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L’impero tedesco sta (forse) tremando?

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Carissimi

nulla è eterno, soprattutto in politica ed in economia. L’ultimo mese ha messo in forse molte certezze che parevano acquisite.

Il Fuehrer ehm Cancelliere tedesco signora Merkel , che dopo la vittoria elettorale sembrava inattaccabile, inizia ad accusare alcuni colpi. Ad assestarglieli è stato l’andamento economico negativo, per la prima volta dopo 2 anni, con una riduzione del pil nello 0,2% nel secondo trimestre 2014.  Il dato negativo è tanto più importante in quanto non potrà che essere accentuato dall’effetto delle sanzioni russe sull’export europeo, e la Germania è il principale esportatore nel paese di Putin: infatti la confidenza degli imprenditori è andata al minimo nel mese di agosto. La stessa Merkel è stata poi duramente criticata, la settimana scorsa, al convegno, tenutosi proprio in Germania, dei premi Nobel dell’economia. Il suo discorso, sempre imperniato sull’austerità e sul contenimento del deficit,  in cui tutta la colpa del rallentamento europeo veniva caricata su Francia ed Italia,  è stato considerato al limite dell’insultate dagli scienziati presenti. Una volta tanto Monetaristi e Keynesiani sono stati uniti nel criticare fortemente il Cancelliere, affermando chiaramente  che senza un cambio radicale di politica la Germania, e l’Europa, non andranno da nessuna parte ed il costrutto dell’euro verrà messo in pericolo. Trovate la cronaca di questo incontro (naturalmente ignorato nei giornali Italiani, occupati a parlare delle secchiellate d’acqua…) sul Die welt.

Mentre la stessa Cancelliera era in visita a Francisco Fran ops intendo a Mariano Rajoy in Spagna,  il suo fido alleato Petain  Hollande subiva un colpo non indifferente.

petain

Il ministro delle finanza Montebourg si è dimesso dopo un’intervista fortemente polemica rilasciata alla TV , nella quale criticava la posizione prona della politica economica francese verso quelle che definiva “le politiche economiche della destra tedesca” , ed anch’egli invocava un sensibile cambio di rotta.  La sua posizione è evidentemente ormai incompatibile con il governo Hollande Valls, ed ha rassegnato le dimissioni accompagnato dal ministro dell’Istruzione e da quello della Cultura. Una fetta non secondaria del PS francese si è ribellata alla debolezza di Hollande, che non riesce a trovare una politica alternativa all’abbraccio mortale con la Germania . Ora Hollande in parlamento può contare solo sull’appoggio sicuro di una parte del PS, i liberalsocialisti, e non è detto che non sarà obbligato a rinnovare la camera legislativa. Interessanti i commenti della stampa francese. Le Monde ha scritto :  “Ora Hollande può dire ciò che vuole, tanto nessuno gli crede più”.

Perfino nella fida Austria le cose non vanno benissimo alla Merkel. Anche qui il ministro dell’economia, democristiano, Michael Spindelegger, ha dato le dimissioni, dopo le forti critiche del proprio partito per la sua politica economica di rigore che porterà, per la prima vola nella storia austriaca, ad una tassazione della ricchezza immobiliare. diversi governatori si sono espressi pubblicamente contro questa riforma ed il ministro , che era anche vicepremier, ha deciso di dare le dimissioni.

Per fortuna la Merkel non ha nulla da temere dal “Fronte Italiano”.

musolesi

Il Prode Alleato Galeazzo Musolesi da San Giovanni in Persiceto ehm il Primo Ministro  Renzi da Rignano sull’Arno continua nella sua politica di annunci importanti e fatti deludenti.  Il PIL affonda e la disoccupazione giovanile cresce, però l’occupazione fiorentina dei posti di potere cresce. Voci corrono che anche il nostro ministro Padoan non sia soddisfatto, ma il disfattismo antitedesco rimane un delitto. Per cui si prosegue sulla stessa strada di prima, con tasse ed austerità.

Non preoccupatevi comunque . Le armate della realtà si avvicinano al Bunker di Berlino.


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