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L’Hangover dell’AI e il crollo di Oracle: il mercato cerca nuovi stimoli (e sostanza) per il 2026

Nvidia riduce il valore di borsa. Finita la sbronza AI o semplici ritardi negli investimenti?

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I mercati azionari sembrano essersi svegliati con un leggero mal di testa dopo i festeggiamenti per la Federal Reserve. Nonostante Jerome Powell abbia servito il terzo taglio consecutivo dei tassi d’interesse, vantando la solidità dell’economia a stelle e strisce, gli indici hanno deciso di prendere una pausa di riflessione. L’S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,7%, mentre il Nasdaq 100, la casa dei tecnologici, è scivolato dell’1,4%.

Ma cosa sta succedendo esattamente? Sembra che la “sbronza” da Intelligenza Artificiale stia iniziando a chiedere il conto, o quantomeno, gli investitori stanno iniziando a chiedere lo scontrino fiscale prima di ordinare un altro giro.

Il Paradosso Oracle: spendere tutto per l’AI

Il caso emblematico di questa seduta è Oracle. Le azioni del colosso tecnologico hanno subito il calo più drastico degli ultimi 24 anni. Grazie ad InvestingPro ecco le quotazioni recenti:

Tutto questo avviene mentre il EBITDA, il Reddito operativo lordo in italiano, resta comunque, in prospettiva, positivo (dati sempre ex InvestingPro):

Il motivo non risiede solo nel fatto che le vendite del settore cloud hanno mancato le stime degli analisti, ma nelle prospettive di spesa, che hanno fatto strabuzzare gli occhi a più di un gestore di fondi.

Oracle prevede ora che le sue spese in conto capitale (CapEx) raggiungeranno la cifra monstre di 50 miliardi di dollari nell’anno fiscale che terminerà a maggio 2026. Parliamo di un aumento di 15 miliardi rispetto alle previsioni di appena tre mesi fa.

Ecco come si è evoluta (e come esploderà) la spesa di Oracle per l’infrastruttura Cloud:

Anno FiscaleSpesa in Capitale (CapEx) Stima/Reale
2019~$ 2 Miliardi
2020~$ 2-3 Miliardi
2021~$ 2-3 Miliardi
2022~$ 4-5 Miliardi
2023~$ 8-9 Miliardi
2024~$ 7-8 Miliardi
2025 (Stima)~$ 15+ Miliardi
2026 (Stima)~$ 50 Miliardi

Fonte: elaborazione su dati Bloomberg e aziendali

Il mercato, moderatamente conservatore quando si tratta di vedere utili reali, inizia a porsi una domanda legittima: tutti questi data center costruiti su scala massiccia produrranno ritorni adeguati in tempi ragionevoli? Wall Street ha punito non solo Oracle, ma anche i “Magnifici Sette” come Nvidia, segnalando che l’entusiasmo cieco sta lasciando spazio alla richiesta di numeri concreti.

Dati Macro: luci e ombre

Mentre la tecnologia cerca di giustificare le sue spese faraoniche, l’economia reale invia segnali misti, tipici di una fase di transizione che richiede attenzione:

  • Mercato del lavoro: Le richieste di sussidi di disoccupazione negli USA sono aumentate la scorsa settimana al ritmo più alto dall’inizio della pandemia. Un segnale che il mercato del lavoro potrebbe non essere così d’acciaio come piace dire alla Fed.
  • Bilancia commerciale: A sorpresa, il deficit commerciale statunitense si è ridotto a settembre ai minimi dalla metà del 2020, grazie a un’impennata delle esportazioni. Un dato positivo che bilancia, in parte, i timori sulla domanda interna.

Alla ricerca di nuovi stimoli per il 2026

Il mercato è chiaramente alla ricerca di una nuova narrazione. La sbornia dell’AI, intesa come “compra tutto ciò che ha un chip”, sta finendo. Ora si entra nella fase della selezione darwiniana: chi spende per generare profitti e chi spende solo per restare alla moda?

Gli occhi sono ora puntati sui risultati di Broadcom. Gli investitori si chiedono se l’entusiasmo per l’AI sarà sufficiente a guidare la prossima gamba del rialzo o se servano stimoli diversi, magari legati a una ripresa industriale più ampia o a settori rimasti indietro.

Intanto, una nota di cronaca ci ricorda che l’AI non è solo business ma anche responsabilità sociale: OpenAI e Microsoft sono state citate in giudizio per un tragico caso di cronaca in Connecticut, sollevando nuovamente il tema della manipolazione psicologica dei chatbot. Un altro promemoria che la strada verso il 2026 non sarà priva di ostacoli, legali ed etici.

Se la sbornia Ai finisce bisognerà cercare qualche altro tema caldo su cui investire. Se l’energia  resta sempre, comunque, un settore interessante, anche perché collegato a qualsiasi altra attività umana, se invece  volete affidarvi agli investitori esperti, con InvestingPro potete accedere alle strategie di Bershire Hathaway o delle società FounderLed che, attualmente, stanno dando dei risultati molto positivi .

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