Economia
Le Nuove Dinamiche USA-UE: Analisi delle Possibili Strategie dell’Amministrazione Trump
Luciano barra caracciolo propone una visione alternativa dei futuri rapporti USA / EU, ma se le cosa andranno male la responsabilità sarà solo europea.
Su X ci sono sempre degli spunti molto interessanti, e fra i migliori vi è sempre Luciano Barra Caracciolo. Il professore, in un post, ci dà una visione alternativa a come potrebbero svolgersi i rapporti fra USA e UE nell’era del rieletto presidente Donald Trump.
1. Succo di quanto riporta un insider a Bruxelles:
Trump non chiede la…luna, ma la Cina: cioè la fine della forte reliance €uro-germanica sull’ormai consolidata esternalizzazione, in Asia, della produzione necessaria per la transizione green.
In cambio, la nuova… https://t.co/mlgEBZLIuC— LucianoBarraCaraccio (@LucianoBarraCar) November 7, 2024
Secondo Luciano Barra Caracciolo e recenti indiscrezioni provenienti da Bruxelles, si stanno delineando nuovi scenari nelle relazioni transatlantiche in vista di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Le trattative informali in corso rivelano una strategia americana che potrebbe ridefinire significativamente gli equilibri geopolitici tra Stati Uniti, Unione Europea e Cina.
Il nucleo della strategia Trump si concentrerebbe su due obiettivi principali:
- la riduzione della dipendenza europea dalla Cina, particolarmente nel settore della transizione ecologica,
- il rafforzamento dell’apparato militare europeo attraverso forniture americane.
Questo approccio rappresenterebbe una svolta significativa nelle relazioni internazionali, con implicazioni di vasta portata per l’economia e la sicurezza europea.
La proposta americana, secondo fonti interne, si articolerebbe in uno scambio apparentemente vantaggioso per entrambe le parti:
- gli Stati Uniti offririebbero una mitigazione delle tariffe commerciali verso l’UE e manterrebbero il loro supporto nel conflitto ucraino. In cambio,
- l’Europa dovrebbe progressivamente distaccarsi dalla sua dipendenza produttiva dalla Cina, specialmente nei settori strategici legati alla transizione verde.
Tuttavia, un’analisi più approfondita suggerisce che questa offerta potrebbe nascondere una strategia più complessa. Trump potrebbe infatti raggiungere i suoi obiettivi semplicemente attraverso una politica di pressione mirata, offrendo una moratoria sui dazi come incentivo immediato e richiedendo in cambio sia il distacco dalla Cina sia un significativo aumento degli investimenti europei nel settore della difesa, con particolare riferimento all’acquisto di equipaggiamenti militari americani.
Lo scenario più probabile vede l’amministrazione Trump concentrarsi su queste due richieste fondamentali, lasciando all’Europa una relativa autonomia su altre questioni. L’UE potrebbe continuare a perseguire i propri obiettivi di transizione ecologica e le proprie politiche di austerità fiscale, ma dovrebbe farlo in un contesto profondamente modificato: senza poter contare sulla produzione cinese e con la necessità di aumentare significativamente la spesa militare attraverso forniture americane. Se le cose vanno male ora, sarebbero ancora peggiori in futuro, ma questo sarebbe il desiderio degli europei, non degli USA
Questa nuova configurazione delle relazioni transatlantiche comporterebbe per l’Europa sfide significative. La transizione verde e la politica energetica, finora pilastri dell’agenda europea, diventerebbero questioni principalmente eurocentriche, realizzabili solo nel rispetto delle condizioni poste dagli Stati Uniti. L’Europa si troverebbe così a dover bilanciare le proprie ambizioni ambientali con la necessità di trovare nuove catene di approvvigionamento, potenzialmente più costose e complesse da gestire.
In conclusione, il possibile ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nelle relazioni USA-UE, caratterizzata da un maggiore pragmatismo americano e da una necessaria riorganizzazione delle strategie europee. L’UE dovrà dimostrare particolare abilità nel mantenere i propri obiettivi strategici di lungo termine, adattandoli al nuovo contesto geopolitico e alle rinnovate priorità americane.
La sfida per l’Europa sarà quella di preservare la propria autonomia strategica pur accettando le nuove condizioni imposte dall’alleato americano, in un delicato equilibrio tra necessità geopolitiche e ambizioni di sviluppo sostenibile.
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