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L’indipendenza SI PUO’ AVERE: Entro fine anno la Polonia sarà COMPLETAMENTE disconnessa dall’energia russa

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Porto di Danzica Photo by Jens Peter Olesen on Unsplash

La Polonia intende iniziare a eliminare gradualmente le fonti energetiche russe entro quasi da subito completarlo entro la fine dell’anno in corso. Questo dovrebbe modificare  radicalmente le politiche nazionali sul carbone, il gas naturale e il petrolio. Il primo ministro Mateusz Morawiecki mercoledì ha dichiarato che il suo Paese presenta “il piano più radicale d’Europa” per questo. Al più tardi entro maggio, “attiveremo un embargo totale sul carbone russo. Invitiamo tutti gli altri paesi a fare lo stesso”. Il disegno di legge include anche il carbone proveniente dalle cosiddette “Repubbliche popolari” nell’Ucraina orientale. Si tratta di un tipo di combustibile che  era stato venduto per anni e venduto come carbone russo nei paesi dell’UE, inclusa la Germania. In Polonia, il carbone importato dalla Russia ha recentemente coperto circa il 15% del fabbisogno, mentre circa il 70 per cento dell’elettricità del paese proviene dalla produzione di energia a carbone.

Siamo consapevoli che ciò potrebbe sollevare preoccupazioni legali, purtroppo legittime, ma non possiamo più aspettare una risposta dell’UE su questo tema“, ha affermato un portavoce del governo. “Germania, Paesi Bassi, Ungheria” avrebbe impedito una simile legge, in nome del mercato unico e della propria dipendenza energetica. Se non altro il governo polacco ha spiegato quali siano i governi veramente filorussi, togliendo un po’ di responsabilità dalle spalle del povero Orban.  Il primo ministro Morawiecki ha proposto una tassa speciale dell’UE sulle fonti energetiche russe. Non dovrebbe esserci ritorno a “quelle politiche criminali e negative che hanno creato dipendenza dalla Russia e hanno dato a Putin euro e dollari con cui espandere il loro arsenale nucleare e attaccare i paesi vicini“.

La Polonia ha recentemente coperto circa il 67% del suo fabbisogno petrolifero dalla Russia. Il capo della compagnia petrolifera statale PKN Orlen, Daniel Obajtek, ha dichiarato mercoledì che dall’inizio della guerra russa sono state ordinate 28 navi cisterna di petrolio “che coprono completamente il nostro fabbisogno”. Secondo i media a sostituire le forniture russe sarà il petrolio saudita, acquistato con accordi di medio  termine e che giungeranno a Danzica dove sono pronte le infrastrutture per accoglierlo. Per quanto riguarda il gas russo non verrà confermato l’attuale contratto di fornitura scadente a fine anno e ci si affiderà al LNG, cioè a quello liquefatto, al gas prodotto nel Mare del Nord e che giungerà con la nuova Baltic pipe, e probabilmente ad un incremento dell’utilizzo di quello prodotto nazionalmente. Curiosamente Yamal, uno dei principali gasdotti che rifornisce la Germania, passa proprio dalla Polonia.

Nella guerra diplomatica con Mosca Varsavia a congelato gli investimenti, per la verità limitati, russi sul proprio territorio e ha congelato anche i conti correnti dell’ambasciata russa, in risposta ad una mossa simile di Mosca. Osserviamo come sia interessante come la Polonia, fuori dall’Euro e “Nemica” di Bruxelles, sia per ora l’unico paese europeo a raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca. 


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