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LIBIA GAME OVER. Haftar utilizza l’arma finale per prendersi il paese: il Petrolio. L’Italia intanto gioca a Berlino

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Fine dei giochi in Libia, proprio alla vigilia della conferenza di Berlino fra Sarraj ed Haftar. Il generale di Bengasi, tramite  un annuncio del suo portavoce  Ahmed Al Mismari: i porti petroliferi della Libia sono da ieri chiusi,per “Volontà del popolo”. Questa situazione è resa possibile da quello che si vede nella sottostante mappa della Libia

Haftar ha il pieno controllo della Libia Centrale ed orientale, e di larghi pezzi pure di quella occidentale. Quindi le principali risorse petrolifere cadono nella sua area di controllo militare. invece gli incassi per le vendite del petrolio vanno alla NOC, la società di stato libica, che gestisce i campi petroliferi con riconoscimento internazionale ed i cui profitti vanno principalmente a Al Sarraj. Quindi la stranezza risiede nel fatto che il potere militare di Haftar alla fine viene, o meglio veniva, a finanziare Tripoli con oltre 45 milioni di dollari di entrate giornaliere.

Questa situazione ovviamente non può continuare ed ora Haftar  vuole convertire la propria forza militare in una forza economica. A questo punto vuole chiudere la partita con Tripoli ad ognicosto, proprio prima, o durante, l’incontro di Berlino. Deve dimostrare che, senza di lui, non ci può essere nessun futuro per la Libia, e ci può riuscire benissimo, dato che controlla, militarmente, le aree di estrazione, gli impianti ed i porti di partenza. Con questa mossa il Generale ed il governo di Bengasi pongono le premesse per scrivere “Game Over” sopra tutta la storia della guerra civile libica.

Molti degli impianti nell’area di Bengasi erano in capo all’ENI che ora, se vorrà esportare, dovrà trovare il modo per raggiungere nuovi accordi con Haftar. Questo non è impossibile, dati i buoni rapporti della nostra società con le autorità locali, ma avviene nonostante una politica nazionale perdente ed assente, che ha appoggiato in modo assurdo Sarraj. Ora che faranno Di Maio e Conte, pensano di giocare ancora a Risiko o si affideranno, finalmente, ai professionisti? Continueremo a farci prendere in giro da un’inesistente diplomazia europea o prenderemo finalmente qualche decisione?

Nel fratempo non si sa neppure se Sarraj andrà a Berlino. Forse gli conviene di più andare a Londra, dove si trova la sua famiglia. Meglio salvare la pelle….

 

 

 

 


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