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Le raffinerie USA aumenteranno la produzione di soli 350 mila barili. Nessuna soluzione alla scarsità di carburanti

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Le raffinerie statunitensi stanno operando al ritmo più alto da prima della pandemia, ma non si prevede che nel breve periodo possano dare sollievo al mercato dei carburanti in difficoltà con incrementi della capacità di distillazione. 

Alcune delle più grandi raffinerie stanno lavorando per espandere la capacità di lavorazione del greggio nei grandi impianti esistenti, ma queste aggiunte non compenseranno completamente la capacità di lavorazione delle raffinerie statunitensi chiuse durante e subito dopo la COVID.

ExxonMobil, Valero e Marathon Petroleum stanno attualmente lavorando all’espansione di tre grandi raffinerie, che porteranno negli Stati Uniti un’ulteriore capacità di distillazione del greggio di 350.000 barili al giorno (bpd), riferisce Dylan Chase di Argus.

Le raffinerie che vedranno ampliata la loro capacità sono l’impianto Beaumont della Exxon, la raffineria Port Arthur della Valero e la raffineria Galveston Bay della Marathon Petroleum, tutte in Texas.

Tuttavia, dall’inizio della pandemia, circa 1 milione di barili al giorno di capacità di raffinazione in America è stato definitivamente chiuso, poiché le raffinerie hanno deciso di chiudere gli impianti in perdita o di convertirne alcuni in siti di produzione di biocarburanti. Quindi, comunque, la capacità produttiva non si incrementerà.

Negli Stati Uniti, la capacità operativa delle raffinerie è stata di poco superiore ai 18 milioni di barili al giorno nel 2021, il minimo dal 2015, secondo i dati dell’EIA.

Le raffinerie statunitensi non riescono a soddisfare la domanda. Non che la domanda sia aumentata di molto, ma è che la capacità di approvvigionamento, a livello globale e negli Stati Uniti, è ora inferiore di qualche milione di barili al giorno rispetto a prima della pandemia. Senza contare poi il divieto di import di carburante diesel dalla Russia.

Nel breve termine, i raffinatori stanno aumentando la capacità, che ora è ai massimi dalla fine del 2019. Marathon Petroleum, ad esempio, prevede volumi di lavorazione totali di circa 2,9 milioni di barili al giorno nel secondo trimestre, pari al 95% di utilizzo del tasso.

“Penso che con le interruzioni della catena di approvvigionamento, le interruzioni del lavoro, le perturbazioni economiche durante il COVID, ci sia un po’ più di incertezza sulle nuove aggiunte, sulla capacità di raffinazione che arriva sul mercato”, ha detto Brian Partee, vicepresidente senior della catena di valore dei prodotti puliti globali di Marathon Petroleum, durante la telefonata sugli utili del primo trimestre all’inizio di questo mese.

C’è poi un altro problema poco considerato: il gasolio è un “Distillato medio” ad alta intensità energetica esattamente come il carburante jet per l’aviazione. Quindi la produzione di un tipo di carburante limita quella dell’altro tipo ed ora la domanda di carburante jet è in crescita. Un ulteriore problema che ricade sulle tasche dei cittadini.

 

 

 


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