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Energia

Le politiche ambientali canadesi possono porre un grosso problema per l’industria petrolifera e i consumatori USA

Justin Trudeau vuole porre dei tetti alle emissioni di CO2 dell’importante industria del gas e petrolio canadese, anche limitando la produzione. Questo avrà delle pesanti ricadute sull’industria della raffinazione e sui prezzi dei carburanti USA, proprio nell’anno delle elezioni

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I prezzi della benzina negli Stati Uniti sono recentemente scesi, mentre quelli del gasolio sono scesi ai minimi da 900 giorni. Se da un lato questo offre un sollievo temporaneo ai consumatori, proprio nell’anno delle elezioni presidenziali, dall’altro un cambiamento incombente nella politica petrolifera canadese potrebbe interrompere la catena di approvvigionamento, in particolare per le raffinerie statunitensi che dipendono dalle importazioni di greggio pesante.

Come però il Canada, che vuole impegnarsi fortemente nell’ambientalismo, pensa di combinare questa finalità con l’export di petrolio?

La proposta del Canada di un tetto alle emissioni

Il primo ministro Justin Trudeau ha proposto un tetto alle emissioni per l’industria petrolifera e del gas per allineare le politiche ambientali canadesi agli impegni assunti in materia di clima. Si prevede che questo tetto limiterà la produzione e aumenterà i costi operativi per i produttori di petrolio canadesi.

Un rapporto della Deloitte, commissionato dall’Alberta, suggerisce che senza un tetto massimo la produzione di petrolio canadese potrebbe continuare ad aumentare, ma il tetto massimo potrebbe bloccare o ridurre la produzione, incidendo sull’offerta complessiva. L’Alberta produce un petrolio pesante, da sabbie bituminose, che è specificamente utilizzato da numerose raffinerie USA.

Capacità di raffinazione degli Stati Uniti sfrutta il petrolio canadese

La U.S. Energy Information Administration (EIA) stima la capacità totale di raffinazione del petrolio statunitense a 18,4 milioni di barili al giorno. Gli Stati Uniti sono il più grande raffinatore del mondo e il greggio canadese ha rappresentato il 24% di tutta la produzione delle raffinerie nell’ultimo anno ed è essenziale per la sicurezza energetica degli Stati Uniti.

La dipendenza degli Stati Uniti dal greggio canadese

Il Canada svolge un ruolo cruciale nella fornitura di greggio agli Stati Uniti, soprattutto per le raffinerie delle Montagne Rocciose e del Midwest.

Infatti, molte raffinerie statunitensi sono specificamente attrezzate per lavorare il petrolio pesante delle sabbie bituminose canadesi. Secondo la U.S. Energy Information Administration (EIA), le raffinerie di queste regioni specifiche continuano a lavorare le qualità di greggio più pesanti, che stanno diventando meno diffuse in altre regioni a causa della tendenza a lavorare greggio più leggero.

Questa dipendenza è evidente nei dati sulle importazioni di greggio, dove il Canada è costantemente in cima alla lista dei fornitori statunitensi, fornendo oltre 3,8 milioni di barili al giorno secondo i dati annuali dell’EIA.

Estrazione dalle sabbie bituminose – Canada

Fonti globali di greggio pesante

Oltre al Canada, altri importanti fornitori di greggio pesante sono Venezuela, Brasile e Iraq. Tuttavia, le sfide geopolitiche e logistiche rendono queste fonti meno affidabili. Il Venezuela deve affrontare sanzioni e problemi infrastrutturali, mentre il Brasile e l’Iraq hanno tassi di produzione e capacità di esportazione fluttuanti. Pertanto, l’approvvigionamento di petrolio stabile e politicamente sicuro del Canada è fondamentale per le raffinerie statunitensi.

Venezuela, Russia e Iraq, tutti produttori di petrolio pesante, pongono agli Stati Uniti problemi logistici, di sicurezza e politici. Nel caso del Venezuela, le sanzioni, la cattiva gestione dell’industria e la corruzione hanno impedito la capacità di produrre ed esportare il greggio pesante. Le esportazioni di greggio della Russia sono limitate da un tetto di prezzo imposto dall’Occidente. L’industria petrolifera irachena è ancora estremamente instabilee inoltre si appoggia pesantemente a Cina e Russia.

Implicazioni di una riduzione dell’offerta di greggio pesante

Una riduzione dell’offerta di greggio pesante canadese potrebbe portare a una maggiore domanda per il greggio pesante da altre fonti, facendo salire i prezzi e incidendo sui margini delle raffinerie. Ciò potrebbe portare a un aumento dei prezzi della benzina e del diesel nel mercato statunitense. Una carenza potrebbe anche costringere le raffinerie ad adattare le loro operazioni o a investire in infrastrutture per lavorare greggio più leggero, il che potrebbe essere costoso e meno efficiente.

Il greggio pesante è essenziale per la produzione di una serie di prodotti raffinati, tra cui benzina, gasolio e carburante per aerei, oltre a lubrificanti e prodotti petrolchimici. La lavorazione del greggio pesante richiede attrezzature e competenze specializzate, in cui molte raffinerie statunitensi hanno investito nel tempo. Questi miglioramenti offrono un vantaggio competitivo, ma comportano anche costi significativi.

La potenziale riduzione della produzione di petrolio canadese non rappresenta solo una minaccia economica, ma solleva anche preoccupazioni ambientali. Una diminuzione dell’offerta di greggio pesante potrebbe portare a una maggiore dipendenza dal greggio più leggero, che potrebbe non essere in linea con gli attuali assetti produttivi delle raffinerie. Il passaggio al greggio più leggero comporterebbe anche una minore redditività, per il suo prezzo più elevato.

Inoltre, questo cambiamento potrebbe influire sul mercato petrolifero globale, influenzando le dinamiche dei prezzi e dell’offerta. La necessità delle raffinerie statunitensi di assicurarsi il greggio pesante potrebbe portare a un inasprimento delle tensioni geopolitiche, in quanto le raffinerie si contendono le risorse in un mercato sempre più ristretto. Sicuramente alcuni paesi, come il Venezuela, produttore di petrolio pesante sanzione, potrebbero avvantaggiarsi da questa situazione complessa. In questo senso Justin Trudeau sta lavorando per Maduro. 

Gli elevati costi di raffinazione che ne derivano si ripercuoterebbero sull’industria e sui consumatori

Il tetto alle emissioni proposto dal Canada per il settore del petrolio e del gas rappresenta una sfida complessa per le raffinerie statunitensi e per il mercato petrolifero in generale. Con la potenziale diminuzione della produzione canadese, le raffinerie statunitensi devono prepararsi a uno spostamento delle dinamiche di approvvigionamento che potrebbe interrompere le operazioni e incidere sull’economia nazionale.


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