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Le crisi crisi bancarie: uno strumento dei capitalisti per derubarsi a vicenda (di Max Zanoni)

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Le crisi crisi bancarie:
uno strumento dei capitalisti per derubarsi a vicenda
ovvero
Tasse al popolo e regali ai banchieri  

 

 

Dopo lo scandaloso regalo delle due banche venete (Popolare Vicenza e Veneto Banca) cedute a Banca Intesa con ingenti finanziamenti pubblici (oltre dieci miliardi tra cash e garanzie) e col sangue risparmi di azionisti ed obbligazionisti, è successo di nuovo con due banche romagnole opportunamente trasformate in S.p.A.
Le Cassa di Risparmio di Cesena di Rimini e di San Miniato a fine 2017 sono state regalate ad 1€ dopo essere state ‘ripulite’ coi fondi pubblici del Fondo Interbancario per la garanzia dei depositi cedendo €2,7 mld di crediti deteriorati (CET1 ratio pro-forma si attesta a più del 10,7%). L’aggravante rispetto al caso delle banche venete è che, in questo caso, le le casse italiane sono finite in mano francese, l’acquirente il destinatario del regalo è infatti Crédit Agricole.
Neanche a dirlo, Giampiero Maioli, Chief Executive Officier del Gruppo Bancario Credit Agricole Italia, si dichiara soddisfatto dell’operazione.
La Francia però, invece di ringraziare il servile alleato (il governo Renzi), offende le sue istituzioni come la recente cronaca ha potuto sottolineare.

Forse per le ridotte dimensioni delle banche romagnole rispetto a quelle venete, questo caso romagnolo è passato sotto relativo silenzio, in fondo per il governo Renzi non è una buona idea avere i riflettori puntati per una così ignobile operazione mentre si accinge ad uscire di scena.

Anche nella belligerante romagna però si devono essere appisolati, non abbiamo sentito sforchettar di forconi e nemmeno di animate proteste fuori dalle sedi bancarie.

 


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