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L’insaziabile fame dell’IA: Google e NextEra pianificano campus da Gigawatt e il ritorno al nucleare
Google e NextEra lanciano una partnership colossale per campus AI da Gigawatt. Tra le strategie, il riavvio del nucleare e l’uso di algoritmi predittivi per salvare la rete elettrica. Il “green” lascia spazio al pragmatismo energetico.

L’Intelligenza Artificiale non vive di sola aria, e nemmeno di soli algoritmi. Vive, soprattutto, di elettricità. Tanta elettricità. In un mondo che corre verso la digitalizzazione spinta, la realtà fisica delle infrastrutture torna prepotentemente a bussare alla porta dei colossi del tech. Google Cloud e NextEra Energy hanno annunciato un’espansione significativa della loro collaborazione, un accordo che profuma di realismo industriale e che punta allo sviluppo di campus data center su scala “Gigawatt” negli Stati Uniti.
La fame di energia e la risposta pragmatica
Il piano è chiaro e tecnicamente ineccepibile: costruire infrastrutture massicce per alimentare l’IA. Non stiamo parlando di piccoli server farm, ma di campus enormi, tre dei quali sono già in fase di sviluppo attivo. L’obiettivo è soddisfare un fabbisogno energetico che cresce esponenzialmente, trainato dai nuovi modelli computazionali.
Attualmente, le due società gestiscono già un portafoglio di circa 3,5 GW di capacità (operativa o contrattualizzata). Tuttavia, la nuova intesa mira a superare i colli di bottiglia classici dello sviluppo infrastrutturale:
- Acquisizione dei terreni;
- Gestione delle interconnessioni di carico;
- Sviluppo simultaneo delle risorse di generazione.
Questa espansione rapida della capacità produttia d’energia viene ottenuta in due modi: riattivando centrali nucleari dismesse, come la Duane Arnold, ma anche costruendo nuovi impianti quando si presenta l’occasione, anche perché le centrali ferme da riattivare non sono in numero enorme.
Il ritorno del nucleare (con un pizzico di ironia storica)
Qui la faccenda si fa interessante per chi segue le politiche energetiche. Per garantire un carico di base stabile (il cosiddetto baseload, che le rinnovabili intermittenti faticano a fornire da sole), si torna al nucleare.
Emblematico è il caso del Duane Arnold Energy Center in Iowa. NextEra ha avviato le procedure per riattivare questo impianto nucleare precedentemente chiuso. La nota ironica, che non sfuggirà ai più attenti osservatori delle schizofrenie energetiche recenti, sta nel fatto che NextEra ha dovuto chiedere alla Federal Energy Regulatory Commission (FERC) di recuperare i diritti di connessione alla rete che erano stati trasferiti dal nucleare a un progetto solare pianificato sullo stesso sito. In pratica, si fa marcia indietro: dal sogno del “solo sole” alla necessità della fissione per coprire la domanda costante.
Do ut des tecnologico: l’IA al servizio della rete
L’accordo non è a senso unico. Se NextEra fornisce gli elettroni, Google fornisce i neuroni digitali. La partnership prevede una trasformazione digitale delle operazioni di NextEra utilizzando gli strumenti di Google Cloud.
L’obiettivo è ottimizzare la rete elettrica, renderla più resiliente e gestire meglio i carichi. NextEra integrerà nel proprio sistema proprietario:
- TimesFM 2.5: il modello di previsione open-source di Google per le serie temporali.
- WeatherNext 2: un sistema avanzato di previsione meteorologica.
John Ketchum, CEO di NextEra, ha sottolineato come i settori dell’energia e della tecnologia siano ormai inestricabilmente intrecciati. Non si tratta più solo di vendere corrente, ma di costruire un ecosistema dove la gestione dei flussi di potenza è complessa quanto il software che vi gira sopra. L’obiettivo temporale è fissato per la metà del 2026, data entro la quale si prevede il rilascio del primo prodotto tecnologico commerciale nato da questa sinergia.
In sintesi, il futuro digitale ha bisogno di cemento, acciaio e uranio. E, forse, di un po’ meno ideologia e un po’ più di ingegneria.
Domande e risposte
Perché Google ha bisogno di collaborare con una società energetica tradizionale come NextEra? L’Intelligenza Artificiale richiede una quantità di energia senza precedenti e, soprattutto, costante (24/7). Le reti attuali e le sole energie rinnovabili intermittenti non riescono a garantire la stabilità e la potenza necessarie per campus da diversi Gigawatt. Google necessita dell’esperienza infrastrutturale di NextEra per costruire rapidamente impianti di generazione e gestire connessioni complesse alla rete, assicurandosi che i propri data center non rimangano mai al buio.
Cosa significa il riavvio della centrale Duane Arnold in Iowa? Rappresenta un’inversione di tendenza significativa nel settore energetico americano. La centrale nucleare era stata chiusa, e i suoi diritti di connessione erano stati destinati a un progetto solare. Il riavvio indica che le grandi aziende tecnologiche riconoscono che l’energia solare, seppur utile, non può sostituire il “carico di base” costante fornito dal nucleare per alimentare i data center. È un ritorno al pragmatismo industriale per soddisfare una domanda energetica in esplosione.
In che modo l’Intelligenza Artificiale aiuterà la gestione della rete elettrica? NextEra utilizzerà i modelli AI di Google per prevedere con maggiore precisione la domanda di energia, i guasti alle apparecchiature e le condizioni meteorologiche avverse. Integrando strumenti come TimesFM 2.5 e WeatherNext 2, l’azienda potrà ottimizzare i flussi di potenza, pianificare meglio la manutenzione e reagire più velocemente alle interruzioni. Questo serve a mantenere la rete stabile e a ridurre i costi operativi, rendendo il servizio elettrico più affidabile per tutti gli utenti.








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