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Le azioni della società del maggior proprietario di parchi eolici al mondo crollano

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Pale eoliche offshore

Le azioni del più grande sviluppatore di parchi eolici offshore del mondo sono crollate nelle contrattazioni di mercoledì a Copenaghen dopo aver avvertito che: “La situazione dell’eolico offshore statunitense è grave”.

Orsted A/S è stata colpita da un’enorme svalutazione di 16 miliardi di corone danesi (2,3 miliardi di dollari) sul suo portafoglio statunitense a causa delle catene di fornitura bloccate, dell’impennata dei tassi d’interesse e del prosciugamento dei crediti d’imposta per il denaro facile – un segnale d’allarme che indica che la bolla della rivoluzione energetica verde è in difficoltà.

L’amministratore delegato Mads Nipper ha avvertito gli investitori durante una conference call: “La situazione dell’eolico offshore statunitense è grave”.

Le azioni del colosso danese dell’energia verde quotato in borsa sono crollate del 25%, il più grande calo giornaliero da quando è stato quotato in borsa all’inizio del 2016.

Bloomberg ha spiegato meglio i grossi problemi che affliggono Orsted:

I progetti Ocean Wind 1, Sunrise Wind e Revolution Wind della società negli Stati Uniti sono penalizzati dai ritardi dei fornitori, che potrebbero portare a svalutazioni fino a 5 miliardi di corone, ha dichiarato martedì scorso. Gli alti tassi di interesse potrebbero aggiungere altri 5 miliardi. Inoltre, lo sviluppatore è ancora in trattative con le parti interessate a livello federale per ottenere ulteriori crediti d’imposta, che non sono progredite come previsto. Se non dovessero andare a buon fine, potrebbero verificarsi svalutazioni fino a 6 miliardi di corone. (6 miliardi sono 810 milioni di Euro)

Gli analisti di Bernstein hanno avvertito i clienti in una nota: “L’annuncio di oggi evidenzia i rischi nel portafoglio statunitense e non fa nulla per migliorare il sentimento negativo degli investitori sul titolo”.

Gli analisti hanno espresso un giudizio estremamente pessimistico sulla notizia, dato che la fiducia degloi investitori è stata ormai gravemente compromessa.

In generale sta sorgendo un po’ di sano scetticismo su questi investimenti green super gonfiati, che hanno promesso il paradiso portando spesso gli investitori, quando è andata bene, al purgatorio.

Recentemente Siemens Gamesa ha dovuto rivedere tutta la propria attività di produzione di turbine eoliche, a causa di costose difettosità risultate nell’uso. Inoltre le sovvenzioni diventano di giorno in giorno meno convenienti. Il paradiso green è già finito?


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