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Euro crisis

Le prossime elezioni italiane saranno le più importanti della storia della Repubblica. Nel mentre il conte Gentiloni sottilmente avverte che il PD punta ad una imposta patrimoniale

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Disoccupazione giovanile seconda solo alla Grecia, sarebbero questi i successi di Gentiloni?

Due notizie in antitesi, sembrerebbe. Non è così. Per le sfide che si stagliano innanzi le prossime elezioni saranno le più difficili ed importanti della storia Repubblicana. Perchè? E’ presto detto: l’EU, capeggiata dal duo di Vichy, Berlino e Parigi, vuole prendere le redini in EUropa spodestando gli USA, approfittando dell’ascesa della nuova superpotenza, la Cina.

Due considerazioni: l’EUropa è importante solo per i consumi, ancora per 20 anni. Poi sarà marginale. La vera battaglia si combatterà in Africa, per le risorse, con una contrapposizione aperta tra America e Cina. E lì l’Italia è cruciale. Ovvero, gli USA non possono abbandonare la Penisola, a maggior ragione in presenza di una sfida EUropea agli interessi economici americani. Punto e finito.

Crescita italiana al livello del Venezuela…. e sarebbe questa un’economia che va bene secondo la sinistra???

Per la stessa ragione l’EU deve necessariamente rompere il cordone ombelicale che lega Roma a Washington sin dai tempi di Lucky Luciano ed anche prima, da quando Italo Balbo volò su New York. E con la Tammany Hall che elesse di fatto Truman.

Oggi il voto italiano potrebbe essere secondo alcuni una scelta EUropea ovvero segnare l’abbandono dei valori tradizionali filo-USA, da 75 anni. Peccato che tale scelta, antistorica, vada contro gli interessi nazionali. Infatti da sempre gli interessi di Roma divergono da quelli di Parigi, non è un caso l’eccidio di Ustica e nemmeno che l’organizzazione del rapimento Moro fosse a Parigi (Hyperion) con buona parte delle gerarchie terroriste rosse di sinistra anni ’70 e ’80 protette dalla Francia negli anni successivi (ad es. Cesare Battisti, che se tornasse in Italia potrebbe spiegarci molte cose non sugli omicidi ma su chi stava sopra, …). O il caso Ippolito, per azzoppare il piano nucleare italiano di Edison (da cui trasse beneficio solo la Francia, ndr) tramite la solita magistratura milanese in odore di Grande Oriente (di Francia). Come in Tangentopoli, come per la morte di Gardini, come per la tangente pagata al giudice Curto’ per far fallire Montedison mai spiegata lato mandanti, azienda poi comprata alcuni anni dopo guarda caso proprio da EDF ossia dal ministero della difesa d’oltralpe.

Sì, perchè il duo di Vichy non può vincere contro gli USA ed il dollaro debole farà il lavoro sporco, tempo un annetto o giù di lì. Dunque, per sperare nel successo almeno parziale – ossia nel lungo termine – del proprio piano resta solo all’EU franco-tedesca di rompere l’Italia, metterla in ginocchio, separandola dagli interessi USA. Ce la faranno? Presto per dirlo…

“… Innestare un cammino di riduzione graduale ma costante del nostro debito pubblico, contando, da un lato, sulla ripresa della crescita nominale [tra le più basse del mondo, ndr] e, dall’altro, sul mantenimento di una politica fiscale [ossia tasse opprimenti, ndr] in grado di bilanciare il necessario rigore e la possibilità di fare politiche espansive se servirà. …”

Conte P. Gentiloni Silveri, presidente del Consiglio pro-tempore

Certa però è la presa di posizione del Conte Gentiloni (lo stesso che da ministro firmò per cedere pezzi di mare alla Francia nell’ignobile trattato di Caen, ndr), nobile molto vicino famigliarmente alla Francia, per cui si dà quasi per certa la Legion d’Onore a breve, come accaduto per altro ad un altro benefattore di Parigi nonchè altro primo ministro italiano del PD, Enrico Letta, letteralmente stipendiato dall’Università dei servizi segreti francesi. Quelli che insabbiarono il caso Ustica per intendersi, dove ad abbattere l’aereo Itavia furono molto probabilmente i Mirage transalpini (vedasi “Intrigo Internazionale” del giudice Priore, edito da Chiarelettere).

Oggi, leggendo il messaggio di Gentiloni al Sole 24 Ore, di fatto il corrente primo ministro pro-tempore scrive che bisognerà col prossimo governo abbasssare necessariamente il debito nazionale. E con un  dollaro debole – ossia con annessa debolezza economica italiana – l’unico modo sono tasse a dismisura. Ossia imposta patrimoniale. Anche perché lo stesso Moscovici ha confermato poche settimane fa l’ineluttabilità dei limiti di Maastricht.

Tasse italiane per le imprese al massimo EUropeo e forse mondiale: per questo bisogna premiare (col voto) Gentiloni?

Gli Italiani sono pronti a rinnunciare ad almeno il 10-15% del proprio patrimonio in 5 anni per fare piacere a Berlino e Parigi? E, notate bene, senza poter uscire dalla crisi?

Ecco perchè le elezioni del prossimo marzo saranno importantissime in quanto potranno segnare non solo la fine del benessere nazionale ma addirittura l’annichilimento economico completo dell’Italia, con una colonizzazione da parte francese. Ricordo che la Francia detiene un triste primato: tutti i paesi “caduti” sotto la sua influenza, e dico davvero tutti (ultimo la Tunisia, passata di fatto da una vicinanza all’Italia fino al 2011 ad un protettorato francese, dopo solo 6 anni ecco le proteste di piazza per le tasse altissime e la crescita bassa) sono destinati alla miseria. Tradotto – chiedasi anche all’Algeria o al Mali – la Francia è una sanguisuga di benessere, da trasferire dans la Republique.

Dunque, votare i partiti che traggono ricchezza e supporto – soprattutto i leaders – dall’EUropa franco-tedesca comporterà l’inevitabile sottomissione italiana. Tali partiti sono il PD e LeU assieme ai loro partiti civetta, su tutti Emma Bonino e Lorenzin. Non che il centrodestra brilli per virtù, ma va detto che a Lega, Fratelli d’Italia e Casapound non si possono di certo addebitare responsabilità per il disastro economico perpetrato negli ultimi 7 anni da ben 4 governi NON eletti targati PD.

Parlo senza paraventi politici ma semplicemente da persona di buon senso.

MD


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