Energia
L’India punta a decarbonizzare la produzione energetica con 40-50 reattori nucleari SMR
L’India ha riprogettato il proprio reattor nucleare PHWR in modo da poter essere costruito come un SMR in fabbrica su una sorta di linea di montaggio. , e prevede di installarne fra i 50 e i 70 da qui al 2070, per decarbonizzare la produzione energetica in modo serio.
L’India intende installare 40-50 piccoli reattori nucleari modulari (SMR), per lo più in sostituzione di centrali termiche vincolate a usi industriali, per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2070.
Un alto funzionario dell’industria ha dichiarato che il reattore ad acqua pesante pressurizzata (PHWR) da 220 MW è stato riprogettato utilizzando piattaforme di progettazione 3D, con l’obiettivo di raggiungere un alto grado di standardizzazione che consenta un facile impiego, anche nelle vecchie centrali termiche utilizzate dalle industrie dell’acciaio, dell’alluminio, del rame e del cemento.
Il Dipartimento dell’Energia Atomica e Tata Consulting Engineers stanno riprogettando i PHWR per sviluppare il Bharat Small Modular Reactor.
“Prenderemo il vecchio progetto del PHWR e lo riconfigureremo e riprogetteremo per renderlo modulare, scalabile e allineato agli standard di sicurezza post-Fukushima”, ha dichiarato a PTI Amit Sharma, amministratore delegato e CEO di Tata Consulting Engineers, la maggior societàù di Engineering indiana.
Sharma ha detto che nel caso dei piccoli reattori modulari (SMR), il piano prevede la realizzazione di 40-50 reattori in meno di sette-otto anni, ma ha aggiunto che è necessario un alto grado di standardizzazione, sicurezza e modularità.
Presentando il bilancio dell’Unione il mese scorso, il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman ha annunciato che il governo avrebbe collaborato con il settore privato per la creazione di Bharat Small Reactors e per la ricerca e lo sviluppo degli SMR.
Il ministro ha dichiarato che il governo collaborerà con il settore privato anche per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie per l’energia nucleare.
Sharma ha dichiarato che gli ingegneri riprogetteranno i PHWR utilizzando piattaforme di progettazione 3D che non erano disponibili 40 anni fa, quando questi reattori furono progettati per la prima volta.
La Nuclear Power Corporation of India Limited ha realizzato finora 16 PHWR da 220 MWe, due PHWR da 540 MWe e due PHWR da 700 MWe.
Altri quattordici PHWR da 700 MWe ciascuno sono in varie fasi di realizzazione e si prevede che vengano messi in funzione progressivamente entro il 2031-32.
Tata Consulting Engineers è associata al Dipartimento dell’Energia Atomica da diversi decenni e detiene una quota di mercato dell’85% nei servizi di ingegneria nel settore nucleare e sta realizzando diversi progetti energetici.
Sharma ha affermato che la menzione degli SMR da parte del Ministro delle Finanze nel suo discorso di bilancio mostra chiaramente il forte impegno per la transizione energetica.
“Ad essere onesti, l’unica soluzione praticabile a lungo termine per il net zero è il nucleare. Penso che il nucleare sia la scommessa; a livello globale, tutti lo riconoscono”, ha aggiunto.
Gli SMR possono essere costruiti in fabbrica, a differenza dei reattori nucleari convenzionali che vengono costruiti in loco. Il fatto di poterne prevedere la costruzione di almeno 50 unità fa si che la produzione possa essere quasi di serie, abbattendo notevolmente i costi di produzione per singolo pezzo. Se si giungerà ai 70 avremo probabilmente dei costi estremamente competitivi.
Hanno una capacità di potenza fino a 300 MWe per unità. Essendo una tecnologia mobile e agile, gli SMR possono essere installati in luoghi non adatti a impianti più grandi.
Gli SMR sono considerati un contributo significativo alla fase di transizione energetica nell’ambito degli sforzi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
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