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Economia

Le sanzioni della UE alle auto elettriche cinesi scateneranno un conflitto commerciale mondiale?

Fra UE e Cina rischia di scoppiare una guerra commerciale dopo il mancato respingimento dei dazi alle auto eletrriche cinesi, che colpiscono anche la Germania

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Il SUV Leapmotor C03

Bloomberg riporta che gli Stati membri dell’UE hanno votato per imporre tariffe fino al 45% sui veicoli elettrici di produzione cinese, ignorando gli avvertimenti di alcuni membri secondo cui questa mossa pericolosa rischia di scatenare una “guerra fredda economica” con Pechino.

La Commissione europea, braccio esecutivo del blocco, ha recentemente concluso la sua indagine antisovvenzioni sulle importazioni cinesi di veicoli elettrici a batteria. I risultati hanno supportato la decisione della Commissione di applicare i dazi, che avrebbero una durata di cinque anni.

Fonti che hanno avuto familiarità con la votazione hanno riferito a Bloomberg che dieci Stati membri hanno votato a favore dei dazi, mentre la Germania e altri quattro hanno votato contro – e 12, tra cui la Spagna, si sono astenuti.

Il nuovo dazio raggiungerà il 35% per i produttori stranieri di EV che esportano dalla Cina. Esiste già un dazio del 10%, il che significa che l’aliquota per alcuni EV stranieri importati nel blocco potrebbe raggiungere il 45%. Abbiamo fornito ulteriori informazioni sulle aliquote qui.

Modello BYD elettrico 2024

La Commissione ha rilasciato questa dichiarazione:

Oggi la proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) dalla Cina ha ottenuto il sostegno necessario dagli Stati membri dell’UE per l’adozione delle tariffe. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione dell’indagine antisovvenzioni della Commissione.

Parallelamente, l’UE e la Cina continuano a lavorare sodo per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con l’OMC, adeguata per affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli stabilite dall’indagine della Commissione, monitorabile e applicabile.
Un regolamento di esecuzione della Commissione che includa le conclusioni definitive dell’indagine deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 ottobre 2024.

Come abbiamo già detto, i dazi fanno parte di un’indagine antisovvenzioni avviata all’inizio dell’anno dalla Commissione. Sono state indagate circa 100 aziende. La scoperta più importante è stata quella di sovvenzioni che distorcono il mercato nell’intera catena di fornitura di veicoli elettrici in Cina.

Nel frattempo, il blocco ha spinto attivamente le politiche di estrema sinistra sul cambiamento climatico per far crescere la propria economia.

L’intero blocco è in difficoltà, con minacce di recessione che provengono dalla Germania, quando la sua industria automobilistica è in stallo.

L’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha avvertito il mese scorso che “la concorrenza sponsorizzata dallo Stato cinese” minaccia gli Stati membri. L’anno scorso, l’UE ha scambiato con la Cina 739 miliardi di euro (815 miliardi di dollari).
In precedenza, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha affermato che i dazi UE sulla Cina potrebbero scatenare una “guerra fredda economica”…

Le case automobilistiche europee, tra cui Mercedes-Benz, Stellantis, BMW e Volkswagen, hanno tutte un’impronta massiccia in Cina che potrebbe essere messa a rischio in caso di ritorsioni di Pechino. Inoltre Pechino ha già aperto incheiste sui prodotti caseari e sul prodotti alcolici Made in EU, per valutare eventuali probabili ritorsioni.

Attenzione che queste non sono gli unici dazi che ha in mente la UE: sempre per motivi di carattere ambientale c’è tutta la questione dei Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), un insieme di dazi che colpirebbe i prodotti importati prodotti emettendo più carbonio, per parificarli a quelli interni alla UE che pagano pesantissimi diritti per l’emissione di carbonio. L’insieme di questi dazi, che colpirebbero soprattutto la Cina, rischia di far scoppiare una grande guerra commerciale.


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