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Analisi e studi

L’Europa e il tramonto della famiglia tradizionale: un’analisi in due grafici

In due grafici vediamo la crisi della famiglia in europa, con le conseguenze demografiche che conosciamo. I figli che nascono sono fuori dal matrimonio, mentre esplodono i divorzi.

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Il Vecchio Continente sta vivendo una profonda trasformazione sociale, che mette in discussione il concetto stesso di famiglia tradizionale. Due recenti infografiche, pubblicate da Landgeist, ci offrono un quadro chiaro di questa evoluzione, mettendo in luce un declino del matrimonio e un aumento delle nascite al di fuori di esso.

La prima infografica, intitolata “Births outside of marriage”, mostra la percentuale di nascite al di fuori del matrimonio o di un’unione civile nei diversi paesi europei. I dati, riferiti al periodo 2018-2021, rivelano un fenomeno in costante crescita: in Islanda, Francia e Portogallo, oltre il 60% dei bambini nasce da genitori non sposati. Addirittura, in Islanda, la percentuale raggiunge un picco del 69,4%.

Questa tendenza, seppur con intensità diverse, è diffusa in tutta Europa, con paesi come la Turchia, la Macedonia del Nord e la Bielorussia che fanno eccezione, mostrando percentuali inferiori al 14%. L’Italia si attesta su un valore del 33,3%, in linea con la media europea.

Questo viene a indicare come, nella famiglia europea moderna, l’istituzione del matrimonio abbia sempre meno senso, soprattutto nella laica Francia. L’istituzione famigliare tradizionale è ormai un’entità in via d’estinzione, nonostante la presenza di una forte minoranza misulmana, che ancora celebra il matrimonio.

La seconda infografica, “tasso di divorzio”, ci mostra un altro aspetto critico: l’aumento dei divorzi. I dati, riferiti al 2018, indicano il numero di divorzi ogni 100 matrimoni. Paesi come Lettonia, Lituania e Lussemburgo superano quota 65 divorzi ogni 100 matrimoni, mentre l’Europa orientale sembra essere più “tradizionalista” con tassi di divorzio inferiori al 30%. L’Italia, ancora una volta, si posiziona in una fascia intermedia con 33 divorzi ogni 100 matrimoni.

Questi due grafici, seppur con i limiti di dati non recentissimi, ci raccontano una storia di cambiamento. Il matrimonio, un tempo considerato il fondamento della società, sembra perdere il suo appeal. Le coppie scelgono sempre più spesso di convivere senza sposarsi o di avere figli al di fuori del matrimonio. Allo stesso tempo, l’aumento dei divorzi testimonia la fragilità dei legami coniugali.

Le cause di questa trasformazione sono molteplici e complesse. Da un lato, l’emancipazione femminile e la maggiore indipendenza economica delle donne hanno ridotto la necessità del matrimonio come forma di protezione sociale, ma questo ha avuto anche, come conseguenza preoccupante, il precipitare del tasso di fertilità.

Dall’altro, la secolarizzazione della società ha indebolito il valore religioso e simbolico del matrimonio. Infine, la crescente instabilità economica e la precarietà del lavoro possono contribuire a rendere le relazioni più fragili e incerte. La necessità di sicurezza dei bambini, così necessaria per una crescita positiva, viene a mancare.

L’Europa si trova quindi di fronte a una sfida epocale: ridefinire il concetto di famiglia e di matrimonio in una società in continua evoluzione.  Una sfida che per ora viene vista come perdente, dato che non ci sono figli: se la soluzione identificata avesse avuto successo non ci sarebbero problemi demografici, con i risultati che ne conseguono dal punto di vista culturale ed economico. Chissà se emergerà una soluzione, prima dell’estinzione finale.


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