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Leonardo e Boeing: un’alleanza d’acciaio per addestrare i piloti d’elicotteri USA

Un’alleanza strategica tra il colosso italiano Leonardo e il gigante americano Boeing per fornire un sistema di addestramento ‘chiavi in mano’ all’esercito più potente del mondo. Al centro della maxi-commessa c’è l’elicottero italiano AW119T.

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Un asse industriale di prim’ordine si candida a formare la prossima generazione di piloti dell’U.S. Army. Parliamo di Leonardo, eccellenza italiana nel settore aerospaziale e della difesa, e del colosso americano Boeing. I due giganti hanno unito le forze per partecipare alla gara “Flight School Next“, un programma che mira a rivoluzionare l’addestramento degli aviatori a stelle e strisce attraverso un contratto di tipo COCO (Contractor-Owned, Contractor-Operated), ovvero interamente gestito e operato da un fornitore esterno.

Una mossa strategica che vede l’unione tra l’hardware e il know-how produttivo italiano con la sterminata capacità di gestione dei servizi e l’integrazione di sistemi americani.

La proposta: elicottero italiano, servizi americani

Il cuore dell’offerta congiunta è l’elicottero AW119T di Leonardo, una macchina monomotore già ampiamente collaudata e apprezzata. Questo elicottero non è un novellino nei cieli americani: la U.S. Navy ne utilizza già una flotta di 130 esemplari, designati come TH-73 Thrasher, proprio vicino a Fort Rucker, in Alabama, la base principale per l’addestramento dell’esercito. Una coincidenza? Certo che no. Si tratta di una sinergia logistica e di manutenzione che permetterebbe un’efficienza e una reattività quasi immediate.

Il primo TH-73A Thrasher consegnato alla Marina USA nel 2021 (U.S. Navy photo by Lt. Michelle Tucker)

Come ha dichiarato Clyde Woltman, CEO di Leonardo Helicopters U.S., “L’AW119T è una piattaforma collaudata che supporta già ogni giorno l’addestramento militare statunitense”.

La proposta non si limita a fornire gli elicotteri, ma offre un pacchetto “chiavi in mano” completo. Boeing Global Services, con la sua esperienza planetaria nel supporto, si occuperà di integrare ogni aspetto del servizio. Ecco i punti salienti del sistema offerto:

  • Piattaforma matura e a basso rischio: L’AW119T ha già accumulato oltre 100.000 ore di volo e vanta sistemi di sicurezza all’avanguardia, come sedili e serbatoi anti-crash. È inoltre in grado di eseguire autorotazioni con atterraggio completo, una manovra fondamentale per l’addestramento alle emergenze.
  • Sistema di addestramento completo: L’offerta include velivoli, simulatori avanzati, manutenzione, parti di ricambio, curriculum formativi già validati e istruttori qualificati.
  • Approccio moderno e personalizzato: L’addestramento sarà basato sulle competenze effettive dello studente, con un mix di lezioni in volo, simulazione e tecnologie di “istruttore pilota virtuale”. Un sistema basato su cloud traccerà i progressi di ogni allievo, adattando il percorso formativo.
  • Efficienza operativa: Logistica automatizzata e calendari di addestramento flessibili per ottimizzare l’uso dei velivoli, minimizzando l’impatto di meteo e ore di luce.

Perché questa alleanza?

L’U.S. Army attualmente utilizza per l’addestramento primario il bimotore UH-72A Lakota. Tuttavia, il servizio sta cercando una soluzione monomotore più efficiente in termini di costi e più realistica per sviluppare le abilità di pilotaggio fondamentali.

Il simulatore dove possono studiare gli allievi piloti sul TH-73A (U.S. Navy Photo by Lt. Alyssa LaRosa)

In questo contesto, la partnership tra Leonardo e Boeing appare quasi naturale. Leonardo mette sul tavolo un elicottero perfetto per lo scopo, già prodotto e sostenuto negli USA. Boeing porta in dote la sua enorme esperienza come fornitore di servizi per l’esercito, in particolare per la flotta di elicotteri d’attacco AH-64 Apache, e una relazione consolidata con il Pentagono.

Come ha sottolineato Andrew Gappy di Leonardo, “sappiamo di avere l’aereo e la soluzione di addestramento giusti, ma avevamo bisogno di qualcuno con una comprovata esperienza con l’Esercito”. E chi meglio di Boeing? Una collaborazione che non è la prima, visto il precedente programma per l’MH-139 Grey Wolf dell’U.S. Air Force.

Insomma, una mossa che potrebbe ridefinire gli standard dell’addestramento militare, con un bel pezzo di made in Italy al centro di una delle più importanti commesse della difesa dei prossimi anni. L’offerta congiunta con Boeing, un importante fornitore delle forze armate USA, aumenta la possibilità di poter ottenere questa importante commessa che garantirebbe anni d’attività alla Leonardo.

Domande & Risposte

1) Perché l’U.S. Army vuole cambiare elicottero da addestramento?

L’esercito americano sta cercando di ottimizzare i costi e migliorare l’efficacia della formazione dei suoi piloti. L’attuale elicottero, l’UH-72A Lakota, è un bimotore, il che lo rende più complesso e costoso da operare per l’addestramento di base. Passare a un monomotore moderno come l’AW119T permetterebbe di ridurre i costi operativi e di fornire una piattaforma più adatta a insegnare le abilità di pilotaggio fondamentali in modo più diretto e realistico, prima che i piloti passino a macchine più complesse.

2) Qual è il vantaggio principale della partnership tra Leonardo e Boeing?

Il vantaggio principale risiede nella complementarità. Leonardo offre un prodotto eccezionale e collaudato, l’elicottero AW119T, con una linea di produzione e supporto già attiva negli Stati Uniti. Boeing, d’altra parte, è un gigante nella fornitura di servizi integrati su larga scala e ha una profonda e consolidata relazione con l’U.S. Army. Insieme, possono offrire una soluzione “chiavi in mano” completa e credibile, unendo la migliore tecnologia hardware europea (italiana) con la più vasta esperienza americana nella gestione di programmi complessi per la difesa.

3) Cosa significa concretamente una soluzione “chiavi in mano” (turnkey) per l’esercito?

Significa che l’U.S. Army non acquista e gestisce una flotta di elicotteri, ma compra un servizio di addestramento completo. Il consorzio Leonardo-Boeing sarebbe responsabile di tutto: fornire gli elicotteri, curarne la manutenzione, fornire i simulatori, sviluppare i corsi e persino mettere a disposizione gli istruttori. L’esercito paga per un risultato finale – un certo numero di piloti addestrati a un determinato standard – delegando tutta la gestione operativa al fornitore. Questo modello aumenta l’efficienza e permette alle forze armate di concentrarsi sulla propria missione principale.

E tu cosa ne pensi?

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