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L’eurozona? Una “mostruosa, antidemocratica cosca di creditori”

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strozzini

Non me ne voglia l’ottima Carmen Gallus del blog “Voci dall’Estero”, ma questa volta proverò io a tradurvi qualche brano di un articolo apparso qualche giorno fa su Foreign Policy a firma di Philippe Legrain dal titolo “Il bulldozer berlinese ed il sacco di Atene”. Solo per capire cosa si pensa (e si dice) dell’Unione Europea in un importante blog geo-politico inglese. Per chi conosce sicuramente meglio di me l’inglese e vuole apprezzare pienamente il testo il link all’articolo è questo.

Quando ero alla conclusione del mio libro “European spring” l’anno scorso, ho esitato prima di descrivere l’eurozona come un “osannata prigione per debitori”. Dopo questo fine settimana di brutale, vendicativo, miope esercizio di potere tedesco contro la Grecia, spalleggiato dall’illegale minaccia di una banca centrale Europea, con sede in Francoforte, di staccare la spina all’intero sistema bancario greco, c’ho ripensato. Non c’è niente di osannabile nell’eurozona: essa è un mostruosa, antidemocratica cosca di creditori. …

Ma c’è un problema più grande della Grecia. E’ più chiaro che mai che questa disfunzionale unione monetaria europea ha anche un problema tedesco. Come creditore principale in una unione monetaria priva di istituzioni politiche comuni, la Germania sta dimostrando di essere un dannoso egemone. …

Sì, piccoli Stati come la Slovacchia o la Finlandia sono d’accordo con la Germania. ma le loro voci sono appena influenti. Dalla prospettiva di Berlino essi sono degli “utili idioti” che gli forniscono copertura per i loro gretti interessi. Bisogna ricordare che, attraverso i loro prestiti alla Grecia, i Finlandesi e gli Slovacchi hanno contribuito a salvare le banche tedesche, non quelle finlandesi o slovacche. E’ ingenuo pensare che Berlino non li spazzerebbe via se si mettessero sulla sua strada.

Siamo chiari. Ciò che Berlino e Francoforte hanno fatto alla Grecia, possono – e hanno la volontà – di farlo agli altri Paesi. Nel 2010 hanno ricattato il governo irlandese ponendo a carico dei contribuenti 64 miliardi di euro di debiti bancari. Nel 2011 hanno costretto a dimettersi il Primo Ministro italiano regolarmente eletto, Silvio Berlusconi. Sicuramente incalzeranno il futuro governo portoghese, Paese anch’esso molto vicino all’insolvenza. E sì, faranno i bulli con la Slovacchia e gli altri che adesso li incoraggiano e sostengono.

Questo è stato lo scopo di brutalizzare la Grecia: scoraggiare chiunque altro dall’uscire dalle fila. Perché votare per partiti che sfidano il “Berlin Consensus” se anche loro finiranno battuti e sottomessi? Creata per portare gli europei a stare tutti insieme più vicini, l’eurozona è ora tenuta assieme da ben poco se non la paura.

Ecco, mi piacerebbe che in un pari sito italiano, come Limes ad esempio, ci fosse chi ha il coraggio di dire ciò, che poi è quello che quasi tutti al di fuori dell’eurozona pensano e fortunatamente molti all’interno dell’eurozona cominciano a pensare, ma, tranne le eccezioni come Scenari Economici e pochissimi altri, non hanno il coraggio di esprimere: l’eurozona è una prigione illiberale e antidemocratica, un Sogno che è diventato un Incubo perché non poteva essere altrimenti, visto le basi, anche ideologiche (il Manifesto di Ventotene è la previsione di un incubo antidemocratico, con buona pace della sinistra cosiddetta internazionalista), un incubo che era perfetto per il liberismo per trovare la sua rivincita storica e finalmente spazzare via gli ultimi residui di diritti sociali, figli dell’odiato mix socialismo/capitalismo di matrice keynesiana.

Ma da noi impera il “più Europa” o, al massimo, il “cambiamo l’Europa”: come se un incubo orrendo potesse mutarsi in un dolce sogno, senza svegliarsi…


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