del prossimo anno.

Paknejad ha dichiarato che il ministero lavorerà per bilanciare la produzione e il consumo per stabilizzare il settore.

A luglio, secondo i dati dell’OPEC, l’Iran ha registrato un aumento mensile del 20% nella produzione di greggio, raggiungendo i 3.271.000 barili. Una produzione elevata, raggiunta nonostante le saznioni. 

Secondo Trend, le riserve totali di combustibili fossili del Paese ammontano a 1.200 miliardi di barili. Tuttavia, l’Iran ha bisogno di aiuto per estrarre i combustibili fossili dal terreno, con l’agenzia di stampa azera che indica che circa il 70% delle sue riserve di gas rimane intrappolato nel sottosuolo a causa di insufficienze tecnologiche.

L’Iran ha un totale di 74 giacimenti di petrolio e 22 di gas in funzione. Ecco una mappa dei principali giacimenti:

Risorse petrolifere e di ga iranianane, da ReserchGate

Mentre la produzione e lo sviluppo rimangono un problema, le sanzioni continuano a colpire le esportazioni e le entrate.

L’Iran, tuttavia, sembra aver trovato nuovi acquirenti del suo greggio sanzionato, tra cui l’Oman e il Bangladesh, come riportato poche settimane fa.

Secondo le stime recenti, la produzione petrolifera iraniana ha raggiunto il livello più alto dal 2018, in quanto Teheran cerca di incrementare la produzione e le esportazioni, nonché i relativi ricavi, nonostante le sanzioni statunitensi.

Il mese scorso, il Ministro del Petrolio iraniano Javad Owji ha affermato che Teheran sta attualmente esportando il suo petrolio in ben 17 Paesi.

Washington sta ancora valutando i modi per comprimere le esportazioni di petrolio iraniano in un contesto di accresciuta tensione in Medio Oriente dopo il voto di Teheran di vendicare la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh in territorio iraniano.


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