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Analisi e studi

Lettera aperta al Presidente della Repubblica. Appello al Presidente Mattarella affinché richiami tutti al rispetto del Tricolore nazionale (di Giuseppe PALMA)

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Eccellentissimo sig. Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella

nella giornata di oggi, 21 marzo 2019, alcuni esponenti politici nazionali – in primis i rappresentanti e i vertici del Partito democratico – hanno rimosso dalle proprie sedi e dai propri profili social il tricolore nazionale e apposto unicamente la bandiera dell’Unione europea.

Al di là delle critiche (legittime) che si possono muovere alla sovrastruttura europea e che in questa sede evito di avanzare, chiedo un Suo intervento diretto a tutela del dettato costituzionale, e più nello specifico Le chiedo di richiamare tutti i partiti politici che compongono i due rami del Parlamento al rispetto dei principi inderogabili della Costituzione primigenia.

In primis, riguardo ai fatti odierni, la disposizione di cui all’art. 12 della Costituzione, la quale richiama esplicitamente il tricolore nazionale: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Trattandosi di una disposizione rubricata nei “Principi Fondamentali” della Carta, appare evidente come una sua violazione da parte di taluni gruppi parlamentari possa configurare un atto ostile nei confronti della Patria e dei suoi valori fondativi.

Se mi consente, Eccellentissimo sig. Presidente, non ci si può limitare a richiamare il rispetto della Costituzione solo quando si tratta di rispettare il vincolo del pareggio di bilancio, frutto – tra l’altro – di una vile costituzionalizzazione avvenuta nel 2012 in aperta violazione dei principi inderogabili della Costituzione del 1948. Occorre, infatti, richiamare anche il rispetto dell’identità nazionale, di quel sano patriottismo costituzionale cui la nostra Costituzione fa esplicito riferimento in diverse sue disposizioni (si pensi, ad esempio, anche al primo comma dell’art. 52: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”).

Il principio della “sovranità popolare”, espressamente richiamato al secondo comma dell’art. 1 della Costituzione, è stato anche oggi calpestato, soprattutto alla luce delle ultime iniziative. Rimuovere il tricolore nazionale ed esporre la sola bandiera dell’Unione europea – i cui meccanismi decisionali sono del tutto estranei al “principio democratico” – equivale a tradire la nostra meravigliosa Costituzione. La più bella del mondo.

Sarebbe dunque necessario un Suo intervento sul punto che chiarisca l’importanza della bandiera nazionale, la cui esposizione in posizione privilegiata rispetto a qualsiasi altra bandiera è espressamente disciplinata dal decreto presidenziale n. 121 del 7 aprile 2000 e dalla legge n. 22 del 5 febbraio 1998. A tal proposito, proprio il decreto presidenziale n. 121/2000 richiama esplicitamente l’obbligo che venga “osservata la prioritaria dignità della bandiera nazionale”. Certo, trattasi di norma che si riferisce agli Uffici pubblici, ma il principale partito di opposizione non può – considerata l’importanza che tutte le opposizioni svolgono nel processo democratico del Paese – estraniarsi da tale obbligo rimuovendo addirittura la bandiera nazionale dalle proprie sedi o profili pubblici.

Certo che Lei saprà accogliere questo appello, l’occasione mi è altresì gradita per porgerLe Distinti saluti.

Viva l’Italia!

Viva la Costituzione del 1948!

Avv. Giuseppe PALMA

 


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