Seguici su

Attualità

L’implosione del capitalismo attuale è figlia dell’incomprensione del passato. Di Marco Santero

Pubblicato

il

coda lavoro

Gli economisti nel 1929 spiegavano, con apparente lucidità, che la crisi reale in cui stavano soccombendo non sarebbe potuta accadere in una società correttamente condotta secondo le regole del libero mercato. Gli esperti di economia suggerirono solamente di non intervenire nell’economia e i governi si limitarono a perseguire il pareggio del bilancio e di conseguenza tagliarono le spese (ricorda qualcosa!).

Alla fine la “lucida follia” venne capita e Keynes divenne l’economista più influente dei 40 anni successivi, poiché spiegava come tali politiche peggiorassero solo la situazione.

Per chi è vissuto in quegli anni e ha patito gli orrori della seconda guerra mondiale, riesce quasi impossibile credere che quelle dottrine criminali rigidamente liberiste siano tornate in auge in un periodo di depressione come gli anni 80 e 90, benché esse avessero ampiamente mostrato di essere inadeguate a livello pratico e teorico. Questo fa comprendere la straordinaria brevità della memoria dei teorici e degli operatori economici ( memoria inversamente proporzionale allo spessore del portafoglio) e quanto siano importanti gli storici per la società.

La crisi del 29 sgretolò attraverso la miseria e la disperazione delle masse gli ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza ((come sta già accadendo nel XXI secolo con la disintegrazione del proletariato operaio e dei movimenti socialisti che lascia campo libero all’istintivo sciovinismo e razzismo di tanti lavoratori manuali impoveriti)).

La spinta verso la destra radicale aumentava di pari passo con le rotture della struttura sociale e la Germania permise a Hitler di salire al potere, a causa del duplice colpo dell’inflazione, che azzerò risparmi e valore di mercato, e poi della crisi; difatti i ceti medi, crollato il capitalismo, dovendo scegliere tra comunismo e nazismo, optarono per il secondo.

Come è andata a finire: la 2 guerra mondiale, il punto più basso raggiunto dall’umanità nella storia evolutiva!!

Il problema è che non ha lasciato un eredità di anticorpi nei cittadini, sindacati, partiti e forze sociali che bloccassero sul nascere un nuovo rigurgito di liberismo sfrenato e quindi dagli anni 80 la giostra è ripartita per un altro giro, ora siamo al punto, attentamente voluto e progettato, del ritrarsi dalla “scena politica” di sempre più larghe fasce di popolazione (quelle economicamente più oppresse), non votano neanche più e lasciano che sia la “classe politica” a gestire il loro futuro. PRATICAMENTE UN’EUTANASIA ASSISTITA O UN SUICIDIO VERO E PROPRIO!!

L’unico obiettivo che rimane all’individuo è la spasmodica ricerca della ricchezza come soluzione salvifica, la privatizzazione della vita, dei divertimenti, l’egoismo consumistico e la privatizzazione dei trasporti (da dentro una macchina il resto dell’umanità diventa un ostacolo che rallenta la propria libertà). Tutto questo trasforma la società in una giungla (in cui il più forte vince senza dubbio, quindi funzionale alle elitès, l’unica libertà che rimane alle masse è sfogare la propria frustrazione nel privato drogandosi, dedicandosi alle più assurde forme di libertà estrema, perché nella vita sociale e economica le masse hanno una sola certezza:

di essere fregati e sfruttati, salvo pochi “fortunati”, furbi o “in gamba”, vedi canzone “uno su mille ce la fa!!” e fa esplodere l’astensione.

La demolizione, svilimento e asservimento programmati con intelligenza e estrema cura, di partiti e sindacati di massa ha eliminato il maggior motore sociale che spingeva uomini e donne a diventare cittadini politicamente attivi.

Oggi ci si identifica più facilmente e “fortemente” con la “propria” squadra di calcio che con un sindacato o partito politico, per non dire il proprio stato (in Italia si diventa nazionalisti solo con i mondiali di calcio).

Il risultato è il Renzismo, anzi il Renzuscononismo in cui si crea un presunto uomo forte che fa le riforme necessarie a poter governare anche se il consenso da parte dei POTENZIALI elettori scende sotto il 20 % degli aventi diritto.

Una volta ottenuta la riforma elettorale (da un uomo di Verdini/Berlusconi messo a capo del PD con un OPA magistrale) e il job act Renzi e la sua armata brancaleone hanno un’ultima funzione: servire da capro espiatorio (a giudicare dagli scontrini dei ristoranti forse capro è l’esempio sbagliato!!) di tutta la diga di cacca che si è accumulata nei 3 decenni precedenti, perché dopo un paio di anni che governi per USUCAPIONE diventa tua.

Basta vedere la foga dei romani contro Marino, come se stesse governando da 20 anni!! Con i Veltroni e Rutelli (che ora fa lo splendido in tv a pontificare!!) che hanno fatto pacchia e passerella senza smuovere nulla della melma che si trovava sotto di loro.

Occhio alle penne Renzi, notato come iniziano ad emergere scontrini, spese pazze, denuncie varie (vedi l’affaire Maiorano/ avv. Taormina sempre a Firenze) e come i poteri forti iniziano a prendere le distanze!!

Tutto questo si basa però su un idea fondante:

Apparentemente per i sindacati, parti sociali, politica, commercio, PMI e per le masse il sistema socio economico e finanziario in cui viviamo sia ormai dato.

Questo ha portato, dal ‘89 in poi, all’attacco frontale dei “mercati” ai beni comuni essenziali, che mai erano stati oggetto del desiderio della speculazione e questo attacco speculativo ha avuto la piena complicità ( per totale incompetenza macroeconomica) del ex PCI, poi DS, poi PDS, poi ULIVO, POI PD e ad ogni cambio di nome si inaspriva la spinta neoliberista!! Geniale!! Fare della sinistra la trivella del neoliberismo!! Diabolico.

Acqua, trasporto pubblico, ciclo dei rifiuti, sanità, scuola, ecc., sono sottoposti a gradi crescenti di privatizzazione e ricerca brutale di profitti. Esplodono quindi le tariffe (prendete una bolletta dell’acqua dove è gestita da privati del 2002 e poi confrontate col 2015 il costo a metro cubo) e l’impatto è ovviamente più forte maggiore è la debolezza economica della persona.

Il mantra, la teologia del neoliberismo è l’avere di più, la crescita infinita, la produzione fine a se stessa (per questo e’ stata creata l’obsolescenza programmata), l’esaltazione della sindome TO.DE.POT. (TOssicodipendenza da DEnaro e POTere), quindi una ideologia totalizzante e dittatoriale !!

Consumate e sopportate il mondo così com’è perchè non vi è alcuna alternativa!!

Non è cosi:

1) il capitalismo neoliberista non è un destino, è l’esito di una creazione macroeconomica, basata sulla riduzione (di nuovo) del denaro da strumento a merce!!

2) de fatalizzare i cicli economici = boom e crisi non sono eventi naturali come terremoti o tsunami, sono precisi meccanismi di dominio economico;

3) il capitalismo estremo per sopravvivere secerne continuamente forme culturali e ideologiche a vari livelli, per rendere ai cittadini naturale il capitalismo stesso.

4) con la globalizzazione siamo arrivati all’apoteosi della mercificazione assoluta ormai insostenibile a livello finanziario, fisico e biologico, quindi a breve crollo assoluto del sistema.

5) i politici, veri maggiordomi di questo sistema sostengono la teologia della in trasformabilità del mondo = si nega in modo assoluto la possibilità di alternative perché il sistema viene considerato naturalmente dato.

6) economia neoliberista = teologia della disuguaglianza strutturale e naturale = l’essere umano diventa cosa e le merci diventano il fulcro della società!!

7) la mostruosa disuguaglianza che è stata creata nelle società occidentali e nel mondo intero è la vera fucina della crescente violenza, che prima si scarica fra gli individui, poi, progressivamente, coinvolge gli stati, fino all’inevitabile scontro di civiltà = guerra = terza guerra mondiale.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito