Euro
L’EU cadrà con la rivalutazione dell’euro (e del petrolio): per sopravvivere Berlino dovrà svalutare la moneta unica ossia mantenere i periferici in crisi costante, con collasso a termine dell’Unione
Riproponiamo un articolo del 19 ottobre 2015 del grandissimo Mitt Dolcino perché lo riteniamo “profetico”! Buona rilettura!
Sono fiero di essere parte del team di SE, penso che possiamo definirci “commoventi” per come continuiamo a spiegare come quest’Europa incentrata sulla moneta unica sia ad esclusivo vantaggio tedesco, che approfitta di una valuta molto più svalutata di quello che sarebbe il marco con il fine di accumulare ricchezza e competitività a scapito dei paesi partner che prima gli facevano concorrenza ed ora annaspano. E tutto questo anche per acquisire un minimo di peso geopolitico alla luce di una posizione geostrategica tedesca sempre in bilico tra la sfida e l’avvicinamento all’orso russo-.
I miei colleghi sono anche più commoventi del sottoscritto, come vedete da qualche mese lo scrivente ha ritenuto di evitare di continuare a spiegare fino alla noia il motivo per cui l’euro non funziona e soprattutto non funzionerà mai, ormai questo è un dato di fatto. Preferisco concentrarmi sull’ipocrisia italiana, leggasi individuare quali sono le forze che vogliono continuare ad confondere la cittadinanza con il mantra che l’euro è un bene universale, che non si può tornare indietro ecc. ecc.. Mentre il bene è solo il loro, mirato a mantenere immensi patrimoni privati in mano di pochi denominati in una valuta più stabile di quello che era la lira, oltre a tenere le masse calme evitando pericolosi scombussolamenti che potrebbero mettere in pericolo la persistenza delle immani ricchezze per via di un caos generalizzato (chi detiene i patrimoni normalmente detiene anche i media, ndr). Alla fine per i tedeschi era inaccettabile un euro equo e solidale, come quello fino al 2008 ad esempio…(* ; **)
Parallelamente state certi che gli antieuro sono controllati ed anche schedati, casomai diventassero nel mentre troppo fastidiosi (…).
Come ho ben spiegato in passato lo sponsor involontario di cotanta follia euroimposta sono stati – improvvidamente – gli USA di Obama che non vollero – e non vogliono – correre il rischio dopo la crisi del 2008 di vedere cadere la seconda valuta occidentale come importanza, ossia non volendo rischiare di mettere in crisi la salute economica mondiale e quindi anche e soprattutto quella dei traballanti USA, uitamente agli immancabili calcoli politici di rielezione dei demUSA al di là dell’oceano.
Dal prossimo anno in occasione delle presidenziali USA la musica cambierà con probabile avvicendamento democratico del peggior presidente USA dagli inizi del ‘900, quanto meno in politica estera (…). In soldoni, l’economia USA annaspa e la corrente amministrazione con l’aiuto delle sue banche sistemiche – in prima linea Goldman Sachs, in ogni caso tutte le banche USA sono state benedette, o anche salvate, dalla politica dei QE infiniti di Obama assieme ai portafogli delle elites del capitale, ndr – sta cercando di evitare un crollo delle borse ineluttabile a termine, fatto che annichilerebbe qualsiasi speranza di rielezione.
Il problema è che siamo ad un livello ben oltre quello di guardia ossia l’economia a stelle e strisce è stata “salvata” solo in modo statistico ovvero con correzioni ex post al ribasso della crescita USA, ad esempio [Bottarelli sul Sussidiario ce lo ha spiegato benissimo]. Inoltre Main Street è debole. Inoltre la concentrazione della ricchezza in USA ha raggiunto livelli abnormi. Inoltre il debito USA è esploso. Inoltre la gente non ha più soldi e le linee di credito personali stanno raggiungendo il limite.
E, dulcis in fundo, l’accoppiata Russia-Cina sta deliberatamente sfidando la superpotenza USA sia a livello militare che a livello economico e pur anche finanziario. La sfida di Obama in Ucraina con il tentativo di affossare Mosca attraverso il crollo di petrolio e rublo non ha avuto l’effetto sperato, ha anzi permesso – assieme alle intemperanze USA nel mar della Cina – di avvicinare le due potenze globali in veste anti-USA, esse stesse una superpotenza se considerate assieme. In pratica gli USA con lo status di unica superpotenza globale e quindi di valuta di riserva (dollaro), per 70 anni hanno avuto la possibilità di accumulare enormi deficit commerciali e di bilancio senza temere una svalutazione della propria valuta. Ora in presenza di una alternativa geopolitica e di una valuta di riserva alternativa in pectore chiamata yuan (nell’alleanza Mosca-Pechino la Russia ha il ruolo militare, la Cina quello finanziario, ndr) gli USA rischiano di vedere affossata la propria moneta, ossia non potranno più accumulare deficit impunemente. Ovvero, la popolazione americana non potrà accumulare debiti privati impunemente. Ovvero, la macchina del consumo USA rallenterà, con tutti gli annessi e connessi in termini di minor consumo globale. Da Zerohedge:
In tutto questo stiamo certamente andando incontro ad un periodo di svalutazione del dollaro, ricordando che lo yuan è ancorato al biglietto verde (fatta salva una guerra semi-mondiale dichiarata con Washington coinvolta direttamente, eventualità non necessariamente da escludere). Chi segue i miei interventi lo sa da tempo, ora anche i media semi-main stream stanno pubblicizzando il misfatto: il dollaro è troppo alto e la Germania sta traendo da questa situazione eccessivi vantaggi… [la tempistica made in US del caso VW non appare affatto casuale]
In più la Cina sta svalutando ulteriormente la propria valuta rispetto al dollaro anche per combattere i prezzi troppo alti del proprio mercato interno, prezzi che stanno rendendo non competitivo il made in China. E qui una domanda dovremmo porcela: in ambito di sostituzione del dollaro come valuta di riserva, poniamoci il dubbio se a termine sarà il dollaro ad essere ancorato allo yuan e non viceversa…
Ecco, in questa considerazione c’è il sunto della storia che verrà: lo yuan deve svalutare per abbassare il costo dei propri prodotti, gli USA devono svalutare per inflazionare il costo del proprio debito, entrambe le valute sono legate ed hanno interesse a svalutare… Ossia entrambe svaluteranno. E possono farlo proprio perchè sono di fatto valute di riserva, sistemiche, ossia possono alla bisogna rimanere a galla, salire o crollare. Alla fine trend is my friend in termini di svalutazione del dollaro…
L’euro in tutto questo presenta una enorme debolezza: non è in grado di svalutarsi se non in presenza di crisi sistemiche al proprio interno, una volta la Grecia, una volta Irlanda, l’altra l’Italia…. La strategia dei tedeschi è fare in modo che la crisi non capiti mai a loro, a lungo termine sarebbero i padroni dell’Europa! Ecco perché non si vuole mai cercare una vera soluzione ai problemi dell’euro, Atene docet. Come vedete anche questo è un modo di vedere la situazione attuale (ed ecco perché i casi come quello di VW fanno tanta paura ai tedeschi).
Almeno a chi scrive sembra certo che l’euro si rivaluterà contro il dollaro e quindi contro lo yuan. Ossia le nostre merci diventeranno sempre meno competitive. Parimenti sembra altamente auspicabile che la crisi in medio oriente comporterà presto o tardi qualche forma di conflitto locale in grado di interrompere il flusso di petrolio verso il resto del mondo con una salita del petrolio, ossia con una salita dell’inflazione, ossia medicando la malattia da eccesso di debito sia americana che cinese (anche la Cina ha un eccesso di debito nel proprio sistema). In questa maniera si aiuterebbero le due economie oggi molto indebitate. E si affosserebbe l’Europa mercantilistica con struttura tedesca: in questo contesto l’EU è sana, troppo sana! Ossia non riesce e non riuscirà a svalutare la propria moneta fatti salvi veri e propri crolli dei paesi satellite. In effetti a vedere le analisi a termine, il terzo incomodo (l’Italia in EU) dovrebbe essere stata neutralizzata nel contesto del panorama geopolitico globale:
Ma nel momento in cui gli USA non avallino tale “outcome” –ossia caos nei paesi europeriferici utili a salvare Berlino come fu nel 2011, inducendo una svalutazione dell’euro – il problema arriverà anche in Germania, sebbene passando prima per un indebolimento dei paesi meno forti in forza dell’eccesso di valorizzazione della moneta unica. Ossia da un indebolimento di Italia e Francia, i soli paesi ancora strutturalmente manifatturieri in EU [e quindi competitor della Germania]. Chiaramente, soprattutto con la Francia di mezzo – e senza quel supporto USA che ad esempio permise nel 2011 la deposizione di Berlusconi quando minacciò di uscire dall’Euro – si aprirebbero tutt’altri scenari, fino a poter ipotizzare la fine dalla moneta unica.
Chiaramente questo finale per la Germania sarebbe impensabile e dunque Berlino lo combatterà fino all’ultimo…. Fino a soccombere, intendendo per tale forma di resa un’uscita dall’euro della Germania ed un contemporaneo avvicinamento a Mosca (che comunque avverrebbe), formando il blocco russo-tedesco. Da lì partirebbe tutto un altro film, magari a quel punto gli USA per evitare la formazione della sfera di influenza Berlino-Mosca potrebbero anche resuscitare il generale Patton e muovere verso l’Europa con fare non necessariamente amichevole…
E sono pronto a scommettere che in tale eventualità l’Italia sarà al loro fianco.
Dopo la Juventus in serie B tutto è possibile. Sappiate leggere i messaggi deboli (per adesso), magari in queste poche righe troverete anche spunti per fare qualche soldo sui mercati.
Mitt Dolcino
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Note:
** http://snbchf.com/italy-euro-exit/european-wealth-italy-germany/
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