Energia
Libia: le esportazioni di greggio ancora ai minimi dopo gli scontri politici
Nonostante i tentativi da perte del governo di Tripoli la produzione di petrolio libico è ancora ai minimi, un terzo circa di quella normale, mettendo in crisi tutto il sistema economico dello stato nord africano
Le esportazioni di greggio dalla Libia sono crollate a circa 400.000 barili al giorno (bpd) questo mese da 1 milione di bpd in agosto, a causa del perdurare dello stallo politico nel produttore nordafricano dell’OPEC, ha riferito martedì la Reuters, citando i dati dei porti e dei servizi di tracciamento delle navi.
La maggior parte delle esportazioni di petrolio della Libia questo mese erano dirette verso le vicine Italia e Grecia, mentre alcuni carichi erano diretti in Cina e Canada, secondo i dati della società di analisi petrolifera Kpler e degli agenti portuali citati da Reuters.
La National Oil Corporation (NOC) libica ha cancellato alcuni carichi, sebbene non abbia dichiarato la forza maggiore su tutte le esportazioni dal Paese. Una fonte di NOC ha dichiarato a Reuters all’inizio di questo mese che l’azienda ha permesso ad alcune petroliere di attraccare ai porti libici e di caricare il greggio dal deposito, al fine di evitare multe se le spedizioni non rispettano gli obblighi contrattuali.
L’ultima crisi in Libia è scoppiata alla fine di agosto.
Parte della produzione e delle esportazioni libiche sono state bloccate a causa di uno stallo politico sulla leadership della banca centrale del produttore OPEC.
La produzione di petrolio in diversi giacimenti libici è stata interrotta il 27 agosto, dopo che il governo rivale dell’est ha annunciato lo stop a tutta la produzione e le esportazioni di petrolio dalla Libia.
La Libia, che pompava circa 1,2 milioni di bpd di petrolio prima dell’arresto, è sprofondata in una crisi politica più profonda a causa della disputa sulla leadership della Banca Centrale Libica, l’unico depositario riconosciuto a livello internazionale delle entrate petrolifere della Libia.
Il governo riconosciuto a livello internazionale della capitale occidentale, Tripoli, stava cercando di sostituire Sadiq Al-Kabir, il governatore della Banca Centrale Libica. Questo ha portato all’ultima controversia tra i governi e le fazioni politiche orientali e occidentali, minacciando nuovamente di ridurre la produzione e le esportazioni di petrolio della Libia.
All’inizio di questo mese, le fazioni politiche in lotta in Libia hanno raggiunto un accordo sul meccanismo e sulle tempistiche per la nomina del Governatore della Banca Centrale e del Consiglio di Amministrazione, durante le consultazioni ospitate dalla Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL). Però non sembra che neppure questo passo abbia risolto completamente la crisi
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