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L’Armenia pronta a far scattare l’alleanza difensiva con la Russia nel caso di nuovi attacchi Azeri. La guerra di allarga a regionale, prossimo passo mondiale?

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L’Armenia potrebbe attivare il suo patto di difesa reciproca  con la Russia, paese che gestisce anche l’enorme base di Gyumri nella parte nord-occidentale del paese, coinvolgendo quindi l’ingombrate vicino nel conflitto crescente con l’Azerbaigian, Per fortuna l’ambasciatore armeno a Mosca, Vardan Toganyan, ha detto che la situazione bellica non ha ancora raggiunto questo punto, ma l’opzione rimane sul piatto nel caso di peggioramento dell’equilibrio fra le parti.

Intanto emergono nuovi filmati che riportano combattimenti con droni , caccia, artiglieria pesante e batterie katiuscia (MLRS)

I militari morti sul lato armeno sono stati almeno 31. Secondo un comunicato pubblicato dalla TASS sui colloqui dell’ambasciatore armeno  “ Yerevan e Mosca continuano a rafforzare la cooperazione nel campo della difesa. “Riteniamo che, in caso di necessità, chiederemo alla Russia un’ulteriore assistenza militare”, ha sottolineato l’inviato. “Ad oggi, non pensiamo di aver bisogno di truppe aggiuntive o altre forze”, ha aggiunto”  Tuttavia, crediamo che la Russia abbia un ruolo importante nel Caucaso ed è in grado di utilizzare metodi politici per porre fine allo spargimento di sangue“, ha sottolineato l’ambasciatore  Toganyan.

L’Armenia parla di un impegno diretto di Ankara al fianco di Baku, con l’invio di 4000 combattenti direttamente dal fronte siriano, sempre provvido di guerriglieri pronti ad imbracciare un kalashnikov, mentre sembra che gli azeri stiano abbondantemente utilizzando droni per colpire i blindati armeni, come si vede da questo video:

La confusa politica armena torna sulla vecchia via

Perchè questo conflitto ora? La crisi politica del 2018 in Armenia ha portato a una presa del potere nel paese da parte di forze filo-occidentali di fatto guidate dall’attuale primo ministro Nikol Pashinyan, che però non hanno portato ad un rafforzamento sul campo delle posizioni armene. Anche la politica del doppio standard del governo armeno, che di fatto appoggiava azioni anti-russe, ma mantenendo la retorica pubblica filo-russa, ha svolto il suo ruolo nella crisi, facendo apparire la posizione di Yerevan confusa e fragile.

Per anni, la Russia è stata l’unico garante dello stato armeno e l’unica forza in grado di salvarla in caso di un attacco azero-turco su vasta scala, ma l’ultima leadership ha minato questa collaborazione, salvo poi essere costretta ad una rapida retromarcia nel momento del bisogno.

Nel contempo la situazione politica ed economica in Azerbaigian era più stabile. Baku è stata anche in grado di assicurare buoni rapporti di lavoro con la Russia. Insieme allo sviluppo della partnership strategica con la Turchia, un alleato storico naturale del paese, ed al rafforzamento delle posizioni turche nel Grande Medio Oriente, tutto questo ha dato l’impressione a Baku di essere pronta a chiudere il confronto trentennale sul campo di battaglia.

Con questo siamo al terzo fronte in cui si confrontano a mano armata Turchia e Russia. Solo che questo rischia veramente di scappare di mano e di creare un conflitto di grandi dimensioni. per fortuna in questa fase Trump cerca veramente di fare il pacere ed invita le due parti a ridurre gli scontri ed a seder si al tavolo delle trattative. Ci mancherebbe solo un intervento diretto americano!!


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