L’economia del Regno Unito si contrae per il secondo mese successivo

Il governo Starmer sta inanellando un successo dopo l’altro, perfino in Economia: l’economia britannica si è contratta dello 0,1% su base mensile a ottobre, dopo un calo del PIL simile a settembre e al di sotto delle previsioni del mercato che prevedevano un’espansione dello 0,1%.

Il maggior contributo al ribasso è venuto dalla produzione, che è scesa dello 0,6%, a causa del settore manifatturiero (-0,6%), soprattutto prodotti e preparati farmaceutici (-2,6%), macchinari e attrezzature (-2,8%) e prodotti chimici (-3,7%).

Inoltre, il settore minerario ed estrattivo è sceso del 3,1% e la gestione delle reti fognarie e dei rifiuti ha registrato un calo dello 0,2%, mentre i servizi di pubblica utilità sono cresciuti dell’1,4%.

Le costruzioni sono scese dello 0,4% e i servizi non hanno registrato alcuna crescita, poiché il contributo positivo del sottosettore dell’informazione e della comunicazione (0,9%), soprattutto delle telecomunicazioni (2,8%) e di altri settori è stato compensato dal calo delle attività dei servizi di supporto (-0,8%), delle attività lavorative (-2,3%) e di altri settori.

“L’estrazione di petrolio e gas, i pub e i ristoranti e il commercio al dettaglio hanno avuto tutti mesi deboli, parzialmente compensati dalla crescita delle telecomunicazioni, della logistica e degli studi legali”, ha dichiarato Liz McKeown, direttore delle statistiche economiche dell’ONS.

Ecco il relativo grafico:

Il salto di qualità del nuovo governo laburista non si vede, mentre si notano i timori per politiche fiscali estremamente rigide che rischiano di portare l’economia britannica a schiantarsi contro un muro. Anche la finanza e i servizi rischiano di non tirare, di fronte a un sistema fiscale superato e non più competitivo: quest’anno non ci sono state IPO rilevanti nella borsa di Londra.

Ci vorrebbe una spinta ben diversa rispetto a quella dell’attuale governo.