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Energia

L’India non è più il maggior acquirente di Petrolio russo, ma la diversificazione delle fonti è difficile

La Russia non è più la maggior fornitrice di petrolio dell’India, anzi, a sorpresa, sta esportando semilavorati in Arabia Saudita. L’India cerca di differenziare le forniture , ma non è così semplice.

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L’Arabia Saudita è stata il principale acquirente delle esportazioni russe di olio combustibile e gasolio sottovuoto (VGO) via mare nel mese di novembre, secondo i dati  LSEG.

Secondo i calcoli della Reuters basati sui dati LSEG, le esportazioni russe di olio combustibile e VGO sono cresciute del 6% mese su mese a novembre, raggiungendo circa 4,26 milioni di tonnellate. I Paesi asiatici sono diventati i principali acquirenti di olio combustibile e VGO russo da quando l’Unione Europea ha imposto un embpòargo totale sui prodotti petroliferi russi nel febbraio 2023.

L’India non è più il principale acquirente di petrolio greggio russo. Secondo il Centro per la Ricerca sull’Energia e l’Aria Pulita (CREA), le importazioni indiane di greggio russo sono calate di ben il 55% a novembre – la cifra più bassa dal giugno 2022 – nonostante la Russia continui a vendere il suo petrolio a sconto. Ultimamente l’India sta cercando di diversificare le proprie forniture di petrolio: evidentemente Nuova Delhi non vuole apparire eccessivamente squilibrata in posizione filorussa in questa fase incerta.

Raffineria petrolifera indiana

Il mese scorso, durante una visita in Guyana, il primo ministro indiano Narendra Modi ha dichiarato che il suo governo considera il Paese sudamericano come fondamentale per la sicurezza energetica dell’India. Modi ha detto a una seduta speciale del Parlamento che considera la Guyana un’importante fonte di energia e che incoraggerà le grandi imprese indiane a investire nel Paese.

La Guyana non ha immediatamente esaudito il desiderio di Modi, ma il Ministro degli Affari Esteri indiano Jaideep Mazumdar ha dichiarato che i colloqui continueranno e che un accordo di questo tipo garantirebbe “una maggiore prevedibilità”.

Il Ministro delle Risorse Naturali della Guyana, Vickram Bharrat, ha dichiarato ai giornalisti che la Guyana è disposta a fornire all’India una grande quantità di greggio, se la Exxon Mobil, il principale operatore della produzione petrolifera offshore della Guyana, acconsentirà a tale accordo.“Sappiamo che la Exxon dovrà apportare alcune modifiche al suo programma di sollevamento e alla sua logistica, perché la sua preferenza è per le navi molto grandi che possono ospitare due milioni di barili, soprattutto a causa della distanza e dei costi”, ha dichiarato Bharrat.

Nel frattempo, il CREA ha stimato un aumento del 17% mese su mese dello sconto sul greggio di qualità Urals, che ha raggiunto una media di 6,01 dollari al barile rispetto al greggio Brent. Si stima che la Russia abbia perso 14,6 miliardi di euro di entrate dalle esportazioni di greggio di qualità Urals a causa delle sanzioni.


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