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Difesa

L’india testa il proprio sistema anti-missili balistici, il BDM Fase II

Il sistema indiano si pone come terzo incomodo fra il russo S-500 e il THAAD americaano

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L’Organizzazione indiana per la ricerca e lo sviluppo della difesa (DRDO) ha testato mercoledì in volo il sistema di difesa dai missili balistici (BMD) fase II.

Un bersaglio aereo che imitava un missile balistico è stato rilevato e intercettato dal radar e dall’intercettore del sistema, convalidando una capacità di “guerra centrata sulla rete” completa.

“Le prestazioni del missile sono state monitorate dai dati di volo acquisiti dagli strumenti di tracciamento del raggio d’azione, come i sistemi elettro-ottici, i radar e le stazioni di telemetria dispiegate dall’ITR di Chandipur in varie località, anche a bordo delle navi”, ha dichiarato il Ministero della Difesa indiano in un comunicato stampa.

Il sistema indigeno comprende sensori a lungo raggio, un sistema di comunicazione a bassa latenza, comando e controllo mobile e missili intercettori avanzati.

Il sistema a due stadi, a combustibile solido e lanciato da terra, è progettato per intercettare una serie di bersagli di missili balistici da una distanza fino a 5.000 chilometri (3.107 miglia) e nell’intervallo di altitudine da endo (sotto i 100 chilometri) a eso-atmosferica.

La fase 1 del sistema ha un raggio di intercettazione di 2.000 chilometri (1.243 miglia)

Un nuovo sistema radar sviluppato in India

Il BMD Fase 2 utilizza il radar a lungo raggio Swordfish (LRTR), sviluppato a livello nazionale, per il tracciamento dei bersagli. Il radar AESA in banda L è un derivato del radar a lungo raggio israeliano EL/M-2080 Green Pine, utilizzato durante lo sviluppo del BMD Fase-I. Il raggio di rilevamento dell’ultima variante dello Swordfish sarebbe di 1500 km. Quindi la tecnologia indiana si è integrata con quella israeliana.

Il riferimento del comunicato stampa alla convalida di un livello di comunicazione a bassa latenza durante il test è significativo. La comunicazione a bassa latenza, probabilmente utilizzando un satellite LEO (Low Earth Orbit, 200-600 km), facilita una guida più accurata attraverso un controllo più stretto della traiettoria.

L’uso di satelliti di comunicazione collocati in orbite GEO (35.786 km) comporta una latenza maggiore, quindi l’India dovrà creare una retesatellitare LEO per sfruttare in modo adeguato questo sistema antiaereo.

Un avversario del S-500 e del THAAD

Se BMD fase 1 era stato creato per intercettare i sistemi missilistici a medio raggio pachistani e cinesi, questo nuovo passo avanti dell’industria bellica indiana permetterà di spostarsi vero missili a lungo raggio, rendendo il sistema equivalente al S-500 russo e al sistema THAAD americano, rispetto al quale ha il vantaggio di utilizzare un misssile più semplice a stadio unico.


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