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L’Euro? Non è riuscito a sviluppare neppure il commercio nell’area.

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Una delle principali ragioni che hanno portato alla creazione dell’euro, almeno nei confronti del pubblico, sarebbe stato l’incremento di interscambio, e quindi la conseguente crescita di ricchezza fra i vari paesi. Perfino Mundell aveva previsto che questo ne sarebbe stato il principale beneficio. e fino ai primi anni 2000 si era supposto questo elemento.

Peccato che ricerche più recenti vengano a negare questo fatto in modo preciso: non c’è stato nessun aumento significativo dell’interscambio fra i paesi dell’area euro dopo l’introduzione della moneta unica. Tutto questo è scritto, nero su bianco, in questo paper di Glick e Rose della Federal Reserve, successivamente condensato in  un articolo di divulgazione il cui contenuto principale può essere condensato in questa frase:

“So what Mundell considered the main
benefit of a currency union does not
appear to have been realised for the euro,
at least not for the euro-12″

Quello che Mundell considerava il principale 

beneficio di un’unione monetaria non

sembra essersi realizzato per l’euro

per lo meno non per l’euro a 12″

Una possibilità di crescita viene lasciata per i nuovi entrati (l’euro attuale è a 15) , ma l’integrazione commerciale europea NON è stata ottenuta dall’euro, ma, in precedenza, con le unioni doganali e di mercato. L’euro in questo è stato un elemento ininfluente.

Quindi a cosa è servito l’euro? Come direbbe Ashoka Modi ad imporre la “Frugalità”, ma frugalità è conseguenza di una povertà forzata, non figlia della ricchezza. Senza pensare che noi non ammiriamo, de nostro passato, i risultati della frugalità, ma della grandiosità. Il Colosseo, il Duomo di Milano, non sono figli della frugalità ma di una visione ricca ed ambiziosa.

 

 


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