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LE GUERRE ASIMMETRICHE (di Antonio M. Rinaldi)

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Ormai è chiaro a tutti: siamo nel pieno di due guerre devastanti anche se vengono combattute su due fronti diversi. Una non dichiarata ufficialmente dal terrorismo e l’altra strisciante, non meno devastante, sul piano economico, ma che tuttavia hanno come unico obiettivo di stravolgere completamente il modo di vivere delle popolazioni occidentali.  

In questa sede non si vuole analizzare e valutare se i mandanti dietro le quinte siano gli stessi, o almeno se facciano alla fine comodo tutte e due solamente ad una ristretta elite di interessi, ma solamente considerare che le “due guerre” in atto hanno in comune un elemento fondamentale: sono entrambe Asimmetriche.

Vediamo di spiegarci meglio. Per asimmetria in generale s’intende la mancanza di corrispondenza o di proporzione tra le parti e nello specifico è piuttosto evidente che sia la guerra terroristica che economica si avvalgono di metodi e sistemi che non mettono sullo stesso piano le controparti. In poche parole per guerra asimmetrica, nel gergo propriamente militare, s’intende quando in un conflitto i belligeranti hanno in modo significativo diverse le rispettive forze in campo. 

I terroristi agiscono in modo per il quale non è possibile difendersi utilizzando solamente le c.d. “armi convenzionali” di cui si avvalgono in genere gli Stati di diritto e chi muove le fila del nuovo ordine economico si avvale di mezzi e istituzioni sovranazionali che non possono essere contrastati dagli strumenti a disposizione dei cittadini. C’è pertanto una palese asimmetria che con consente di combattere le due guerre sullo stesso piano di forze.

Da una parte un esercito impalpabile che colpisce all’improvviso con i giubbotti esplosivi kalashnikov e camion fra la gente comune rendendo impossibile qualsiasi difesa e dall’altra regole e imposizioni economiche prese da organismi sovranazionali non eletti a favore e nell’interesse di lobby finanziarie e industriali a discapito della collettività grazie alla delegittimazione totale del diritto di voto da parte dei cittadini.

Insomma una delle controparti, cioè sempre i cittadini, hanno le mani legate in entrambe le guerre che si stanno consumando e che attualmente vedono come teatro l’Europa, rendendo i conflitti di fatto già persi in partenza.

E’ difficile ormai trovare soluzioni affinché si ristabilisca almeno una situazione di simmetria in modo da equilibrare almeno le forze in campo. Una cosa comunque si potrebbe fare da subito: mandare a casa immediatamente tutti coloro i quali hanno permesso con il loro operato, o con omissione del loro operato, che precipitassimo in questa doppia guerra che rischia verosimilmente di annientare millenni di nostre conquiste in termini di civiltà, progresso e benessere.

Politici, amministratori pubblici, dirigenti e funzionari dello Stato, giornalisti, media, magistrati, opinionisti, economisti di regime, che hanno permesso che cadessimo nelle trappole di queste due guerre-capestro con il loro complice collaborazionismo mascherato da buonismo, tolleranza, integrazione economica al grido del “più Europa”, devono andarsene di corsa e lasciare il posto ad una nuova classe politica e dirigente che rimetta al centro dell’interesse i cittadini e ripristini il rispetto delle garanzie costituzionali ad iniziare dal sacrosanto e inalienabile diritto al suffragio universale e ricollocando il popolo come unico depositario della Sovranità. Altrimenti sarà la fine e per sempre.

Antonio M. Rinaldi


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