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Economia

Lavoro a Londra: crollano le assunzioni, si chiude un’era per gli italiani?

Il mercato del lavoro londinese è in forte sofferenza. Un mix di costi, tasse e incertezza economica deprime la domanda di personale, mentre aumenta la disponibilità di candidati. Analisi di una crisi che potrebbe cambiare le mete dell’emigrazione.

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Una destinazione tradizionale della nostra emigrazione lavorativa è in grossi guai. Le assunzioni lavorative a Londra stanno  registrando un forte calo, perché i datori di lavoro sono opressi da un mix di aumenti dei costi e delle tasse che li stanno mettendo in grave difficoltà-

L’ultimo rapporto sull’occupazione pubblicato da KPMG e REC ha mostrato che la domanda di lavoratori nella capitale ha “continuato a deteriorarsi”, con un ulteriore calo sia dei contratti a tempo indeterminato che dei contratti a tempo determinato.

I posti di lavoro a tempo indeterminato, ovvero quelli senza una data di scadenza fissa, sono diminuiti per il quinto mese consecutivo.

D’altra parte, i contratti a tempo determinato, che rappresentano il reddito totale delle agenzie di reclutamento derivante dal collocamento di lavoratori temporanei presso le aziende, sono diminuiti per il ventesimo mese consecutivo.

Anna Purchas, senior partner dell’ufficio di Londra di KPMG UK, ha dichiarato: “Il mercato del lavoro londinese rimane sotto pressione, con un calo delle assunzioni sia a tempo indeterminato che a tempo determinato nel mese di agosto”. “La notizia positiva è che il ritmo del calo è rallentato, il che suggerisce che le condizioni potrebbero iniziare a stabilizzarsi”. “Questo offre ai datori di lavoro una reale opportunità di attingere a un ampio bacino di talenti esperti”, ma rende le condizioni di vita a Londra ancora più difficili per i lavoratori.

Forte aumento della disponibilità di personale

Agosto ha segnato un netto aumento dell’offerta di personale a tempo indeterminato disponibile nella capitale, che ha raggiunto il livello più alto in oltre due anni, superando anche la media nazionale.

Ha anche segnato il 33° mese consecutivo di crescita della disponibilità di personale a tempo indeterminato.

I reclutatori hanno attribuito questo aumento dei lavoratori disponibili ai licenziamenti, alla ricerca di nuovi ruoli da parte dei lavoratori senior e al continuo inasprimento dei budget da parte delle aziende.

Anche l’offerta di lavoratori a breve termine è aumentata nella capitale, segnando il 32° mese di crescita, poiché un numero maggiore di lavoratori ha manifestato il desiderio di ricoprire ruoli temporanei, in particolare quelli che offrivano la possibilità di lavorare da casa.

In attesa del bilancio autunnale

I datori di lavoro hanno espresso sempre più apertamente le loro preoccupazioni per le difficoltà di assunzione causate dal raid fiscale di Reeve, dagli aumenti del salario minimo nazionale e dalla revisione della legislazione sul lavoro.

Tutte le imprese guardano ora al bilancio autunnale, sperando che il Cancelliere non infligga ulteriori danni al mercato del lavoro con l’introduzione di ulteriori tasse. Intanto la disoccupazione è al massimo:

Neil Carberry, amministratore delegato di REC, ha dichiarato: “I datori di lavoro hanno bisogno di una dose di fiducia… il potenziale c’è sicuramente, ma con meno posti vacanti e più candidati in cerca di lavoro a Londra e in tutto il Regno Unito, il quadro generale è piuttosto cupo”.

“Affinché l’economia possa prosperare, il bilancio deve riconoscere la necessità di investimenti a lungo termine nelle persone”.

Purtroppo il governo Starmer è fra i meno popolarri del mondo occipdentale, e la sua politica non è esattamente vicina agli imprenditori, per cui, allo stato attuale, assisteremo a un mercato del lavoro londinese sempre depresso. Gli italiani in cerca di lavoro dovranno cercarsi un’altra meta.

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