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Le banche cinesi stanno andando a corto di dollari

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Un articolo del Wall Street Journal ripreso da varie fonti pone in evidenza un elemento non ancora adeguatamente evidenziato sulla finanza cinese.- Infatti se da un lato gli istituti di credito locali sono molto ben dotati di liquidità in Yuan, grazie anche alla generosa politica monetaria della banca centrale, pare che invece la liquidità in dollari stia facendosi più sottile, molto più sottile.

Come mostra il seguente grafico le maggiori esposizioni attuali in dollari sono in capo a Bank of China, che, fin a qualche anno fa, era quella con maggiore attivo nella valuta USA:

Se per il grosso delle banche si è trattata solo di una riduzione, per Bank of China il cambiamento è stato veramente impressionante,al livello di un centinaio di miliardi di dollari.

Quali sono le cause di questi cambi di posizione? Potremmo identificarli su tre livelli:

  • operazioni di stabilizzazione valutaria svolte dalla Banca Centrale PBOC, con l’aiuto di fondi del sistema privato, ottenuti tramite operazioni di swap, come è già avvenuto in Turchia;
  • finanziamenti concessi in dollari per le operazioni di investimento collegate alla Belt and Road Initiative, perchè una fetta rilevante delle posizioni deve essere aperta in dollari perchè riguardano infrastrutture realizzate da operatori sul mercato internazionale;
  • la sempre enorme fame di fondi degli sviluppatori privati cinesi, sempre in cerca di opportunità di investimento da finanziare a debito;

Le posizioni a debito in valuta sono ancora attualmente limitate e a livello sistemico sono ancora presenti forti volumi di riserve in valuta estera:

Comunque piccoli squilibri possono essere significativi soprattutto nel momento in cui le partite correnti sono positive, ma il governo ha dovuto impegnarsi direttamente per ottenere questo risultato. Grossi squilibri inizino sempre con piccoli salti.

 


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