Attualità
L’Identità digitale europea fa passi avanti con la valuta digitale. La libertà invece fa passi indietro.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto questa settimana un accordo finale sulla creazione dei “Portafogli europei di identità digitale”, il primo sistema di identificazione centralizzato e completamente digitale per tutti gli europei.
“Secondo la nuova legge, l’UE offrirà ai suoi cittadini i cosiddetti ‘portafogli digitali’, inizialmente su base volontaria, che conterranno versioni digitali di carte d’identità, patenti di guida, diplomi, cartelle cliniche e informazioni sui conti bancari”. ”, ha riferito The European Conservative . Il problema è sempre che la volontarietà è sempre “Iniziale”..
Questi documenti saranno riconosciuti come mezzo per accedere ai servizi online in tutta Europa e i cittadini potranno dimostrare la propria identità o condividere documenti elettronici dal proprio portafoglio “con un clic di un pulsante”, sperano i legislatori.
“Ciò segna un passo importante verso gli obiettivi del Decennio digitale 2030 sulla digitalizzazione dei servizi pubblici”, ha affermato mercoledì in una dichiarazione la Commissione europea.
“A tutti i cittadini dell’UE verrà offerta la possibilità di avere un Portafoglio di Identità Digitale UE per accedere ai servizi online pubblici e privati in piena sicurezza e protezione dei dati personali in tutta Europa.”
L’accordo raggiunto dai colegislatori è ora soggetto all’approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio.
Una volta adottato formalmente, il quadro dell’identità digitale europea entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
L’accordo è arrivato poche settimane dopo che Christine Lagarde, capo della Banca Centrale Europea, aveva annunciato che l’Unione Europea stava andando avanti con lo sviluppo della sua nuova valuta digitale della banca centrale (CBDC): l’Euro digitale.
I legislatori conservatori dell’UE e gli esperti di sicurezza informatica si sono opposti a questi sviluppi, avvertendo che gli abusi su larga scala sono inevitabili in un sistema di identità digitale onnicomprensivo, collegato perfino ai conti correnti, che porterebbe alla creazione di una sorta di stato di polizia completo e distribuito.
L’eurodeputato olandese Rob Roos ha lanciato l’allarme mercoledì X:
“BREAKING: Pessima notizia. Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno appena raggiunto un accordo sull’introduzione dell’identità digitale”, ha affermato.
Roos ha osservato che in seguito all’accordo, il commissario UE Thierry Breton ha dichiarato: “‘Ora che abbiamo un portafoglio di identità digitale, dobbiamo inserirci qualcosa…’, suggerendo una connessione tra CBDC ed eID.”
Prima della decisione del Parlamento europeo, oltre 500 esperti di privacy e sicurezza informatica provenienti da 39 paesi hanno firmato una lettera congiunta avvertendo che la legislazione “non rispetta adeguatamente il diritto alla privacy dei cittadini e alla sicurezza delle comunicazioni online”.
Roos ha lamentato che la maggior parte dei legislatori europei “ha ignorato tutti gli esperti di privacy e gli specialisti di sicurezza. Stanno spingendo fino in fondo.”
Il conservatore olandese ha detto di non essere ottimista, ma “non è ancora troppo tardi”.
“Il Parlamento deve ancora votare su questo. Fai sapere al tuo eurodeputato che sei contrario all’identità digitale e che vuoi che il tuo eurodeputato voti contro!” Egli ha detto.
DIGITAL ID – The eID has been pushed through. EU citizens identified for life and paving the way for CBDCs and social credit scores.
From carbon footprints to tracking movements, the State will know.
Rob Roos MEP explains 👇🏻
— Elander & the News (@ElanderNews) November 9, 2023
Perché si cerca di concellare in questo modo la capacità delle persone di agire ee di esprimersi sotto la copertura dell’anonimia? Quale necessità si sente di avere un’identità digitale per accedere, ad esempio, ai social media e poi di legarla direttamente all’uso della moneta?
Abbiamo assistito, nei giorni scorsi alla caccia al dissidente su “X”, quello che un tempo era chiamato Twitter. Una banda di personaggi autonominatisi polizia del social media, infischiandosene di qualsiasi norma relativa alla privacy, desiderosi di indicare queste persone non si sa bene a chi, fra poteri forti che potrebbero minacciare le loro carriere oppure malintenzionati che potrebbero minacciare la lorom incolumità. Poi se a questo sistema, già di per se pericoloso, colleghiamo anche la valuta digitale abbiamo un sistema perfetto di prevvaricazione e di cancellazione dell’individualità
Questa è la strada che, ridendo, sta percorrendo l’Europa. Gli dei fanni impazzire chi vogliono far perdere.
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