Attualità
L’FBI post Comey attaccherà il mondo della pedofilia globale cambiando la geografia del potere. Pesanti conseguenze in arrivo
Pochi hanno notato come la scorsa settimana ci siano stati arresti in tutto il mondo per un’inchiesta ferma da molto tempo sulle scrivanie dell’FBI: tale inchiesta ha mandato in carcere ben 900 persone nel mondo, su impulso tutto americano (la stampa italiana ha dovutamente taciuto “alla sua maniera” la notizia, relegandola alla coda delle code).
Passo n.1
Chi ha seguito come il sottoscritto le elezioni USA sa benissimo come nelle mail di Hillary Clinton e sopratutto del marito della sua assistente Huma Abedin fossero presenti informazioni esplosive, che andavano ben oltre agli aspetti politici (… ). Addirittura è stata tirata in ballo – notizie tratte dalla dalla stampa anglosassone – una famosa satanista americana, Marina Abramovich, che avrebbe avuto rapporti “strettissimi” con il capo della campagna per le elezioni di Hillary Clinton, John Podestà. E forse con Hillary stessa.
Sta di fatto che l’amministrazione Obama aveva fatto le cose per bene: o l’FBI non riteneva di istruire le indagini o il ministero della giustizia (DOJ) non riteneva di dover procedere con il processo per cui giudizialmente nulla è andato avanti ed anzi Hillary Clinton è ancora libera da qualsiasi – e sottolineo qualsiasi – accusa rilevabile dalle sue email perse e/o appositamemte cancellate o da quelle della sua assistente.
Uno dei tanti murales inquietanti ” a tema” nella capitale belga, dopo il caso Dutroux ( secpndo molti insabbiato*)
Non sto a ripetervi che con Jeff Sessions in veste di Attorney General (AG) al DOJ e con il nuovo direttore dell’FBI le cose si sbloccheranno; penso vedremo cose che voi umani probabilmente non riuscite nemmeno ad immaginare. La velocizzazione parte proprio dall’antipasto di pochi giorni fa, inchiesta sulla pedofilia globale (…).
Il nuovo AG del DOJ non ha mai fatto mistero di voler perseguire reati particolarmente odiosi, anzi incitando proprio negli scorsi giorni lo staff giudiziario a procedere con le indagini in tal senso con una revisione della prassi attuata dall’amministrazione Obama, in senso restrittivo (…).
Passo n.2
Trump visiterà come prima uscita fuori dagli USA Papa Francesco, decisione estremamemte simbolica. Nulla è emerso sui contenuti del colloquio se non i commenti odierni dello stesso Papa di Roma (si, perchè di Papa ce n’è anche Uno – il primo – che sta fuori Roma, ndr). E tali commenti sono stati molti indicativi: pedofilia, Trump, scandalo ONG. Stante il fatto che ormai è certo che siamo all’alba di un forte giro di vite sulla pedofilia e forse anche su certi fenomeni ad esso correlati (non escluderei a priori nemmeno alcune ONG, …), la cosa incuriosisce. Vi lascio dunque l’immagine tratta da Republica.it di questa sera: sono pronto a scommettere che il neo Presidente USA parlerà a Bergoglio proprio degli argomenti citati dal Pontefice.
Il licenziamento di Comey è avvenuto – secondo chi scrive in modo NON casuale – contemporaneamente alla visita a sorpesa del grande vecchio della politica USA a Trump, quell’Henry Kissinger che, in una famosa intervista all’Atlantic di qualche mese fa non ha fatto mistero di NON volersi schierare contro The Donald in forza di quanto il nuovo Presidente rappresenta e soprattutto rappresenterà in seno alle civiltà occidentali (…). Si, perchè Kissinger ritiene che il fenomeno Trump si ripeterà in futuro a tutte le latitudini. E per questo vuole dare fiducia al nuovo Presidente (Bang!). Sappiate solo che le parole di Kissinger sulla strategia da adottare con la CIna è stata la stesse adottata da Trump con le schermaglie alla North Korea, uno strumento per “allineare” Pechino (…). Certamente in tutto questo Donald J. Trump rischia la vita, non solo politica..
Ora colleghiamo i puntini
Qualcosa di molto grosso sta succedendo, che non conosciamo. Possiamo solo immaginare che molte inchieste si scateneranno nelle prossime settimane e che potranno mettere al tappeto una folta schiera di soggetti apicali. Certamente chi tira le fila verrà “coperto” e forse Kissinger è andato da Trump proprio per garantire da una parte coperture sul suo operato presente e futuro e da dall’altra per limitare i “danni collaterali“. Ossia, Hillary Clinton e tutto quello che Lei rappresenta rischiano di essere letteralmente annientati, in tutti i sensi (non necessariamente con inchieste sulla pedofilia, ben inteso, che per definizione resta un ambito separato da quello politico, sebbene sia praticamente certo che l’inchiesta mandata avanti la scorsa settimana avrà pesanti sviluppi globali).
In generale ritengo che verranno schiantati i sodali dell’obama-clintonismo con inchieste a tappeto che azzereranno la reputazione in modo radicale, definitivo; ovvero a rischiare saranno certamente una parte dei globalisti, ma tutto questo accadrà sempre nel superiore interesse americano.
In questo contesto Matteo Renzi dovrà fare estrema attenzione. Estrema (in senso politico, visto il suo più che dichiarato schieramento con una corrente USA praticamente decaduta, a breve, …, …, …). Le parole di De Bortoli degli scorsi giorni suonano a lutto per le sue infinite ambizioni politiche e personali. Soprattutto per la reiterata rimembranza a mezzo stampa (in queste ore) dei rapporti tra lo stesso De Bortoli e l’avvocato Agnelli, quest’ultimo grande amico e parigrado dello stesso Kissinger nei salotti che davvero contano (…).
Se volete quanto sta accadendo oggi potete anche leggerlo come un riposizionamento globale dei centri di potere che contano (forse potrei dire massoneria progressista), viene da dire gli stessi che nel post 1937 spinsero Roosevelt e gli USA a dichiarare guerra alla Germania nonostante il fiume di denaro speso da Berlino pe evitare che questo accadesse, ossia corrompendo le elites d’oltreoceano a favore della causa tedesca. Ma non prima – 1936/37 – di aver azzerato le ambizioni tedesche di un’alleanza dinastica e quindi imperiale con Londra (oggi c’è stato l’equivalente, il Brexit). Londra conta molto soprattutto dove non si vede, soprattutto con una persona come Elisabetta II a dirigere le danze, letteralmemte intoccabile ed indiscutibile a tutti i livelli (…).
In questo contesto oggi Berlino fa assolutamente parte dei sodali globalisti obama-clintoniani. Inoltre, ormai l’intera classe politica tedesca non fa mistero, dal presidente della Repubblica alle più alte cariche statali, di volersi emancipare dagli USA fin anche delirando sulla volontà di dotarsi dell’arma nucleare, storditi da una sbornia di benessere germanico che invece è solo frutto di un parallelo impoverimento dei paesi euro periferici grazie all’euro. Tradotto: a termine la Germania è più “nemica” degli interessi USA di quello che può essere l’ISIS e l’Iran messi insieme.
Letta in altro modo, se l’euro crolla la Germania sprofonda. E per far crollare il castello EUropeo, con Londra fuori e che soffia sul fuoco armando le sue “consorterie” contro l’asse franco tedesco, tutto sommato basta rivalutare l’euro contro il dollaro. Di fatti – non a caso – lo scozzese Draghi chiuderà col QE a luglio, a tale punto i paesi eurperiferici come l’Italia saranno costretti a chiedere una via di fuga, incapaci di sopportare una rivalutazione della moneta unica (avendo attività ed esportazioni – molto meno che in passato – a basso valore aggiunto in quanto spesso terziste degli stessi tedeschi). Dunque De Bortoli non parla per stesso ma per il sistema che rappresenta. E tutto sommato contro la Germania, da cui gli ultimi tre Primi Ministri italiani – che non hanno fatto l’interesse del proprio paese – ottengono linfa per i loro progetti, sia personali che politici.
Un’ultima parola su Enrico Letta: temo non tornerà più in Italia, vedremo.
Per il resto posso solo dirvi che sarà un’estate caldissima. In tutti i sensi.
MD
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* Come ben descritto in un articolo di un noto quotidiano, oggi introvabile: http://www.radicalparty.org/nl/node/5062371
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