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L’indice Markit/ADACI PMI del Settore Terziario in Italia a 48,7, massimo da 26 mesi.

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L’indice Markit/ADACI PMI del Settore Terziario in Italia a 48,7, massimo da 26 mesi

Il settore terziario italiano ha iniziato positivamente la seconda parte dell’anno, con un calo delle attività di gran lunga minore rispetto a quello di giugno, ed anche con una diminuzione più debole dell’afflusso dei nuovi ordini. Tuttavia, la situazione rimane difficile, con le aziende che aumentano i tagli di personale mentre diminuiscono fortemente i profitti a causa degli sconti sulle tariffe e della forte pressione esercitata dai costi. A luglio l’Indice destagionalizzato Markit/ADACI delle Attività Terziarie – basato su un’unica domanda posta ai partecipanti sui cambiamenti effettivi delle attività presso le loro aziende rispetto al mese precedente – è aumentato nettamente ai massimi su 26 mesi a 48.7, da 45.8 di giugno. QUI il Report completo

Qui il commento al rapporto:

La crisi nel settore terziario italiano ha perso forza nel mese di luglio, con le attività che diminuiscono solo moderatamente, ed al ritmo più lento degli ultimi 26 mesi consecutivi di calo. Se consideriamo il forte incremento della produzione manifatturiera nel mese di luglio, l’economia del settore privato ha raggiunto, nel primo mese del terzo trimestre, un livello di quasi stagnazione.

 

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Commento: questo indicatore, se notate dal grafico, anticipa di 3-6 mesi l’andamento del PIL (nella sua variazione annua), con una certa precisione.  Se notate con attenzione, nel passato gli incroci su quota 50, hanno sempre anticipato di 3-6 mesi il passaggio del PIL a quota zero. L’indicatore non ha ancora superato quota 50 stabilmente, per cui certamente il dato annuo del PIL restera’ negativo per tutto il 2013 (parliamo del dato annuo, non di quello trimestrale, che e’ altra cosa). In ogni caso, se la tendenza venisse confermata anche ad Agosto e Settembre, certamente la velocita’ di caduta del PIL si attenuera’ notevolmente nei mesi a venire.

 

Qualche giorno fa era stato pubblicato l’analogo indice del settore manifatturiero, che e’ un eccellente indicatore anticipatore dell’andamento della produzione industriale, che trovate qui sotto:

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L’indice Markit/ADACI PMI del Settore Manifatturiero Italiano sopra 50 (dopo 2 anni)

A luglio l’indice destagionalizzato Markit/ADACI Purchasing Managers’ Index PMI sul manifatturiero in Italia si è attestato a 50.4 (50 e’ lo spartiacque tra espansione e contrazione dell’attivita’ manifatturiera) e ha segnalato, all’inizio del terzo trimestre, un miglioramento dello stato di salute del settore. In salita da 49.1 di giugno, in seguito alla crescita della produzione e dei nuovi ordini e alle contrazioni più lente dei livelli occupazionali e giacenze degli acquisti, l’indice ha raggiunto il valore più alto da maggio 2011.

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Phil Smith, Economista di Markit, ed autore del report Markit/ADACI PMI™ Settore Manifatturiero in Italia, ha detto:

“I dati di luglio hanno osservato come, a causa del forte aumento del livello della produzione e del ritorno alla crescita dei nuovi ordini ricevuti, il PMI manifatturiero abbia raggiunto un valore di crescita per la prima volta in due anni. Il maggiore livello dei nuovi ordini è stato principalmente attribuito alla forte espansione degli ordini destinati al mercato estero, risultato alquanto straordinario data la performance altalenante dell’economia globale durante i mesi recenti. Nonostante ciò, resta in apparenza qualche dubbio circa la sostenibilità della ripresa, visto che le aziende risultano riluttanti ad aumentare i livelli occupazionali, gli acquisti e le giacenze a seguito dell’aumento della produzione e della domanda. In qualche modo questo viene spiegato da una debole domanda interna e dalla mancanza di pressione sulle risorse evidenziata dalla diminuzione delle commesse inevase. Detto ciò, ad eccezione delle giacenze dei prodotti finiti, durante l’ultima indagine rallentano tutti i tassi di declino, e sono risultati generalmente modesti.”

 

 

 

Commento: so bene i commenti, del tutto legittimi, che in modo scettico diranno che non c’e’ alcuna ripresa e che siamo in piena crisi. I piu’ rigidi continueranno a gridare al default domani mattina. Lor signori hanno anche ragione. Pero’ i dati sono dati, ed il fatto che l’indice Markit/ADACI PMI del Settore Manifatturiero torni sopra 50 e’ un segnale chiaro, che segue una sfilza di altri indicatori anticipatori che hanno cambiato tendenza (Eurocoin, Aspettative) al pari di indici reali che hanno iniziato a cambiare tendenza sui dati mensili o trimestrali e che stanno riducendo i passivi annuali (produzione industriale, export, ordinativi, viaggi aerei, etc).

In sintesi c’e’ un attenuazione della flessione, ancora non visibile in tutti gli indicatori (occupazione ed import per esempio). Il PIL restera’ negativo, ma la caduta si attenuera’. Cio’ non toglie che la crisi resta, in quanto le ragioni di fondo della stessa permangono (instabilita’ politica, elevato debito pubblico, elevata tassazione e burocrazia, scarsa competitivita’ nel costo del lavoro, squilibri nell’eurozona, etc).

 

By GPG Imperatrice

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