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L’INTEGRAZIONE DEL SUICIDA

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E’ recentissima la notizia, riportata sulla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Il Nord (http://www.ilnord.it/i-3307_PRESI_2_TERRORISTI_ISLAMICI) di un paio di terroristi inglesi beccati a Bari mentre portavano documenti falsi per le “risorse”, o profughi, o clandestini (chiamateli come volete ) appena sbarcati. Io, ovviamente,  chiamo terroristi anche i destinatari, se no non vedo perché fare una lunga trasferta per la consegna di tali documenti falsi. Lo stato islamico si vanta di aver trasferito 4000 terroristi sul suolo europeo, mentre i servizi occidentali sono concordi nel valutare che sicuramente centinaia di essi sono ormai presenti e radicati mentre altri stan arrivando.

Davanti ad una situazione, che definire preoccupante è dir poco, c’è ancora chi si affanna a negare il problema, pensando che con una buona accoglienza, sorrisini, tolleranza assistenza a spese dei residenti, case gratis, il problema si disinnesca. Se da una parte si ammette davanti al fanatico militante la risposta dovrebbe essere repressiva, continua in Italia a prevalere l’idea che il mare in cui nuota e pesca adesioni è sano. Non è vero.

Dire che tutti i mussulmani propendono al terrorismo è una scemenza, ma è altrettanto scemenza pensare che l’Islam nel suo complesso e senza discriminazioni sia compatibile con le società democratiche occidentali, con le costituzioni e con la democrazia. L’Islam in realtà è un fenomeno complesso ed articolato e l’idiozia sta proprio non aver capito chi è il tuo avversario. Le posizioni dell’Islam vanno dallo spiritualismo alto dei Sufi al Wahabismo militante simpatizzante, quando non praticante o finanziante il terrorismo. Tra le due posizioni esiste poi una gamma di sfumature. Oggi il wahabismo è egemone in molte zone del mondo mussulmano, ma soprattutto in molte enclave islamiche in Europa. La radice del wahabismo si trova nella penisola arabica ed è da lì che vendono i finanziamenti per le Moschee che sono sorte come funghi in mezza Europa.

Come osservava Soud Sbai, 20 anni fa l’aereo che riportava in Marocco le donne emigrate era un tripudio di colori(senza veli), ora sembra un corteo di velate vedove a lutto  perché è  proprio in Europa che il wahabismo svolge la sua massiccia opera di indottrinamento incontrollato ad opera spesso di Iman fanatici e anche culturalmente rozzi.

Se il cancro è lì, lì bisogna incidere senza esitazioni. Nessuna nuova moschea deve esere più permessa finchè non si mettono controllo o chiudono  quelle esistenti; in Belgio delle 500 moschee solo 34 hanno richiesto ed accettato il controllo governativo: dice niente questo?

D’altra parte la Tunisia, paese mussulmano, sta chiudendo dozzine di moschee covi del Wahabismo. Se un mussulmano vuole rimanere in Europa deve accettare di essere il più possibile vicino all’interpretazione coranica dei Sufi e laddove si dimostrasse di propendere per quella dei wahabiti deve essere espulso all’istante, non invitato alla televisione (accettare la proposta fatta anni fa dal Marocco di affidare la gestione delle moschee al loro ministero religioso no? Troppo intelligente? Certo all’UCOOI non sarebbe piaciuto, ma è l’UCOOI che comanda in Italia? A vedere la persecuzioni e l’ostracismo a cui è sottoposto da anni Magdi Alan direi di sì).

La proposta sembra fantascienza perché i nostri intelligenti governanti europei (Belgio in primis) da decenni (http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/petrolio-dietro-waterloo-multiculturalismo-anni-70-121219.htm), a partire dalla crisi petrolifera, hanno in realtà accettato l’opera dei missionari wahabiti in cambio di petrolio e tangenti. Il risultato è quello che giustamente denunciava Oriana Fallaci: trasformare l’Europa in Eurarabia per di più con un rosario di sangue. Il pensare poi che la politica del tutti dentro possa continuare in Italia … quando tutti i paesi europei stanno per chiudere le Frontiere è un puro suicidio …

Ma facciamo una passo indietro e prendiamo un articolo di Alessandro Gilioli (http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/03/23/non-e-alle-viste/) che, se non altro, ha il merito di non ritenere il problema infondato. Peccato che poi ricaschi nel solito paraocchi ideologico della Sinistra Europea. Il problema sarebbe che “più che una radicalizzazione dell’islam, quello che è successo in diverse città d’Europa è un’islamizzazione del radicalismo. Cioè la scelta del fanatismo religioso come unica forma di espressione di una contrapposizione sociale e culturale che non trova più altri canali, estinto il sogno della rivoluzione comunista”.

Per cui il fondamentalismo islamico si curerebbe con un adeguato innesto di sociologi di sinistra esperti nel gestire e disinnescare i processi violenti rivoluzionari. Siamo alla solita storia del terrorismo frutto della discriminazione e dell‘isolamento sociale che naturalmente si combatte con l’integrazione, la cultura, l’apertura e l’accoglienza.

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Hanno ragione: il terrorismo si deve combattere e anche con la sociologia e con la cultura peccato che non sia quella della nichilista e sinistra, la quale, tra l’altro, è ora asservita, nel suo globalismo ad ogni costo,  agli stessi obiettivi delle élite finanziarie. Per cui a livello sociologico dobbiamo cominciare a dire che le civiltà e le culture sono differenti ed il fatto che vadano rispettate non vuol dire che non sono tutte uguali o che siano tutte compatibili, mandando all’Inferno, da dove è venuto, il relativismo culturale.

Dobbiamo dire che è vero molti giovani mussulmani sono attratti dal terrorismo, ma ciò in parte dipende dal tipo di Imam che trova nelle moschee ed in parte dall’assoluto vuoto di valori di una società che fa solo dell’edonismo e del perseguimento del desiderio e dell’utile il suo principio morale fondante. Se c’è una fame di spiritualità e di valori ( non dimentichiamo che la civiltà araba è fondata sull’Onore) non la soddisfi non con lezioni di buonismo a buon mercato (anche molti preti stan specializzandosi in quello), ma con una risposta credibile cioè un limitato numero di moschee controllate con persone preparate ed equilibrate a gestirle.

Così si deve chiaramente dire che il numero di mussulmani non può superare certi limiti (compresi quelli della disponibilità dei posti di lavoro) se no ci si ritrova come il Belgio (http://www.huffingtonpost.it/lucia-annunziata/bruxelles-attentato-belgio-stato-fallito_b_9523644.html)  e alla fine anche che sul piano sociologico gli interessi delle elite finanziarie e della Germania che vogliono l’immigrazione di massa non sono compatibili né col benessere dei popoli europei né con la pace sociale.12595963_1693792894171449_39008794_n

 

E’ proprio questo insistere nel pensare che tutte le culture sono uguali ed assimilabili perché esse sono solo sovrastrutture di disagi sociali e di entità economiche che impedisce all’intellighenzia di sinistra di capire cosa ha di fronte e se poi la pancia della gente la manda all’inferno è perfettamente logico. Siamo ancora alla visione di Voltaire per cui c’è la Verità superiore, che noi intellettuali capiamo ed è solo per noi,  non per il popolo bue che perché è bue non ci segue, ma va dietro le superstizioni e a Salvini.

Ma c’è di più: la Sinistra europea in questa sua visione elitaria si è trovata in perfetta sintonia con l’elite finanziaria ed è diventata la sua cameriera di servizio sul globalismo e specialmente sul tema dell’immigrazione che serve a quest’ultima per abbassare la paga della forza lavoro (per dirla nel gergo marxista). Non è un caso che dagli anni 70 negli Stati Uniti il reddito della 99% della popolazione cresce molto meno (meno del 20% in tutto ) della produttività cresciuta del 62%, (in pratica le paghe non crescono più), nessuno ha fatto caso che ciò è avvenuto dopo che la revisione delle leggi sull’immigrazione del ’65 che ha portato in pochi anni  l’immigrazione da 250.000 unità all’anno ad oltre un milione.(https://scenarieconomici.it/impoverimento-dei-lavoratori-usa-ecco-perche-anche-i-vostri-redditi-scenderanno/). Così l’aumento di produttività del 62% è andato quasi tutto a beneficio dell’1% di popolazione più ricco (che ha aumentato il proprio reddito del 137%). Ecco a chi serve l’immigrazione di massa: far entrare masse incompatibili per costume cultura religione con la nostra civiltà serve alla finanza, a chi della nostra civiltà se ne frega come della nostra vita, ma pensa ad arricchire il portafoglio come fanno Soros e le cooperative del PD di cui è ufficialmente diventato socio.

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