Attualità
Le folli storture del mercato del lavoro italiano, e le strambe opposizioni al Reddito di Cittadinanza dei media mainstream
Urge rivedere dalla base tutto il mercato del lavoro italiano, soprattutto per quanto riguarda il distacco dei lavoratori comunitari. Per farvi capire il problema in questo posto rapidissimo, utilizzerò un tweet del buon Alessandro Greco, che riporta alcuni annunci di lavoro dell’Emilia Romagna.
https://twitter.com/Pgreco_/status/1047166320838684672
Da quanto possiamo vedere c’è un fiorire di “Contratti polacchi”, dovuti anche, o soprattutto, ad una normativa nazionale molto, anzi troppo, rilassata in materia. Il distacco può durate fino a 24 mesi, tantissimo, quando ci risulta che questo stesso distacco possa durare al massimo tre mesi in altri paesi europei. I lavoratori e lo Stato hanno dei danni da questo regime:
- Il lavoratore pagherà contributi più bassi, ma li riceverà sulla base della pensione polacca, ad esempio, quindi deve essere consapevole che , probabilmente, in futuro prenderà molto meno;
- l’INPS viene ad essere letteralmente “Truffata” da queste modalità di assunzione
La cura? La cura ? semplice, dopo tre mesi ai trasferiti si applicano le norme del contratto italiano anche dal punto di vista contributivo, e l’eventuale minore contribuzione rispetto a quella INPS deve essere versata all’INPS stessa, che provvederà a contabilizzarla ai fini della futura pensione. Se il cittadino è veramente un comunitario in trasferta, e non un cittadino italiano, gli verrà assicurato un ricongiungimento con il suo paese.
Poi abbiamo un secondo fenomeno, che spiega MOLTO BENE l’atteggiamento della nostra classe dirigente, se così possiamo chiamarla.
I cassieri dei centri commerciali guadagnano meno di quanto percepirebbero con il reddito di cittadinanza. Perché, costoro, dovrebbero continuare a lavorare?
Ora a #DiMartedi su @La7tv
— Myrta Merlino (@myrtamerlino) October 2, 2018
Il problema non è che ci sono persone che percepisco redditi infimi, senza avere nulla. Anzi è l’esatto contrario, che ai “CENTRI COMMERCIALI” possa mancare personale a livello di semi-schiavitù. Il problema è che, non essendo alla fame, magari vogliano qualcosina in più dei tre euro all’ora per raccogliere pomodori, o dei 4 per fare il cassiere. Ecco qui il problema del lavoro in Italia: se ci fosse un reddito minimo dovrebbe essere pagato di più, e l’avanzamento sociale è visto come negativo da chi è in cima alla piramide sociale stessa. Insomma si schiaccia il povero che deve rimanere povero, affinchè il “Sinistroide” possa godere nell’essere più ricco, e magari fargli la carità.
Questa dovrebbe essere la classe intellettuale italiana…..
per fortuna…
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