Energia
Le sanzioni del “Tetto del prezzo” alla Russia sono poco efficaci
Secondo Bloomberg, che cita i dati di Argus Media Ltd, il tetto ai prezzi dei prodotti petroliferi russi non è così efficace come previsto dagli attuatori.
Diversi prodotti petroliferi raffinati della Russia continuano a essere scambiati al di sopra del prezzo massimo stabilito dal G7, mentre la nazione continua a sfidare le sanzioni occidentali e chiaramente trova ancora compratori.
Il gasolio è uno di questi prodotti che Argus mostra essere scambiato al di sopra del tetto massimo. Nel frattempo, la nafta e l’olio combustibile vengono scambiati all’interno del limite massimo.
Non solo il gasolio russo è scambiato al di sopra del limite massimo, ma le esportazioni russe di gasolio via mare sono aumentate del 5% a luglio rispetto a giugno, secondo i dati Reuters, con la manutenzione delle raffinerie in secondo piano.
A maggio la Russia aveva circa 5 milioni di tonnellate di capacità di raffinazione inattiva. La maggior parte di questo gasolio è diretto verso la Turchia, il Nord Africa, il Brasile e il Medio Oriente, con l’UE che mantiene il suo embargo sul prodotto.
Anche il prezzo della miscela di greggio russo ESPO è salito ai massimi di otto mesi, in un’altra dimostrazione di forza da parte della Russia che evita il potere delle sanzioni del G7. Lo sconto dell’ESPO rispetto al Brent è ora il più ridotto dall’entrata in vigore dell’embargo a dicembre, sostenuto dalla forte domanda dei raffinatori indipendenti cinesi e indiani. Ormai siamo oltre il prezzo limte del G7. L’export è calato, ma non nelle dimensioni che le nazioni occidentali speravano
Le sanzioni occidentali hanno avuto scarso effetto sui prezzi del greggio russo per le qualità destinate principalmente alla Cina.
Il tetto ai prezzi stabilito dal G7 è stato criticato fin dall’inizio e gli analisti hanno previsto un successo limitato, dato che diversi grandi importatori si sono rifiutati di rispettare i limiti.
L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti non hanno esitato a importare gasolio dalla Russia senza tener conto dei limiti di prezzo, mentre l’Europa ha deciso di importare gasolio dal Medio Oriente e dall’Asia per compensare la perdita di barili russi.
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