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Attualità

L’incontro del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin con i direttori dei mezzi di comunicazione di massa ed agenzie di stampa russi alla vigilia della Giornata di stampa.

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(il 13 gennaio 2018)

Domanda: «Vladimir Vladimirovič, a marzo una settimana prima delle nostre ci sono ancora le elezioni in Italia e già cominciano a girare le prime voci a proposito di fatto che noi partecipiamo ed interferiamo nel processo politico italiano. Qual è il Suo atteggiamento al riguardo?»

Risposta: «Si, ne ho sentito parlare e vediamo cosa avviene in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, cosa è successo in Germania alla vigilia delle elezioni del Parlamento. Adesso ecco in Italia…Lo scopo è sempre lo stesso.
In primo luogo, abbiamo con l’Italia rapporti molto buoni. Oltretutto, loro sono diversificate, con varie forze politiche. Ho già detto più volte di avere buoni rapporti sia con il signor Berlusconi che con il signor Prodi, che sono stati e restano collocati in diversi poli politici, tra di loro concorrono nell’arena politica, ma io ho buoni rapporti sia con l’uno che con l’altro.

Domanda: Questo che cosa significa?

Risposta: Significa che sia in Russia che in Italia c’è la cosiddetta intesa interna riguardo alle nostre relazioni bilaterali e lo sviluppo di contatti a livello intergovernativo. È una cosa cui teniamo molto. Non ci viene neppure in mente di interferire in queste o in quelle elezioni, ivi comprese quelle italiane. Semplicemente non ci viene in mente.
Perché noi teniamo molto di più ai rapporti con l’Italia in quanto Stato. Non vediamo che senso possa avere. Perché sappiamo che qualunque forza salga al potere in Italia, li c’è un largo consenso nazionale e politico disposto a sviluppare i rapporti con la Russia. In generale siamo convinti che i rapporti italo-russi si svilupperanno in modo positivo.
Perché dovremmo fare? Si tratta di provocazioni che hanno il solo scopo di distruggere proprio questo consenso nazionale volto allo sviluppo delle relazioni intergovernativi. Si fa questo con lo scopo specifico di dissolvere il livello di rapporti raggiunto. Ciò viene fatto da forze esterne e non dall’interno della stessa Italia. Lo vediamo e ne teniamo conto nel lavoro, anche con i partner italiani.
Siamo in contatto con molti di loro, sia con i partiti politici che con i servizi segreti. Noi da tempo abbiamo proposto e adesso rinnoviamo questa proposta: creare un gruppo di lavoro della cibersicurezza con lo scopo di rendere comune e il più possibile trasparente questo tipo di attività ed identificare le minacce in questo campo».


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