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L’Australia sta costruendo tre maxi droni per la guerra subacquea

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Dopo l’attacco a Sebastopoli si parla nuovamente di droni subacquei, e in questo campo le potenze aglosassoni sono all’avanguardia. La Royal Australian Navy (RAN) sta facendo le cose in grande nel settore dei veicoli subacquei senza equipaggio (UUV). Il Dipartimento della Difesa australiano sta collaborando con l’azienda americana Anduril per sviluppare un XLAUV.

XLAUV è l’acronimo di Extra-Large Autonomous Underwater Vehicle. Si tratta semplicemente di un termine alternativo per l’etichetta XLUUV utilizzata dalla U.S. Navy e dalla Royal Navy. Ma renderà più semplice il riferimento al progetto australiano.

La RAN costruirà 3 prototipi di XLAUV nell’ambito del programma da 100.000.000 di dollari australiani. Il progetto durerà 3 anni. Non è chiaro se l’adesione degli Stati Uniti faccia parte del partenariato Australia-Regno Unito-Stati Uniti (“AUKUS”), ma di sicuro lo spirito è allineato. Nonostante l’importazione di tecnologia americana, si ritiene che la flotta australiana di XLAUV sia di produzione interna.

Anduril è un attore meno conosciuto, ma significativo, nell’arena degli UUV. Ha già un progetto di UUV a grande dislocamento in acqua, il Dive-LD. L’XLAUV sembra essere una versione allungata di questo progetto. Il Dive-LD è lungo 5,8 m , ha un diametro di 1,2 m  e pesa 2.720 kg a secco. La sua velocità è modesta, tra i 2 e i 7 nodi, ma l’autonomia è già un punto di forza: 313 miglia nautiche, oltre 500 km.

Anduril è leader nell’applicazione della stampa 3D. Il Dive-LD utilizza parti stampate in 3D, compreso lo scafo esterno. Questo implica che l’XLAUV sarà una piattaforma più flessibile. Anduril afferma: “L’esclusivo esterno stampato in 3D e i nuovi processi di produzione per i componenti della struttura interna e per la galleggiabilità all’interno del veicolo consentono di realizzare AUV rapidamente personalizzabili a una frazione del costo”.

Ogni prototipo sarà caratterizzato da uno scafo non resistente, che consentirà all’acqua di scorrere liberamente attraverso l’AUV. Di conseguenza, il sommergibile può essere prodotto in modo rapido e semplice, perché non sono necessarie saldature pesanti per avere uno  scafo resistente alla pressione, come accade per i sommergibili con equipaggio. I moduli di trasporto possono essere adattati a diversi usi, dalla ricognizione all’attacco, mentre le batterie e i sottosistemi di navigazione si trovano in contenitori a prova di pressione, ma piccoli.

Quindi ci muoviamo verso un nuovo livello di guerra navale e sottomarina, un livello in cui l’intervento umano verrà ridotto al minimo. Si tratta  anche di una questione economica, perché mezzi dal costo contenuto potranno minacciare flotte tradizionali dal costo enorme. Alla fine l’economia è, anch’essa, una delle regine della guerra.


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