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L’Austria sospende l’obbligo vaccinale covid-19. L’Italia di Speranza isolata nel mondo
L’Austria sospende la legge che rende obbligatorie le vaccinazioni contro il Covid-19 per tutti gli adulti, ha affermato oggi 9 marzo il Governo, appena un mese dopo che la legislazione è entrata in vigore per la prima volta in UE. La nazione alpina di nove milioni di persone era stata tra i pochi paesi al mondo a rendere obbligatoria la vaccinazione degli adulti contro il coronavirus.
La legge è entrata in vigore a febbraio e prevedeva multe fino a 3.600 euro da metà marzo per coloro che non si conformavano, ma il ministro Karoline Edtstadler ha affermato che la “violazione dei diritti fondamentali” che oggettivamente era contenuta nella legge non può più essere giustificata dal pericolo rappresentato dalla pandemia.
“Dopo consultazioni con il ministro della salute, abbiamo deciso che ovviamente seguiremo ciò che ha detto la commissione di esperti”, ha detto Edtstadler ai giornalisti dopo una riunione di gabinetto.
“Non vediamo la necessità di implementare effettivamente questa vaccinazione obbligatoria a causa della variante (Omicron) che è quella principalmente attiva ora“.
Si ritiene che la variante altamente contagiosa sia meno grave dei precedenti ceppi del virus e finora gli ospedali austriaci sono stati in grado di far fronte a un aumento dei casi. Le richieste di rivedere la legge sono diventate sempre più forti, soprattutto perché l’Austria ha abbandonato quasi tutte le restrizioni sul coronavirus nelle ultime settimane, per cui l’obbligo appariva insensato.
Ormai anche da questo punto di vista l’Italia rimane, con il suo obbligo per il personale sanitario e per gli ultra cinquantenni, sempre più isolata. Purtroppo l’esempio austriaco mostra come non si tratti più di una questione medica, ma della necessità di esprimere un potere politico sul popolo.
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