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Difesa

Libano: due carri israeliani sfondano il cancello di una postazione UNIFIL. Netanyahu chiede di sgomberare la forza ONU

Ormai le forze armate di’Israele si prendono gioco di UNIFIL. Qualcuno prima o poi dovrà decidere cosa questa forza debba veramente fare

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Ormai la situazione UNIFIL nel sud del Libano è al ridicolo, ma rischia rapidamente di virare verso il tragico. Questa mattina presto, i peacekeepers di una postazione ONU a Ramyah (componente del Ghana),   hanno osservato tre plotoni di soldati dell’IDF attraversare la Linea Blu verso il Libano.

Intorno alle 4:30, mentre i peacekeepers erano nei rifugi, due carri armati Merkava dell’IDF hanno distrutto il cancello principale della postazione e sono entrati con la forza. Hanno chiesto più volte alla base di spegnere le luci. I carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo che l’UNIFIL ha protestato attraverso il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza dell’IDF metteva in pericolo i peacekeepers.

Intorno alle 6:40, i peacekeepers che si trovavano nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi proiettili a 100 metri a nord, che emettevano fumo. Nonostante l’uso di maschere protettive, quindici peacekeepers hanno subito effetti, tra cui irritazione della pelle e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. Probabilmente o si è trattato di un gas irritante, o dell’effetto chimico delle munizioni utilizzate dalle due parti.

Inoltre, ieri, i soldati dell’IDF hanno fermato un movimento logistico critico dell’UNIFIL vicino a Meiss ej Jebel, negandogli il passaggio. Il movimento critico non ha potuto essere completato.

Intanto ufficialmente il Primo Ministro Netanyahu ha chiesto al Segretario dell’ONU Gutierrez di ritirare UNIFIL dal Sud Del Libano.

Che fare con l’UNIFIL?

A questo punto UNIFIL dovrà decidere cosa fare da grande, dopo aver dormito per 17 anni. O veramente svolge la propria attività di forza ONU per applicare la risoluzione 1701 del 2007, quindi disarmando le milizie di Hezbollah sotto il fiume Litani e allontanando le forze d’Israele, anche a costo di usare la forza, quindi autorizzando all’uso delle armi contro chi non si allontana o non disarma, oppure può restare li a fare l’attività di semplici osservatori, testimoni, praticamente disarmati.

Nel primo caso bisognerebbe fare una valutazione se, dal punto di vista militare, le forze ONU sono in grado di portare a compimento il proprio compito. Come numeri sarebbero sufficienti. ma come armamento? Poi c’è il problema del comando di forze così eterogenee. Se l’obiettivo fosse la vera applicazione della risoluzione 1701 allora sarebbe necessario prima una chiarificazione da parte dell’ONU di quanto si può spingere la forza, di quale siano i veri limiti del suo mandato. Se c’è un miliziano di Hezbollah con un lanciarazzi e si rifiuta di disarmare, gli si spara? Se un carro armato di Israele supera la linea blu, dopo averlo avvertito, si reagisce? Gli stati che sono parte di UNIFIL se la sentono di portare avanti questo mandato?

Se invece UNIFIL ha solo una funzione di testimonianza, allora è perfettamente inutile: meglio mandare dei diplomatici e dei fotografi. Prima o poi qualcuno dovrà prendere una decisione, possibilmente prima che le forze israeliane arrivino a Tiro rendendo questa domanda inutile e UNIFIL un ospite .,..

 


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