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L’India e i caccia di quinta generazione: contro il Chengdu J-20, potrebbe tornare al Sukhoi Su-57?

L’India non ha mezzi aerei in grado di contrastare i più moderni modelli cinesi. Potrebbe tornare a collaborare con la Russia sul Su-57?

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L’India si trova in una posizione delicata nella corsa ai caccia di quinta generazione. Nonostante il progetto congiunto con la Russia per lo sviluppo del Sukhoi Su-57, questo aereo non è ancora operativo. Nel frattempo, la Cina ha schierato i suoi Chengdu J-20 lungo il confine himalayano, in Tibet, mettendo l’India in una posizione di svantaggio strategico.

Una risposta non disponibile

I più moderni caccia indiani, dai Mig-29 ai Rafale, sono mezzi efficienti, ma non all’altezza di un caccia stealth di quinta generazione. Quindi c’è un’eviddente gap strategico nella zona himalayana, per quanto le qualità del cinese J20 siano ancora da valutare sul campo di battaglia.

Gli Stati Uniti, con i loro F-35 e F-22, rappresentano l’apice della tecnologia aeronautica militare, ma non sembrano disposti a cedere questi gioielli tecnologici all’India, almeno per il momento. Per la verità l’India non ha chiesto, e gli USA, quindi, hanno potuto evitare di chiarire il tema. Questa situazione lascia l’India senza una difesa aerea  adeguata contro la minaccia rappresentata dai J-20 cinesi, anche a fronte dei dubbi sull’efficienza del S-400 di costruzione russa emersi nel conflitto in Ucraina.

Nel 2018, l’India aveva criticato il Sukhoi Su-57, mettendo in discussione le sue capacità stealth e il rapporto qualità-prezzo. Tuttavia, la mancanza di alternative valide e l’urgenza di trovare una risposta al J-20 potrebbero spingere l’India a riconsiderare il Su-57.

Sukhoi Su 57

Il ritorno al progetto russo potrebbe essere una soluzione temporanea, ma non risolverebbe il problema a lungo termine. L’India ha bisogno di un caccia di quinta generazione veramente all’avanguardia per mantenere l’equilibrio di potere nella regione.

La situazione è complessa e richiede una decisione strategica da parte dell’India. Continuare a sviluppare il Su-57 potrebbe essere una soluzione pragmatica, ma l’India deve anche guardare al futuro e investire in tecnologie innovative per garantire la propria sicurezza a lungo termine.

La corsa ai caccia di quinta generazione è una partita a scacchi ad alto rischio, e l’India deve muovere le sue pedine con attenzione per non trovarsi in scacco matto.

Chengu -20 Mighty Dragon

Il progetto comune India-Sukhoi

Il progetto congiunto India-Sukhoi per lo sviluppo del Sukhoi Su-57 è stato avviato nel 2005. L’obiettivo del progetto era quello di sviluppare un caccia di quinta generazione in grado di soddisfare le esigenze delle forze aeree indiane. Il progetto era previsto per essere completato nel 2018, ma ha subito ritardi a causa di problemi tecnici e finanziari.

Nel 2018, l’India ha deciso di ridurre la sua partecipazione al progetto. L’India ha citato problemi con le prestazioni del Su-57 e il suo elevato costo come motivi della sua decisione.  Inoltre il caccia russo non è esattamente un modellao in piena produzione, ma, ancora ora, viene indicato come un elemento in “Produzione di serie a bassa cadenza”, cioè poco più che un prototipo.

A questo punto però l’India si trova davanti a un bivio: mandare avanti rapidamente il progetto congiunto con la Sukhoi, oppure lasciare cadere tutto e ricominciare con un progetto nazionale, magari in collaborazione con operatori come la Francia, che già forniscono le Forze Aeree indiane?

Le implicazioni per l’India

La mancanza di un caccia di quinta generazione ha implicazioni significative per l’India. L’India si trova in una regione circondata da potenze nucleari come la Cina e il Pakistan. Questi paesi hanno già in servizio caccia di quinta generazione, e l’India ha bisogno di una capacità simile per mantenere la sua deterrenza nucleare.

La mancanza di un caccia di quinta generazione potrebbe anche avere un impatto negativo sulla capacità dell’India di proiettare il suo potere nella regione. L’India ha interessi strategici nell’Oceano Indiano e nell’Asia centrale, e ha bisogno di un caccia di quinta generazione per poter difendere questi interessi.

Dal punto di vista tecnico il Sukhoi Su-57 sarebbe perfettamente in grado di controbilanciare il J-20, Anzi la configurazione tradizionale, non canard, del Su-57, pare sia vantaggiosa in questi aerei.

Dal punto di vista della tecnologia dell’aviazione la Russia è ancora ai vertici assoluti, mentre la Cina sicuramente ha una maggiore capacità nel settore dell’eeltronica avanzata, anche perché meno colpita dalle sanzioni dovute ala guerra in Ucraina. Da questo punto di vista all’India converrebbe di più sviluppare un proprio Su-57, sia per addattarlo alle necessità nazionali, sia per poterlo dotare dell’avionica più moderna acquistata senza il problema delle sanzioni occidentali. Avremmo probabilmente un ibrido franco-russo che, operativamente, potrebbe essere ottimo.


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