Attualità
Le (non) velate minacce della Cina ai cittadini canadesi
Il Canada e la Cina sono ancora una volta ai ferri corti per una serie di questioni, questa volta con Pechino, che minaccia ritorsioni nel caso di accettazione da parte del Canada degli attivisti pro libertà di Hong Kong che chiedessero asilo politico.
L’ambasciatore cinese in Canada, Cong Peiwu, ha lanciato una minaccia in qualche modo senza precedenti fra paesi civili: infatti ha affermato che se accetterà di dare asilo politico ai dissidenti di Hong Kong potrebbe mettere a repentaglio la “salute e la sicurezza” dei 300.000 canadesi che vivono nel territorio.
“Esortiamo vivamente la parte canadese a non concedere il cosiddetto asilo politico a quei criminali violenti di Hong Kong, perché si tratta di un’interferenza negli affari interni della Cina, e certamente incoraggerà quei criminali violenti”, ha detto Cong, che ha proseguito: “Se lo stato canadese ha davvero a cuore la stabilità e la prosperità di Hong Kong e si preoccupa davvero della buona salute e sicurezza di quei 300.000 titolari di passaporto canadese residenti a Hong Kong e del gran numero di società canadesi che operano a Hong Kong, dovrebbe sostenere quegli sforzi per combattere i crimini violenti“.
A settembre il Canada ha concesso la protezione diplomatica a due dissidenti dell’ex colonia britannica, ma altri 45 sono il lista di attesa, pare, per ottenere lo stesso privilegio. Le parole non sono passate senza conseguenze dal punto di vista diplomatico, e Il ministro canadese degli Affari esteri, François-Philippe Champagne, ha subito protestato contro i commenti profondamente “inappropriati”.
“I commenti riportati dall’ambasciatore cinese sono totalmente inaccettabili e inquietanti”, ha detto in una nota. “Ho incaricato gli Affari esteri di chiamare l’ambasciatore per chiarire senza mezzi termini che il Canada difenderà sempre i diritti umani e i diritti dei canadesi in tutto il mondo”.
Siamo al secondo grave screzio fra Canada e Cina dopo l’arresto della manager di Huawei Meng Wanzhou, successivamente estradata negli USA. La Cina ha arrestato nello stesso anno i due cittadini Michael Kovrig e Michael Spavor, ancora agli arresti in quel paese.
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