Analisi e studi
L’Emilia “rende” obbligatorio il vaccino dell’epatite B: e i costi? In Francia è solo consigliato, forse perchè si sospetta induca la sclerosi multipla
Ho sempre sostenuto che mio figlio deve, all’occorrenza ed in assenza di problemi medici specifici, fare gli stessi medesimi vaccini pediatrici che ha fatto il padre. Sano buon senso il mio, in ogni caso è una scelta famigliare che va rispettata. Vorrei disquisire oltre che sui costi anche sull’applicazione del buonsenso alla salute della propria famiglia, un costo potenzialmente salato.
Dunque, oggi l’Emilia Romagna di fatto rende obbligatori i vaccini per i bambini con l’escamotage che altrimenti non si viene iscritti all’asilo. La stampa mainstream dirà certamente, ottima notizia, i vaccini sono necessari (…).
Non è proprio così: infatti l’Emilia Romagna richiede per essere accettati negli asili regionali SOLO le vaccinazioni antipolio, antidifterica, antitetanica ed anti epatite B. Ossia, esclusa l’epatite, sono precisamente gli stessi vaccini che ho fatto io quasi 50 anni fa [dunque il mio buonsenso funziona]. La criticità sta nEl fatto che i vaccini richiesti dal calendario vaccinale italiano sono gli stessi che Bologna richiede per gli asili ma escludendo quelli su cui viene fatto un tam tam mediatico enorme ovvero quelli “consigliati” e “non obbligatori” come il vaccino per la pertosse, Hemophilus influenzae, morbillo, rosolia, parotite, meningococco C, pneumococco, influenza e – recentissimo – papillomavirus.
In breve, anche la regione Emilia Romagna NON richiede le vaccinazioni “consigliate” ossia proprio quelle che possono essere correlate – a torto o a ragione, le opinioni sono discordanti – con i casi di autismo da vaccino, fatto che non voglio commentare ulteriormente. Aggiungo solo che il famoso studio di Wakefield (pubblicato sull’eminente The Lancet, poi ritirato******) che ha collegato l’autismo ai vaccini si riferiva specificatamente alla somministrazione del vaccino “consigliato” cd. Trivalente (Morbillo, Parotite, Rosolia, anche chiamato MPR). Dunque per lo scrivente ciò rappresenta un ulteriore indiretto ed inequivocabile avallo istituzionale alla facoltà di libera scelta – e dunque di possibilità di diniego da parte degli utenti – per i vaccini meramente “consigliati”.
Finalmente abbiamo sgombrato il campo da dubbi: i vaccini ad es. esavalente o trivalente – guarda caso quelli sospettati secondo alcuni di causare l’autismo – NON sono vaccini “obbligatori”.
Forse lo scandalo è che spessissimo se si richiede per il proprio figlio solo i vaccini imposti per legge si riceve come risposta che non sono disponibili separatamente obbligando ad esempio al vaccino esavalente: in tale caso io non avrei dubbi a rifiutarli in blocco. La legge è legge e nessuno deve obbligare a vaccinare i nostri figli oltre quanto specificatamente richiesto, a maggior ragione se ci sono rischi anche solo potenziali.
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Ma in realtà tra i vaccini che ha fatto il papà e quelli che richiede la regione Emilia Romagna per i figlio c’è n’è uno in più, quello sull’epatite B. Malattia strana l’epatite, virus resistente che però si contrae solo con rapporti sessuali o sangue infetto. Difficile che un bambino all’asilo possa contrarlo fatti salvi problemi medici specifici che, quando esistenti, devono rapportare l’utente alla più stretta aderenza ai protocolli (fortunatamente molto raramente è il caso). Resta il fatto che non sappiamo la durata della copertura vaccinale contro la malattia, si parla di 20 anni. Certo che se fosse così, ossia fosse necessario un richiamo a 20 anni, sarebbe stata inutile una vaccinazione pediatrica quando i fattori di rischio sono zero o quasi, mentre quando serve davvero (rapporti sessuali) si rischia di dover fare un richiamo [forse sarebbe meglio vaccinarsi a 12-15 anni lasciando alla scienza tempo prezioso per capire meglio l’effettivo periodo di immunizzazione, vedasi oltre, che dite?].
Il problema nasce dal fatto che il vaccino sull’epatite B, un tempo obbligatorio in Francia con vaccinazione di massa per circa 20 milioni di persone nel periodo 1994-98, è stato sospeso alla fine degli anni ’90 quando è stata rilevata una rilevante e significativa correlazione statistica avallata dagli usuali metodi scientifici tra vaccino e l’insorgere di numerosi casi di sclerosi multipla (vedasi ****, di seguito).
Anche il nostro Istituto Superiore di Sanità si adeguò all’allarme, i documenti ufficiali sono reperibili sul web. Pensate che ancora oggi il vaccino per l’epatite B in Francia NON è obbligatorio ma solo consigliato.
Alcuni diranno, si ma quello di fine anni ’90 è uno studio vecchio, numerosi altri papers hanno negato detta correlazione. Errato purtroppo, un paper di un autore francese pubblicato su una famosa rivista, Immunologic Research, nel 2014* che ha confermato la significatività della correlazione vaccino Epatite B-Sclerosi Multipla (MS). Sta di fatto che, al contrario dell’Italia, detto vaccino NON è obbligatorio oltralpe, forse per i forti sospetti di concausare la MS (segue estratto del calendario vaccinale francese, 2016).
Per quanto mi riguarda questo è un messaggio di attenzione per i genitori, relativamente ai rischi/benefici di vaccinare il proprio figlio contro l’epatite B.
Ora andiamo ai costi. Premetto che è mia intenzione tralasciare ogni valutazione etica, sto solo facendo une esercizio di buon senso con l’obiettivo di lasciare ai lettori le conclusioni.
Partiamo dai dati di incidenza sulla base dell’esperienza francese, ecco la tabella dei casi di MS correlati alla vaccinazione di massa del 1994-98. Si rileva che****:
– in base ai dati storici forniti dalla Sanità francese, dall’1 al 10% di soggetti sono andati incontro a “severi effetti collaterali” post vaccino
– i casi di sclerosi multipla sono stati 1418, se si considerano invece tutti gli effetti di demielinizzazione i casi sono stati 1650 (vedasi ****, di seguito).
Ora un po’ di matematica: secondo quotidianosanità.it**, che pubblica studi ufficiali sui costi sanitari, il costo medio annuo per un malato di MS – che è incurabile – è di circa 38’500 euro annui, visto che su 70’000 pazienti la sanità pubblica spende ogni anno 2,7 miliardi (!!!) di euro per le cure. Il problema è che la MS è una malattia estremamente invalidante che progredisce lentamente e non sembra ridurre le aspettative di vita ma costa molto per tenerla sotto controllo. Visto che il picco d’incidenza è compreso tra 30 e 40 anni possiamo stimare che la cura possa protrarsi per circa 20 anni, almeno. Ossia un malato di sclerosi costa al sistema sanitario circa 38’500 x 20 = 777’000 euro distribuiti su quattro lustri. Tutti dati ufficiali. Ricordiamo che secondo lo studio proposto basato su dati sanitari governativi circa 1400 casi di MS sono stati riportati in Francia come conseguenza della vaccinazione di massa per l’epatite B negli anni ’90 ossia con una incidenza di poco meno dello 0,01%
L’epatite B invece è una malattia che nel 90% dei casi guarisce spontaneamente, solo nel 5-10% cronicizza – sebbene nella stragrande maggioranza dei casi in forma asintomatica – ma richiedendo continui trattamenti medici. In Italia l’incidenza è di circa 1/100’000 ossia 600 nuovi pazienti/anno su 60milioni di abitanti di cui tra 30 e 60 persone svilupperanno la forma cronica. In particolare le cure per l’epatite B cronicizzata – sempre secondo quotidianosanità.it*** – costano circa 5-6’000 euro annui; visto che è una patologia che quando cronicizza permane per tutta la vita, usando sempre il metro dei 20 anni il costo totale è di circa 120’000 euro per paziente. Si ricordi che il vaccino sull’epatite B copre attorno al 90% dei vaccinati (ossia il 10% si ammalerà comunque) e costa circa 20 euro per ogni iniezione.
Ricordando che, base dati della Sanità d’oltrelpe, in base al paper indicato il vaccino per l’epatite B ha rilevanza statistica nell’indurre un certo numero di casi di MS (senza contare i numerosi altri danni collaterali gravi, ****); dunque andrebbe valutato, anche in relazione all’esperienza francese [Francia che al contrario dell’Italia NON obbliga a vaccinarsi per l’epatite B proprio per i sospetti danni “collaterali” da MS] se sia veramente giustificato imporre la vaccinazione di massa per tale tipo di infermità (…). E soprattutto ai neonati, avendo l’alternativa di attendere quanto meno una decina d’anni per capire se effettivamente ci siano dei rischi di insorgenza indotta di MS (ossia vaccinando gli adolescenti che potrebbero essere effettivamente a rischio, non mi vedo un bambino tra i 2 ed i 10 anni fare sesso in classe o scambiarsi siringhe, ndr).
Oltre ad aver fatto chiarezza spero di aver stimolato chi di dovere ad approfondire il discorso, secondo chi scrive ne varrebbe la pena.
Un ringraziamento a Nicholas per aver stimolato questa analisi
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Note:
*Immunol Res. 2014 Dec;60(2-3):219-25. doi: 10.1007/s12026-014-8574-4.
Evolution of multiple sclerosis in France since the beginning of hepatitis B vaccination, Le Houézec D.
** “Epatite B e C. Simit: “Nuovi farmaci in arrivo anche in Italia”, www.quotidianosanita.it 30.10.2014
*** “Sclerosi multipla: 70.000 pazienti, costo annuo di 2,7 mld. Spendere meno e meglio è possibile”, www.quotidianosanità.it, 04.11.2013
**** 9TH INTERNATIONAL CONGRESS ON AUTOIMMUNITY, Dr. D. Le Houzec, March 26-30, 2014 – NICE (FRANCE)
***** Calendrier des vaccinations et recommandations vaccinales 2016, Ministere des Affaires Sociales et de la Santè, http://social-sante.gouv.fr/IMG/pdf/calendrier_vaccinal_2016.pdf
****** http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(97)11096-0/abstract
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