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LE VELINE DI VICENZA. NEWS E QUATTRO CALCOLI SU BPVI

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Ogni tanto gli amici dell’associazione “Noi che credevamo nella BPVI” mi mandano qualche articolo che l’ufficio stampa della Banca fa pubblicare sui giornali locali, per tranquillizzare gli azionisti e, magari convincerne qualcuno a sottoscrivere il super aumento di capitale.

Vediamo le ultime news.

giornale vicenza

L’articolo è un interessante mix di informazioni messe ad arte e di un po’ di prudenza che , finalmente, dopo tante bastonate, viene ad entrare nella testa di qualche giornalista.

Vediamo i punti salienti :

  1. Alleluia nasce fondo Atlante, con soldi presi qui e la (banche , enti previdenziali, CDP ..) con patrimonio fino a 6 miliardi.
  2. Lunedì spremo il valore di IPO di BpVi. Valore previsto fra 0,5 ed 1 .
  3. Gli analisti prevedono che il titolo  possa raggiungere i 4 euro…..
  4. Quindi bravi azionisti andate a sottoscrivere e vi rifarete delle perdite.

Bene, analizziamo punto per punto:

  1. Fondo Atlante. Ormai ente più mitico del gigante della mitologia greca, i suoi fondatori sperano possa rendere almeno il 6% (da Focus economia di R24). In un mondo di tassi 0 o negativi (i BTP sono negativi all’ultima asta) è tantissimo, e visto che rischio e rendimento vanno a braccetto. Per dare un’idea sopra il 3% rendono i titoli obbligazionari di BpVi, Ucraina,  Grecia, del Venezuela. Tutti enti solidi… Fondo Atlante dovrebbe raccogliere 6 miliardi da investire in sofferenze cartolarizzate di tipo Junior (le più rischiose) ed aumenti di capitali di popolari. Le sofferenze da cartolarizzare (quindi non coperte dai fondi bancari) sono pari a circa 90 miliardi. Nostre fonti riservate indicano come costo che verrà pagato per queste tranche il 16-18% (si parla di un costo medio del 25%, ben superiore al 17,5% valutato per BPEL). Questo significa che in questo investimento andranno circa 5 miliardi. Rimane quindi un miliardo , che dovrebbe andare ad assicurare gli aumenti di BpVi (1,75 miliardi) Venetobanca (1 miliardo) e Banca Popolare (1 miliardo) . Dovremmo considerare, forse , anche Carige e magari MPS, ma non ci sono ancora notizie certe . In totale solo 3,75 miliardi….. ma Atlante ne avanza solo uno  da investire. Padoan in conferenza stampa ha affermato che “Può muovere una leva fino a 50 miliardi”, che tradotto ai comuni mortali significa che può farsi prestare 50 miliardi garantendo con i 6 propri. Il che indicherebbe un effetto leva superiore a 9 , degno di una banca, ma questa sarebbe una banca che investe ESCLUSIVAMENTE in attività altamente speculative. Insomma tappiamo un buco scavandone uno più grande. Geniale, nevvero ? In realtà è più probabile che, come già successo con il piano di investimenti europeo di Junckers, la “Leva” gliela facciano gli investitori ed i risparmiatori, e che il 6 miliardi rimangano tali, o poco più. Quindi cari azionisti, o i soldi ci cacciate voi, oppure li caccia Unicredit.
  2. Signore e signori venghino, più gente entra più valori si vedono! Quanto valgono le azioni di BpVi ? Si parte da 62,5 (2014) a 48 (2015) a 20 (da bilancio al 31/12/2015) a 6,3 (valore di recesso di perizia) ad un valore fra 0,5 ad 1 . Quindi o la Perizia ed il Bilancio , valori certificati, peritali, per cui dovrebbero esserci professionisti ed amministratori a garantire, sono pura e semplice carta straccia , oppure la quotazione in borsa si risolverà nella definitiva ed assoluta rapina dei denari degli azionisti a favore di chissà chi... Azionisti, potreste anche sottoscrivere le azioni e “Mediare” sulle perdite.. Sarebbe un po’ come se vi rubassero in casa e poi inseguiste in ladro per dargli ancora qualcosa.
  3. Gli analisti , come conduttori di basto, soprattutto quando sono pagati da qualche banca, attaccano il somaro dove vuole il padrone. Il titolo potrebbe andare a 4 , come a 40 , come a 0. Su “Il fatto quotidiano” erano circolate analisi che davano un valore post aumento di capitale per la banca da 1,1 a 1,6 miliardi, per cui chi sottoscriveva l’aumento perdeva, secco, dal 8,5% al 37%.  Ciò premesso, consideriamo che questi analisti abbiano ragione  e che 1 euro di valore nel 2016 diventi 4 euro nel 2020. Avremmo un patrimonio 2016 pari a 113 milioni (vecchio capitale) + 1750 milioni = 1863 milioni, che diventerebbero nel 2020  ben 7.452. Bene ora facciamo un calcolo. Il piano industriale della banca prevede un dividendo al 2020 pari a 200 milioni. Con le azioni ad 1 euro avremmo 1,863.000.000 azioni, per cui avremmo un utile per azione pari 0,107 euro. Al prezzo di 4 euro per azioni, decantato dagli analo-piazzisti, avremmo un P/E (indicatore di redditività molto usato in borsa) pari a 37,3. Più basso è questo P/E, maggiore è la redditività (in dividendi) di una azione. Il P/E medio delle banche USA è 17.  Quindi mi sa che sia abbastanza improbabile che una banca dalla recente storia travagliata come BpVi riesca a raggiungere il valore di 4 euro per azione, per lo meno “Rebus sic stantibus”. 
  4. Cari vecchi azionisti BpVi, corrette in coorti a sottoscrivere le azioni dell’aumento di capitale. Se tutto va come desidera questi analisti il valore del Patrimonio Netto, a valorizzazione di borsa,raggiungerà quanto prima i 7 miliardi a 400 milioni. Un valore superiore persino al picco del 2014, con i 62,5 euro per azione,ve lo ricordate ? Ma non dà qualche sospetto che prima avevate azioni da 62,5 euro ed il controllo della banca, mentre dopo aumento di capitale avete 4 euro per azione e contate come il due di picche al gioco della briscola ? Se voi foste vecchi azionisti, non vi sentireste per lo meno presi per i fondelli da affermazioni del genere ?

Comunque finalmente lunedì vedremo questi benedetti valori di quotazione. si toccherà con mano la perdita di valore dei risparmiatori.

Eppure ci sarebbe stata una soluzione diversa rispetto ad “Atlante” , Unicredit e compagnia cantante: la banca è fatta di fiducia ed un C.d.A. diverso, fatto da persone diverse, serie, non legate alle gestioni precedenti, in grado di proporre un serio piano di ristrutturazione e di crescita e presentarsi dai vecchi azionisti a chiedere il minimo necessario per salvare la banca. Un C.d.A. con presidente di garanzia una figura esperta ma senza ambizioni personali, come ad esempio il Professor Paolo Savona, che si presentasse con umiltà agli azionisti, senza affermazioni roboanti, ma promettendo duro lavoro ed impegno, e dall’altro perseguisse la giustizia di quelle azioni di responsabilità che ancora  vengono bloccate da una minoranza che si arroga il controllo. In fondo cose semplici, quasi banali, ma che nell’ottica del sistema creditizio italiano sembrano assolutamente utopiche.

Buon week end

grigliata vicentina


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